‘Hey Joe’. L’ America tra i vicoli di Napoli

Hey Joe, diretto da Claudio Giovannesi, arriva al cinema dalla Festa del cinema di Roma. Prodotto da Palomar in collaborazione con Rai Cinema, Vision Distribution, SKY, Netflix. Nel cast: James Franco, Francesco Di Napoli, Giulia Ercolini, Aniello Arena.

In sala dal 28 Novembre con Vision Distribution.

Official website – Vision Distribution

Lettera dal passato

Il film si apre su Napoli, è il 1944. La città è piena di Americani. Dean Berry, giovane marinaio, s’innamora di Lucia, una ragazza dei Quartieri Spagnoli. Quando riparte per gli Stati Uniti lei è incinta. Lui promette di tornare, ma non lo farà. Non si rivedranno più. New Jersey, è il 1971, ritroviamo Dean dopo quasi trent’anni. É un veterano che ha combattuto ben tre guerre: la  Seconda Guerra Mondiale, poi in Corea e in Vietnam. Ora è stanco, solo e assediato dall’ex moglie che esige anni di alimenti mai pagati. Beve, trascinandosi di locale in locale, disinteressato alla vita, alla propria e a quella degli altri.

Colpo di scena. Un telegramma spedito dall’Italia 13 anni prima lo raggiunge a sorpresa. Lucia è morta e il figlio dodicenne Enzo desidera incontrarlo. La lettera giunge con estremo ritardo e Dean, che non ha nulla da perdere, decide di partire per Napoli e di cercare suo figlio. Un ragazzo di ormai 25 anni cresciuto nella malavita dall’autoritario boss della camorra Don Vittorio. Recuperare il rapporto con Enzo, non sarà facile. Il figlio è scontroso e circondato da malviventi. Dean però insite finché non fa breccia nel cuore del ragazzo e non solo…

Hey Joe: Il vecchio e il nuovo mondo

I flashback mettono in relazione il passato e il presente del protagonista. Lo sfondo è sempre lo stesso: Napoli. Le cui tante facce sono rese ed esaltate da scenografie curate nei minimi dettagli e da location suggestive che suscitano nostalgia e magia. Ma non solo. Le dinamiche della storia e i luoghi frequentati dai personaggi contribuiscono a darci uno spaccato di ciò che illegalmente muove l’economia della città negli anni 70: il contrabbando, le sostanze stupefacenti, la prostituzione. La merce americana è infatti ricercata e venduta di nascosto: il whisky americano, i jeans, le sigarette.  Una miriade di prodotti desiderabili, eppure irraggiungibili. La nascita della società dei consumi che, già diffusa e sperimentata in America, compie ora i suoi primi passi anche in Italia, e nello specifico a Napoli, dove al tempo della narrazione ersiste ancora la base NATO. Hey Joe mette a confronto il vecchio e il nuovo mondo. Le conseguenze della guerra sul singolo e sulla comunità.

Tornare a vivere

James Franco e Francesco Di Napoli sono il fulcro del racconto che evolve in base alla loro relazione. Padre e figlio si scrutano, si avvicinano per poi allontanarsi di nuovo. Entrambi sono sconvolti dalla presenza dell’altro, la cui conoscenza induce inevitabilmente alla messa in discussione di equilibri già precari. Dean grazie ad Enzo percepisce una possibilità di cambiamento; il figlio crede di poter lasciare definitivamente il mondo criminale dove è cresciuto. Una possibile rinascita che parte proprio dal recupero del loro rapporto. Il passato non si dimentica, riemerge e travolge il presente. A noi la scelta: cosa fare della nostra vita, degli affetti, del nostro vissuto. Sguardi incerti, profondi, carichi di sofferenza e speranza invadono lo schermo. Il melodramma si carica di pathos e di suspense nei momenti cruciali del film. Nel finale Dean sceglie, non la cosa giusta da fare, ma l’incertezza, il sentimento. Recuperare il rapporto con il figlio vuol dire forse ritrovare anche la propria storia; concedersi un’altra possibilità; lasciarsi cogliere e coinvolgere nuovamente dalla vita e dagli affetti. Tornare protagonisti attivi della propria esistenza, fatta di scelte, sorprese, cambi di rotta, incontri inaspettati.

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