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Giornate del Cinema Muto | Pordenone Silent Film Festival

‘Giornate del Cinema Muto’: un bilancio

Cinema muto senza confini in un festival sempre più internazionale per presenze e proposte.

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Le Giornate del Cinema Muto, tenutesi a Pordenone dal 5 al 12 ottobre 2024, si sono rivelate un successo. Oltre a coinvolgere appassionati, archivisti, studiosi e critici, sono state capaci di attirare giovani, studenti e semplici spettatori. La visione in una sala sempre gremita di film presentati nelle migliori copie disponibili e con l’accompagnamento musicale dal vivo, è un’esperienza non comune.

Il cinema muto e la musica

Le Pordenone Masterclasses hanno acquisito una reputazione internazionale di prestigio. I pianisti del festival sono riusciti a formare nuovi professionisti del settore, trasmettendo la tecnica necessaria per chi vuole cimentarsi nel muto. Occorre penetrare il contenuto, la psicologia, la struttura di un film, qualità che hanno dimostrato la pianista rumena Andra Bacila e il musicista Gabriele Rigo.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa del festival.

Le Giornate del Cinema Muto sono state anche il volano dello sviluppo culturale di una città che si candida a prossima capitale italiana della cultura. “Made in Pordenone” è la composizione della Zerorchestra, che accompagna ogni anno la proiezione di un evento, in questo caso Girl Shy con Harold Lloyd.

Quest’anno sono state commissionate nuove partiture all’olandese Daan van den Hurk (per Girl Shy) e all’inglese Neil Brand (per The Winning of Barbara Worth, evento di chiusura con replica domenica 13 ottobre alle 16), cui si aggiunge la partitura di Timothy Brock per 3 Bad Men (evento di apertura). Per questi ultimi due eventi l’accompagnamento è stato dell’Orchestra da Camera di Pordenone, diretta in apertura dallo stesso Brock e in chiusura da Ben Palmer.

Il bilancio delle Giornate

Il bilancio artistico della manifestazione è stato all’altezza dello standard raggiunto dalle Giornate del Cinema Muto in tanti anni di attività sotto la presidenza di Livio Jacob e la direzione artistica di Jay Weissberg, nel solco tracciato dal direttore emerito David Robinson. Le rassegne sull’Uzbekistan e sull’America Latina hanno coinvolto archivi e istituzioni dei Paesi interessati e hanno assicurato spazi e visibilità sui relativi media.

Le retrospettive su Anna May Wong e Ben Carré hanno fatto conoscere l’opera e le figure rispettivamente della prima star sinoamericana di Hollywood e di uno dei più geniali scenografi della storia del cinema. Con la rassegna sulla Sicilia, invece, ha preso il via un lavoro sulle regioni d’Italia che intende proseguire negli anni. Hanno completato il programma le retrospettive sui documentari svedesi, lo Studio Ivens, i film Biograph di Griffith del 1908, i frammenti femministi, i classici del Canone e importanti riscoperte e restauri. Inoltre, si è rivelato un momento di confronto e dibattito lo spazio dedicato ai film “sine nomine” che ha consentito di identificarne alcuni.

In occasione della retrospettiva dedicata al cinema dell’Uzbekistan, una delle iniziative europee più importanti su quella cinematografia, sono stati coinvolti due virtuosi della tradizione musicale uzbeka, Abror Zufarov e Sobirjon Tuyokov.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa del festival.

Le personalità del festival

Il Premio Oscar Craig Barron, relatore della Jonathan Dennis Memorial Lecture, ha discusso degli effetti visivi nel cinema muto. Le storiche Priska Morrissey e Deborah Nadoolman Landis sono state relatrici della conferenza sui costumi nel cinema muto. Fra il pubblico si sono visti anche il regista Krzysztof Zanussi e il direttore della fotografia Dante Spinotti.

I numeri delle Giornate

Venendo ai numeri, sono stati 220 i titoli presentati e quasi un migliaio gli accreditati arrivati a Pordenone da ogni latitudine. La caratteristica dell’internazionalità trova riscontro nei partecipanti al Collegium, giovani ricercatori arrivati anche da Arabia Saudita, Egitto, Cina, Turchia, Argentina.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa del festival.

Il tutto esaurito era scontato per gli eventi di apertura e di chiusura ma sorprende l’affluenza di pubblico per i documentari proiettati in orario diurno. Molto frequentati anche gli stand della FilmFair, che hanno proposto libri e riviste di cinema e raro materiale da collezione come foto di scena e manifesti.

Sul web, la visione di alcuni film in programma online sulla piattaforma MYmovies ha registrato 400 accreditati da 40 Paesi, per un totale di quasi 4000 visioni. Estremamente soddisfacenti sono stati anche i dati relativi alla partecipazione social.

Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli.

 

 

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