La Luna Sott’Acqua di Alessandro Negrini ci invita a un’immersione profonda e toccante nelle ferite ancora aperte di una comunità segnata da una tragedia. Il film, un delicato equilibrio tra documentario e finzione, ci trasporta ad Erto, un paese che porta ancora i segni indelebili della disastrosa frana del Vajont. Presente al festival internazionale di cinema documentario Mente Locale, l’opera verrà proiettata l’8 novembre al cinema Vittoria di Loiano (BO) alle 20:30.
La recensione de La Luna Sott’Acqua
Negrini non si limita a raccontare i fatti, ma scava a fondo nell’anima degli abitanti di Erto, dando voce alle loro paure, ai loro ricordi e alle loro speranze. Attraverso interviste intime e sequenze oniriche, il regista costruisce un mosaico complesso e sfaccettato, dove il passato e il presente si intrecciano in un continuo dialogo.
La forza di La Luna Sott’acqua sta proprio nella capacità di farci sentire parte di questa comunità, di farci provare sulla pelle il peso di un lutto collettivo che sembra non volersi cicatrizzare. Le immagini suggestive, la colonna sonora toccante e le interpretazioni autentiche degli attori contribuiscono a creare un’atmosfera sospesa tra la realtà e il sogno, dove il confine tra i vivi e i morti sembra sfumare.
Tuttavia, il film non si limita a rappresentare il dolore. La Luna Sott’acqua è anche una storia di rinascita, di resistenza e di speranza. Gli abitanti di Erto, pur portando con sé il peso della tragedia, non si arrendono alla vita. Continuano a coltivare i loro campi, a festeggiare insieme, a tramandare le loro storie. In questo senso, il film è un inno alla forza dell’uomo di fronte alla natura e al destino. È un invito a non dimenticare le nostre radici, a onorare i nostri morti e a guardare al futuro con coraggio e determinazione.