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Rome Independent Film Festival

‘O rione’ , corto, opera prima di Signoriello

Con il linguaggio crudo e disinibito della periferia partenopea, il regista comunica l'ineluttabilità del destino

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In ‘O Rione, disteso sul letto della sua cameretta, Ivan (Ivan Signoriello) guarda svogliatamente al cellulare il video di una prostituta che prova a solleticare le fantasie erotiche dei clienti che la contattano in chat. Patrizio, un amico, gli ricorda che, insieme a Mariano, lo sta aspettando da tempo, in strada.

Ivan scende controvoglia e, in disparte, vede i suoi amici che, divertiti, prendono in giro “Totore o bisonte”, un gigante, con il cervello di un bambino, che, dopo aver pronunciato delle frasi senza senso, accetta di mostrare i genitali, per gioco, in cambio di cinque euro.

Un attimo dopo, Stefano, un giovane boss del quartiere, ordina a Luchè, il picchiatore della gang, di pestare un ragazzo, sospettato di aver spifferato qualche notizia.

Un’atmosfera livida e straniante che lascia il segno

Ivan assiste in silenzio alla scena e risale a casa. Dalla finestra della sua stanzetta, nota che i giovani camorristi del quartiere, inseguiti da una volante della polizia, hanno gettato via qualcosa tra i rifiuti. Incuriosito, scende in strada, e scopre che i delinquenti si sono sbarazzati di una pistola.

Stefano e altri due giovani camorristi, ritornati sul posto, non avendo trovato l’arma, sono sempre più nervosi e agitati. Stefano, che abita nello stesso palazzo di Ivan, sta per rientrare a casa e Ivan….

“Amo il cinema che non mi lascia in pace”, affermava l’immenso Erri De Luca. Ed è questa l’emozione che ti rimane stampata addosso dopo aver visto il corto, opera prima di Gianluigi Signoriello, scritto con Alessio Galati e Domenico Moccia.

Protagonista Ivan, un giovane trentenne, imploso in se stesso che, per tutta la durata del corto, con lo sguardo spento e rivolto nel vuoto, si mostra mutacico e assente.

Non solo non partecipa agli scherzi degli amici ma, spaesato e smarrito, non risponde nemmeno ai commenti del padre, in merito a quanto è appena accaduto in strada.

Per tutto il corto si aggira come un fantasma nel quartiere, destando una sincera preoccupazione negli amici che, giorno dopo giorno, lo vedono sempre più “strano”.

‘O Rione: un corto sull’ineluttabilità del proprio destino

La visione di questo corto ci riporta inevitabilmente alle atmosfere de Lo straniero di Visconti. Infatti, per tutta la durata del doc, Ivan, novello Arthur Mersault, sembra non provare alcuna emozione e appare impermeabile a quanto gli accade intorno, come se nulla potesse sfiorarlo.

Il suo omicidio, al pari di quello del protagonista del romanzo di Albert Camus, non solo giunge inaspettato, ma invece di trasmettergli un senso di liberazione, lo farà piombare, all’opposto, in uno stato di maggiore torpore.

Non solo scoprirà, infatti, che è stato inutile, ma, soprattutto, che, invece di fermare l’onda di cieca violenza del quartiere dove vive, la scatenerà ancora di più. Significativa, a riguardo, una scritta su un muro “Benvenuti a Bagdad”, che si legge mentre Ivan passeggia per strada.

Ed è proprio quel senso di immutabilità del proprio destino che lascia il segno e fa riflettere, amaramente, su quanto il contesto nel quale si vive possa condizionare e incidere nello sviluppo della personalità di un individuo.

Signoriello adotta giustamente un linguaggio crudo e disinibito della periferia partenopea e, grazie alla fotografia di Ivano Leone, avvolge il corto in un’atmosfera plumbea che si ravviva e prende colore solo grazie al murales, colorato d’azzurro, dedicato a Diego Armando Maradona.

Stranianti le musiche di Ralph P. Nel cast Alessio Galati, Francesco Rungi e Gennaro Lucci.

Il film sarà presentato nell’ambito del RIFF

Annunciate le nuove date della XXIII edizione del RIFF Awards

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'O rione

  • Anno: 2024
  • Durata: 19.54
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Gianluigi Signoriello