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Buio omega di Joe D’Amato in nuova edizione blu-ray

Da master in alta definizione, Buio omega torna in blu-ray.

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Mustang Entertainment rende disponibile in una nuova edizione blu-ray da master in alta definizione Buio omega, splatter cult datato 1979. Splatter cult che, ridistribuito al cinema otto anni dopo col titolo In quella casa buio omega, vede al timone di regia Joe d’Amato. Pseudonimo del prolifico Aristide Massaccesi che si cimentò qui per la seconda volta con l’horror, dopo il raffinato La morte ha sorriso all’assassino. Un horror che, sorta di rifacimento de Il terzo occhio diretto nel 1966 da Mino Guerrini, pone al proprio centro il giovane tassidermista Francesco.

Giovane tassidermista interpretato dal Kieran Canter che, proveniente dal nazi Liebes lager di Lorenzo Gicca Palli, ha poi intrapreso la carriera di attore hard.

Qui impegnato ad incarnare il citato ragazzo orfano e benestante deciso a non accettare la morte della bella fidanzata Anna, ovvero Cinzia Monreale. Tanto da disseppellirne il cadavere per poi imbalsamarlo e renderlo oggetto eterno del suo folle amore. Il tutto supportato dall’ambigua governante Iris dal volto di Franca Stoppi, con la quale condivide un rapporto decisamente morboso. Tanto che lei arriva perfino a masturbarlo proprio dinanzi al corpo della ragazza, mentre lo aiuta a tenere nascosto il macabro segreto. Infatti, sulla falsariga di uno slasher movie, diverse sono le persone destinate a fare una brutta fine in Buio omega sotto i colpi del protagonista.

Da un’autostoppista americana ad una ragazza che sta facendo footing. E solo per aver involontariamente intralciato la sua raccapricciante attività necrofila. Man mano che vi è chi indaga e che, come di consueto, Massaccesi non lascia affatto a desiderare in fatto di eccessi visivi. A cominciare dalla stomachevole eviscerazione della salma. Sequenza, questa, spesso assente in diverse edizioni home video ma fortunatamente qui inclusa insieme al momento in cui Francesco mangia il cuore. Perché, tra corpi fatti a pezzi, unghie strappate tramite tenaglia e bulbi oculari estirpati, non manca neppure il cannibalismo.

Nel corso di una oltre ora e mezza di visione che deve qualcosa sia a Jess Franco che a Herschell Gordon Lewis.

Il primo maestro dell’exploitation iberica dalla sterminata filmografia, il secondo padrino del gore grazie al suo Blood feast. Una oltre ora e mezza di visione il cui maggiore punto di forza, però, al di là dei momenti di violenza, è senza dubbio l’atmosfera. Un’atmosfera perennemente funerea e decisamente malata oltretutto rafforzata dalle musiche composte dai Goblin. Elemento, questo, che rende Buio omega anche diverso da Antropophagus, che Massaccesi realizzò l’anno successivo privilegiando maggiormente, però, l’aspetto “frattagliesco”. Con sezione extra rappresentata dal trailer e da venti minuti di intervista a Francesco Basso, vicedirettore de L’eco della riviera.