Il cinema norvegese ha attraversato una trasformazione significativa negli ultimi decenni, passando da una scena cinematografica piuttosto limitata e poco conosciuta a livello internazionale a un panorama ricco di creatività e innovazione. Se in passato era spesso associato a opere che riflettevano il paesaggio naturale e la cultura rurale del paese, oggi esplora una vasta gamma di tematiche, dalla complessità della vita urbana moderna alle questioni sociali globali.
Da Edvard Munch a Bent Hamer: Le Radici del Cinema Norvegese
Per comprendere appieno il nuovo cinema norvegese, è utile riflettere sulle sue radici. Negli anni ’70 e ’80 era fortemente influenzato da figure come Peter Watkins,: il suo film Edvard Munch (1974) era un biopic sperimentale sul famoso pittore. Anche se Watkins non era norvegese, il suo lavoro ebbe un impatto significativo sul cinema del paese, influenzando registi come Bent Hamer e Pål Sletaune, che si sono fatti strada negli anni ’90.
Bent Hamer, con film come Kitchen Stories (2003), ha introdotto una nuova sensibilità nel cinema norvegese, caratterizzata da un umorismo secco e minimalista, combinato con un’attenta osservazione della condizione umana. Questo approccio ha aperto la strada a una generazione di registi che avrebbero poi sfidato le convenzioni di quel cinema e ampliato i suoi orizzonti.
Il Rinascimento del Cinema Norvegese: registi di Spicco e Film Importanti
Negli ultimi due decenni, il cinema norvegese ha conosciuto un vero e proprio rinascimento, grazie a una nuova generazione di registi che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali. Tra questi, spiccano nomi come Joachim Trier, Eskil Vogt, Morten Tyldum, e più recentemente Kristoffer Borgli e Yngvild Sve Flikke.
Joachim Trier: La Trilogia di Oslo e Oltre
Joachim Trier è forse il nome più noto del nuovo cinema norvegese, acclamato per la sua trilogia di Oslo, composta da Reprise (2006), Oslo, August 31st (2011) e The Worst Person in the World (2021). Film che esplorano tematiche come l’identità, la depressione e la ricerca di significato nella vita moderna. Oslo, August 31st è un ritratto crudo e toccante di un uomo che lotta contro la dipendenza e la disperazione, mentre The Worst Person in the World offre una riflessione ironica e malinconica sulle aspettative e le pressioni della società contemporanea.
Reprise Su MUBI il film di Joachim Trier
Il lavoro di Trier è spesso paragonato a quello di Ingmar Bergman per la sua profondità psicologica e il focus sulle emozioni umane. Tuttavia, Trier si distingue per il suo uso moderno della narrazione frammentata e per l’attenzione ai dettagli della vita urbana, che evocano le opere di Wong Kar-wai e Richard Linklater.
Eskil Vogt: l’Esplorazione dell’Oscurità Interiore
Eskil Vogt, collaboratore di lunga data di Trier, ha fatto il suo debutto come regista con Blind (2014), un’opera sperimentale che esplora la perdita della vista e l’immaginazione. Il film è stato accolto con entusiasmo per il suo approccio innovativo alla narrazione e la sua capacità di combinare umorismo e tragedia. Successivamente, Vogt ha diretto The Innocents (2021), un horror psicologico che esplora la crudeltà infantile e il male latente nelle relazioni umane.
Le opere di Vogt si collocano al crocevia tra l’horror e il dramma psicologico, evocando i lavori di Michael Haneke per la loro capacità di disturbare e provocare riflessioni profonde sulla natura umana.
Morten Tyldum: il Successo Commerciale e Internazionale
Morten Tyldum ha ottenuto un successo internazionale con The Imitation Game (2014), un biopic su Alan Turing che ha ricevuto numerose nomination agli Oscar. Prima di questo successo, Tyldum aveva già dimostrato il suo talento con Headhunters (2011), un thriller avvincente che ha contribuito a portare il cinema norvegese all’attenzione del pubblico globale.
Tyldum è noto per il suo stile visivamente accattivante e per la capacità di creare suspense, caratteristiche che lo hanno reso uno dei registi norvegesi più accessibili e apprezzati a livello internazionale.
Kristoffer Borgli: il Nuovo Volto dell’Ironia Norvegese
Kristoffer Borgli rappresenta una delle voci più fresche e innovative del cinema norvegese contemporaneo. Con film come Sick of Myself (2022), Borgli ha dimostrato una capacità unica di mescolare satira, humor nero e una profonda critica sociale. Il film esplora l’ossessione contemporanea per la celebrità e l’auto-rappresentazione, attraverso la storia di una giovane donna disposta a tutto pur di ottenere attenzione.
Sick Of Myself è L’ennesima perla del nuovo cinema norvegese
Il lavoro di Borgli si distingue per il suo approccio provocatorio e ironico, che ricorda in parte lo stile di registi come Yorgos Lanthimos e Ruben Östlund, noti per il loro uso del grottesco e per la critica sottile alle dinamiche sociali moderne. Borgli è rapidamente diventato un punto di riferimento, portando una nuova energia e un’estetica audace che si allontana dalle convenzioni più tradizionali del cinema scandinavo.
Yngvild Sve Flikke: Una Voce Unica nel Cinema Norvegese Contemporaneo
Yngvild Sve Flikke è un’altra regista che sta contribuendo a ridefinire il cinema norvegese. Il suo Ninjababy (2021) ha ottenuto consensi per la sua rappresentazione fresca e realistica della gravidanza non pianificata e delle pressioni sociali che ne derivano. Il film combina umorismo, animazione e dramma, offrendo uno sguardo moderno e non convenzionale sulla maternità e la crescita personale.
`Ninjababy´ ovvero quando una madre non ha nessuna intenzione di venire al mondo
Il lavoro di Flikke è caratterizzato da una forte sensibilità femminista e da una capacità di esplorare temi complessi con leggerezza e profondità. La sua attenzione ai dettagli della vita quotidiana e la sua capacità di creare personaggi autentici la distinguono come una delle voci più promettenti del nuovo cinema norvegese.
Tematiche Chiave nel Nuovo Cinema Norvegese
Il nuovo cinema norvegese affronta una vasta gamma di tematiche, spesso esplorando la complessità della vita moderna in modo critico e innovativo. Tra le tematiche più ricorrenti troviamo:
- L’Identità e la Crisi Esistenziale : Come visto nei film di Trier e Vogt, il tema dell’identità e della crisi esistenziale è centrale nel nuovo cinema norvegese. I personaggi spesso si confrontano con sentimenti di alienazione e disconnessione, esplorando le loro vite interiori in modo profondo e talvolta doloroso.
- – Il Paesaggio Urbano e l’Alienazione. Molti registi norvegesi utilizzano la città di Oslo non solo come sfondo, ma come un personaggio a sé stante, riflettendo l’alienazione e la solitudine della vita urbana. Questo tema è evidente nei lavori di Trier, che esplora come l’ambiente urbano influenzi lo stato mentale dei suoi personaggi.
- -La Percezione e la Realtà: Film come Blind di Vogt sfidano la percezione della realtà, giocando con la prospettiva e l’immaginazione per esplorare le profonde complessità della mente umana.
- – Il Male Latente e la Violenza: Il cinema norvegese recente non ha paura di affrontare temi oscuri, come la violenza latente nelle relazioni umane, spesso esplorati attraverso il genere horror o il thriller. Film come The Innocents di Vogt si addentrano in questi territori, evocando il lavoro di registi come David Lynch e Lars von Trier.
- – L’Irriverenza e la Satira Sociale: Con registi come Kristoffer Borgli, il cinema norvegese sta abbracciando una nuova forma di satira sociale, che mette in discussione le norme della società contemporanea e l’ossessione per l’immagine e la celebrità, con un tono ironico e spesso disturbante.
- -La Percezione della Femminilità e della Maternità: Yngvild Sve Flikke affronta le complessità della femminilità e della maternità in modo originale, mettendo in luce i conflitti interiori e le aspettative sociali.
Riferimenti Culturali e Influenze
Il nuovo cinema norvegese è profondamente radicato nella cultura scandinava, ma trae ispirazione da una vasta gamma di influenze internazionali. Oltre a Bergman, molti registi norvegesi si ispirano ai lavori di scrittori come Knut Hamsun, il cui romanzo “Fame” ha influenzato molti film norvegesi con i suoi temi di alienazione e lotta interiore.
Inoltre, il cinema norvegese moderno spesso fa riferimento ai classici della letteratura e del cinema europeo, combinando un realismo tipicamente scandinavo con influenze più surrealiste e sperimentali, che ricordano i lavori di Federico Fellini e Jean-Luc Godard.