Sappiamo bene quanto la moda sia in grado di dettare tempi e ritmi a livello sociale. Sapersi vestire con uno stile personale o riconosciuto come elegante resta altamente fondamentale sotto l’aspetto pubblico e privato, con la creatività che in ogni caso viene concessa per sperimentare e provare nuove commistioni.
Nel corso del tempo la moda ha saputo ispirare non soltanto il campo dell’abbigliamento tramite le creazioni della sua industria ma anche altri campi. Abbiamo potuto guardare film e serie tv ambientate proprio nel mondo della moda, con un dress code impeccabile per protagonisti di avvincenti partite di poker o di altri giochi di carte come il blackjack da svolgere all’interno di casinò riprodotti per l’occasione. Non tutto ciò che vuole diventare moda, però, è destinato a diventarlo.
Tantissimi capi di abbigliamento o accessori si sono infatti rivelati dei veri e propri flop, mai del tutto accettati dalle persone oppure rapidamente dimenticati dopo pochissimo tempo.
Spalline imbottite
Iniziamo dalle spalline imbottite, che negli anni ’80 furono proposte come accessorio che rappresentava un simbolo di potere e autorevolezza, specie nell’ambiente lavorativo femminile. Le spalline imbottite vissero un periodo di grande popolarità ma, con il passare del tempo, diventarono sempre più esagerate nelle forme, distorcendo le proporzioni naturali del corpo e mostrandosi come eccessive. La loro scomparsa fu rapida quasi quanto la loro ascesa.
Jodhpurs
Questi particolari pantaloni inizialmente erano utilizzati per praticare l’attività sportiva dell’equitazione e solo in seguito vennero proposti come vero e proprio capo di moda, sempre negli anni ’80. Essi si caratterizzavano per una forma molto particolare e per fianchi molto ampi, oltre che per gambe strette. La loro proposta come abbigliamento quotidiano, però, riscontrò uno scarsissimo entusiasmo, anche per la loro incapacità di potersi abbinare ad altri vestiti. Rapidamente, i jodhpurs vennero relegati al loro utilizzo originale ed è davvero rarissimo vederli in contesti diversi.
Duotard
Uno degli esperimenti più bizzarri nel campo della moda è certamente rappresentato dal Duotard, ovvero un unitard concepito e pensato per essere indossato da due persone in contemporanea. Fu inventato dal designer Rudi Gernreich nel 1976 e prevedeva un terzo arto centrale condiviso. Ci fu moltissima curiosità attorno a questo progetto ma l’idea era troppo poco pratica ed eccessivamente stravagante per funzionare davvero.
Scarpe con dita esposte
Tra gli accessori più particolari emersi negli anni, sicuramente c’è spazio anche per citare le scarpe con le dita esposte. Come da nome, si trattava di modelli di scarpe che lasciavano intravedere alcune dita dei piedi. Il grande pubblico però non fu mai convinto da questa calzatura e questa tipologia di scarpe è passata molto velocemente di moda.
Anxiety for Kids
Il tema diventa più controverso quando parliamo invece di Anxiety for Kids, una linea di abbigliamento che fu lanciata con il nobile obiettivo di sensibilizzare sui temi legati alla salute mentale dei ragazzi ma che, nella pratica, si rivelò inappropriata e insensibile secondo il gusto di molti. Proprio a causa di questa ragione, la linea non spopolò mai realmente e rimane tutt’oggi un esperimento non riuscito.
Occhiali da sole oversize
Anche continuano a essere parzialmente utilizzati, gli occhiali da sole oversize sono considerati come un accessorio particolarmente bizzarro in ambito di moda. Questi occhiali, spesso troppo grandi per essere pratici, venivano considerati sovente volgari da indossare perché eccessivamente esagerati. Certamente non hanno avuto la fama come quelli indossati da Tom Cruise nei suoi film, ma gli esperti pensano che prima o poi avranno la loro rivincita.
Cappelli con orecchie
Infine, un altro accessorio stravagante utilizzato in maniera limitata è il cappello con orecchie. Questa tipologia di cappello, decisamente lontana dai modelli più eleganti e classici, è stata spesso criticata poiché imponeva un aspetto infantile a chi lo indossava, non andando quindi pienamente incontro ai gusti del pubblico. Come d’altronde molte delle “invenzioni” di cui abbiamo parlato