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Festival di Roma

‘Paradiso in vendita’: la fiaba di un’Italia da preservare

I Francesci vogliono impossessarsi di Filicudi, trasformandola in un resort di lusso a cielo aperto. Gli isolani saranno capaci di rifiutare il fiume di danaro con cui si baratta l'unicità di una 'Roccia' così incontaminata e pura?

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Paradiso in vendita

Luca Barbareschi porta alla Festa del Cinema di Roma, in concorso nella sezione Progressive, il suo personale omaggio a Filicudi, amatissima, eletta a simbolo di un Paese che ha smarrito la sua vera essenza.

Una co-produzione Italia/Francia (Èliseo Entertaiment con Rai Cinema e LEON FILM), Paradiso in vendita mette in scena una riflessione sull’ennesima svendita di un’Italia sempre più indebitata. Una delle perle più preziose, la spartana e meravigliosa isola dell’arcipelago delle Eolie, viene ceduta ai più acerrimi nemici: i Francesi.

L’impresa, capitanata dal cinico e freddo ‘Richelieu’ (il brillante Bruno Todeschini), già sicuro in partenza della rapidità dell’acquisto dei terreni e delle case dagli sparuti abitanti, troverà una tenace resistenza da parte degli isolani. Prima e fiera oppositrice, il sindaco Marianna Torre (la sempre affascinante e talentuosa Donatella Finocchiaro), legata al suo ‘Scoglio’ da generazioni che si sono succedute.

La bellezza non si compra, si riconosce

Questo il leitmovit di Paradiso in vendita, nel suo mood che oscilla tra commedia leggera e favola: l’arrivo di Richelieu che odia il mare, a cui non piace il pesce, impacciato a vivere nell’essenziale, deriso dai ‘Filicudiani’. Lo scontro iniziale lo vede perdere su tutta la linea, ma da buon tattico, l’avvio del suo piano è appena agli inizi.

Paradiso in vendita

Cliché comici e stratificazioni

Barbareschi volutamente utilizza questi grimaldelli per scardinare una serie di riflessioni: l’ambiguità tra bene e male. L’ostilità verso chi è diverso da noi per cultura, stile di vita, punti di vista. La spregiudicatezza dei privilegiati, di chi detiene il potere utilizzato senza il minimo scrupolo. La contrapposizione che diventa razzismo e che non può non sfociare in aggressione, violenza. La caduta, la redenzione. Una storia d’amore, anche, naturalmente, che insegna come le cose davvero importanti nella vita siano ‘piccole e povere’, ma preziosissime.

Peccato che la resa cinematografica delle intenzioni sia poco coinvolgente. Questo ‘mondo a parte’ che è Filicudi, che è la guerra tra lo straniero conquistatore della Roccia e i suoi abitanti,  l’eccessiva semplicità delle contrapposizioni, l’eccessivo colore con cui si marchiano personaggi e caratterizzazioni un po’ forzate, una tra tutte, quella di Domenico Centamore, alias Crisantemo, tiene la pellicola troppo a terra.

Bruno Todeschi e Donatella Finoscchiaro riescono ad imprimere la propria personalità attoriale, imponendosi sulla narrazione stessa, salvandola, in qualche modo.

Di sicuro Paradiso in vendita riesce nell’intento di mettere in guardia un popolo, quello italiano, incapace di comprendere realmente le proprie ricchezze in cui è immerso: naturalistiche, artistiche, culinarie, climatiche, umane.

 

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Paradiso in vendita

  • Anno: 2024
  • Durata: '107
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Italia, Francia
  • Regia: Luca Barbareschi