Connect with us

Locarno Film Festival

‘The Sparrow in the cimney’ la famiglia e i suoi fantasmi

Una famiglia disfunzionale alle prese con i fantasmi di un passato che fa ancora male

Pubblicato

il

In concorso al Locarno Film Festival The Sparrow in the cimney è un film di Ramon Zürcher.

Locarno Film Festival · World Capital of Auteur Cinema (locarnofestival.ch)

Prodotto dal fratello Silvan Zürcher per Zürcher Film,Il passero nel camino” è stato coprodotto da SRF Schweizer Radio und Fernsehen / SRG SSR, mentre Cercamon si occupa delle vendite.

Nel film, Maren Eggert, Britta Hammelstein, Luise Heyer, Andreas Döhler e Milian Zerzawy interpretano i membri della famiglia che si preparano per una festa di compleanno .

La trama

Karen e Markus vivono con i loro figli nell’idilliaca casa d’infanzia di Karen. La sorella di Karen, Jule, e la sua famiglia arrivano per festeggiare il compleanno di Markus. I cupi ricordi della loro defunta madre rafforzano l’impulso di Jule a ribellarsi contro il dominio di sua sorella. Mentre la casa inizia a riempirsi di vita, Karen si irrigidisce; tutto viene a galla. Alcune cose del passato vengono distrutte per creare qualcosa di nuovo.

Il bello della famiglia

Le relazioni sono il centro del disturbante e spietato film di Zurcher, il modo in cui vengono vissute e il loro evolversi coinvolgendo i meandri  più oscuri della mente umana. Una dimensione familiare oscura che forse non si ci aspetta all’inizio, ma che si intuisce in modo inquietante man mano che la storia procede. Non ci sono infatti personaggi luminosi nel film, solo ombre di persone ormai spente, poco affabili e non certamente simpatiche o verso cui provare empatia.

Karen è indubbiamente  una ‘cattiva madre’ e cosa fa più paura di una madre poco materna? Una madre cattiva ma non come appare la madre di Loveless, capace di una crudeltà disumana e incomprensibile; una madre soltanto ‘incattivita’ dalla vita, in fondo sensibile e fragile , in crisi interiore.  Una mancata tendenza alla maternità che può essere in fondo compresa.

Ogni conflitto non viene completamente taciuto , ma viene anzi esternato con chiara durezza, usando parole che fanno male e che portano quasi ad una ilarità isterica tanto appaiono cattive.

I contrasti vengono enfatizzati anche grazie ad un sapiente uso Lynchiano di suoni e colori: le musiche (di Balz Bachmann)  muovono le immagini fra suono  classico ed elettro giocando poi con le luci naturali di una natura rigogliosa.

Realtà/ fantasia

Mi sforzo di ritrarre, in stile fiabesco e in una condensazione di due giorni, i mutevoli rapporti di una famiglia. (R.Zurcher).

In due soli giorni si racchiude tutto un film, tutta una storia in cui realtà e fantasia hanno labili confini. Siamo quasi dinanzi ad una trasposizione di un dramma horror vero e proprio perchè…non fa paura un passato che incombe tenebroso sul presente? Una madre ormai morta, ma la cui presenza si avverte nella casa (infestata?) costantemente? Il plot si fa misterioso come un giallo i cui pezzi sono da assemblare e dove l’elemento horror è quello che più incute timore: è il fardello psicologico della famiglia, è il passato che assume contorni indefiniti e mutevoli, è una ‘presenza’ da allontanare e distruggere perchè impedisce il processo di rinascita.

La soluzione sta nel parlarne, nel riaprire porte chiuse troppo in fretta o lasciate aperte troppo a lungo.

Ramon Zürcher ci propone la sua di soluzione in questo nuovo interessante film , suggerendo la visione utopica di un passero ( simbolo appunto di fragilità ma anche di rinascita) che riesce a scappare da un camino e svolazza liberamente nel cielo da allora in poi.

Locarno Film Festival 2024: pre apertura con Paolo Cognetti e Fiore mio

The Sparrow in the cimney