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Sentiero Film Factory

‘Gritty Eyes’: l’adolescenza come un amaro rito di passaggio

Juraj Janiš ci trasporta nella vita sregolata di Mino, un quindicenne costretto a crescere prematuramente

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Proiettato presso il Sentiero Film Factory di Firenze, Gritty Eyes è il cortometraggio d’esordio di Juraj Janiš, attraverso il quale si farà conoscere dal pubblico italiano.

Clicca qui per vedere il trailer del film.

Chi è Juraj Janiš?

Juraj Janiš è un regista slovacco, laureato in regia presso l’Università De Montfort del Regno Unito e in fotografia presso la Salesian University di Opava, nella Repubblica Ceca.

Juraj è noto per aver diretto numerosi spot pubblicitari. Inoltre, pha ricevuto premi a livello nazionale, ma non solo. Infatti, tra i riconoscimenti ottenuti vi sono: Epica Awards, Art Director’s Club of Europe Awards e The Golden Drum Awards.

Prima di addentrarsi nel mondo della pubblicità, Juraj Janiš è stato operatore di ripresa, assistente alla regia e produttore in numerose produzioni commerciali e cinematografiche.

Gritty Eyes è, quindi, la sua prima prova importante a livello cinematografico e attualmente sta lavorando alla sceneggiatura del suo primo lungometraggio, The Rookie.

Sul sito di Hitchhiker Cinema, società di produzione indipendente, si possono trovare alcune affermazioni del regista riguardo a Gritty Eyes.

‘Credo nel potere curativo di una storia. Ecco perché considero la realizzazione di un film sulla povertà e su ciò che essap porta come il mio contributo alla società in cui vivo. Ma la storia di Gritty Eyes è anche la mia espressione della convinzione che le persone hanno sempre la possibilità di cambiare in meglio, non importa quanto il destino sia loro avverso. Per quanto il mio film possa contenere elementi di critica sociale, è soprattutto un dramma personale, una storia di formazione che riguarda una frazione dell’esperienza umana che continua a riapparire nel corso della storia dell’umanità”.

Crescere troppo in fretta

Mino (Dávid Krajčík) è un ragazzo di quindici anni e vive con la madre (Éva Bandor), costituendo una famiglia che oggi si definisce disfunzionale. Il padre non è presente, tra i due non c’è quasi dialogo e tocca a Mino badare a sé stesso.

A causa di questa condizione, il giovane cerca rifugio in una banda di delinquenti che lo obbligheranno a commettere furti di varia gravità. Inoltre, Mino si innamora di Mona (Lea Anna Pokorná), che è già fidanzata con la figura più importante del gruppo.

Mino dovrà quindi lasciarsi alle spalle la sua vita adolescenziale, venendo immerso con violenza nel mondo adulto.

Gritty Eyes: una storia dai toni cupi

La prima cosa che risalta durante la visione di Gritty Eyes è la massiccia presenza di tonalità cupe. Infatti, quasi tutte le inquadrature del film sono caratterizzate da colori bui e spenti, restituendo un’estetica inedita e lasciando intuire fin dal primo momento il “mood” del film. La maggioranza delle scene è ambientata durante la notte, dove l’oscurità la fa da padrona.

Proprio l’oscurità trasmette un senso di angoscia e inquietudine che permangono per tutto il cortometraggio. Queste sensazioni sono accresciute  dall’utilizzo di un montaggio serrato e di movimenti di macchina molto rapidi, entrambi presenti nei momenti di massima tensione.

É significativa l’inquadratura in cui un gioco di luci e ombre proietta sopra il protagonista le sagome di rami secchi, apparendo come una gabbia metaforica. Ciò lascia intendere l’assenza di vie d’uscita e possibilità di reagire alla situazione in cui Mino si trova, prefigurando inoltre ciò che sta per succedere. L’utilizzo di questo tipo di chiaroscuri sembra in qualche modo ricordare quello presente in alcune scene di Rashomon.

L’adolescenza come rito di passaggio

Nel film, assistiamo a un rito di passaggio vero e proprio. Innanzitutto, l’età in cui si trova Mino è di per sé un momento chiave della vita umana.

Oltre a ciò, nonostante Mino voglia apparire come un teppista, in realtà possiede un viso dolce e buono, contrastando fortemente con l’ambiente che lo circonda. La purezza interiore del protagonista è resa visibile attraverso l’inquadratura di un neonato, richiamando l’innocenza che di lì a poco sarà perduta per sempre.

La scelta di sopprimere il suo vero Io, inoltre, porterà Mino sempre di più verso l’autodistruzione. Juraj Janiš deciderà di mostrare questi momenti, che risultano molto forti e toccanti, riaffermando la vera natura del ragazzo, ormai però trascinato in una situazione che sfugge al suo controllo e in cui ogni tentativo di ribellione sembra vano.

Mino risulta propriamente un “outsider”: infatti, in alcuni contesti  appare troppo maturo per i suoi quindici anni. Ciononostante, in alcuni momenti è chiaro quanto il protagonista sia soltanto un ragazzino a cui piacerebbe vivere  con spensieratezza.

L’ indole bonaria di Mino emerge anche attraverso il finale. Il ragazzo, infatti, si troverà davanti a una scelta importante e opterà per quella più eticamente corretta, dimostrando ancora una volta il suo temperamento.

La luce nell’oscurità

Superficialmente, Gritty Eyes può apparire come una pura critica sociale, volta a mettere in evidenza i lati più oscuri della società in cui viviamo, rendendo così il film molto attuale.

Se, però, consideriamo il cortometraggio attraverso un’altra prospettiva, allora ci si accorge che il film lancia anche (e soprattutto) un forte messaggio di speranza.

Nelle inquadrature finali di Mino, il sole lo illumina e sul suo volto si intravede un piccolo sorriso. Questa immagine, quindi, possiede un grande significato. Malgrado il finale tragico, Mino ha la fiducia di poter ricominciare una nuova vita, auspicabilmente tranquilla, lontana da ciò che è stato per lui sinonimo di sofferenza. In questo modo, egli avrà la possibilità di riscattarsi e intraprendere un viaggio verso il cambiamento e la ricerca del suo vero Sé.

In questo modo, quindi, Gritty Eyes sembra essere un faro che rischiara le tenebre, (ri)accendendo la speranza.

 

Gritty Eyes

  • Anno: 2023
  • Durata: 30'
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Slovacchia
  • Regia: Juraj Janiš