Mario Balsamo, documentarista, e Guido Gabrielli, editore, sono amici da sempre e da sempre sono in viaggio sognando di essere come James Bond ma consapevoli di non essere proprio come James Bond. Trent’anni di vita e di vacanze spese insieme rincorrendo goffi e un po’ sgualciti il mito dell’agente 007, che veste lo smoking con eleganza senza pari, affrontando sfrontato e a suo agio l’avventura.
Due vecchi amici realizzano un sogno tenuto nel cassetto per venticinque anni, quello di girare un film, che parta dalla volontà di incontrare l’interprete di James Bond, il grande attore Sean Connery.Mario Balsamo e Guido Gabrielli, prendono così quale pretesto il rapportarsi a sua santità recitativa il baronetto sir. Sean Connery, per lasciarsi andare a ricordi di gioventù i quali si intervallano a racconti più recenti. A dare loro informazioni utili ad entrare in contatto con il grande attore, è la prima Bond girl italiana Daniela Bianchi. Entrambi reduci da due malattie gravi, Balsamo e Gabrielli, restituiscono alla finzione il suo ruolo di obiettivo di perfezione irraggiungibile, mettendo in scena una realtà sconnessa e irta di ostacoli, la quale restituisce la gioia di vivere in ogni momento. I due litigano, giocano, chiacchierano dell’amicizia, della vita, della morte e dell’amore, in maniera molto profonda e toccante, tanto da meritare il premio speciale della giuria alla trentesima edizione del Torino Film Festival. Gabrielli muove un’accusa molto forte al documentarista suo amico: “Tu ami troppo la finzione, mentre la vita è molto più bella”. Progetto senza progetto, il documentario di Balsamo e Gabrielli più che condurci in un percorso, ci percorre e racconta di una finzione deludente di fronte alla quale la realtà esulta vittoriosa, restituendoci emozioni di fronte alle quali la voce di Sean Connery rimane in secondo piano. Balsamo e Gabrielli non fanno nulla di spettacolare, semplicemente vivono in questo breve documentario, vivono con sincerità e profondità, lasciando da parte ogni finzione. A rimarcare l’atmosfera di intimità c’è un ottima colonna sonora di Teho Teardo. Noi non siamocome James Bond appare alla fine della visione più vicino ad un manifesto che non ad un titolo. Hanno prodotto il film MirCinematografica eHasenso, in collaborazione con Rai Cinema.
Fabio Sajeva
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