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Paramount Serie tv

‘Mayor of Kingstown 3’: il cavaliere oscuro

Nel ritorno di Jeremy Renner la serie Paramount+ si dimostra all’apice del suo processo di oscurità. Le legge cessa di esistere e la città arriva al suo cortocircuito anti-eroico

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Mayor of Kingstown 3

Su Paramount+  Mayor of Kingstown 3, il ritorno della serie creata da Taylor Sheridan e Hugh Dillon, con l’assoluto protagonista Jeremy Renner. Nel cast, Taylor Handley, Tobi Bamtefa e Emma Laird.

 IL TRAILER – Mayor of Kingstown 3

Corruzione, potere e il labile concetto di legge – Mayor of Kingstown 3

Dopo il tragico incidente che è quasi costato la vita al suo protagonista, Renner torna in Mayor of Kingstown 3 in forma più smagliante che mai. Nemmeno la morte della madre nella seconda stagione frena la mediazione del Sindaco tra polizia corrotta, gangs di Kingstown arrivate ormai al collasso, e anarchica situazione carceraria. Mike McLusky, che ha preso le redini della città dopo l’omicidio del fratello, più che mai in questo primo episodio della terza stagione deve resistere al delirio di una città piegata alla criminalità. Ariani contro la ciurma dell’amico/alleato Bunny, e il carcere che non la smette di essere uno specchio riflesso della cittadina fittizia. La serie Paramount+ ha sempre messo in discussione il rapporto valoriale tra bene e male, legge e giustizia. Riuscendo però bene a preservare l’integrità e la separazione tra Mike e il resto del mondo cittadino. Tale distinzione morale in Mayor of Kingstown 3 appare deformata, estinta, ribaltata dal nuovo corso.

Kingstown il non luogo senza ritorno

Quello di un paese fantasma con le sembianze di un luogo post virus zombie, dove l’uomo è il vero mostro da abbattere e con cui fare i conti. Non trovandoci di fronte a una minaccia pandemica globale, è opportuno pensare che il duo Sheridan/Dillon abbia voluto creare un mondo distrutto da un virus per cui non c’è cura. La corruzione dilagante.

Mayor of Kingstown 3, più delle precedenti stagioni, appare un non luogo incontrollabile, quasi metafisico nella sua irrazionalità. Così come’è attentamente costruito. Il male è il vero protagonista. Inteso come sopravvivenza esterna in un mondo di lotte intestine alla The Wire (uno dei punti di riferimento della serie) , e ricostituzione della legge che avviene paradossalmente in interno. Il carcere infatti, dopo l’esplosione della seconda stagione, sembra darsi delle regole, ricostruire gerarchie e ordine.

Maggiormente rispetto a quanto accade nel mondo esterno. Certamente questa contrapposizione tra prigionia e vita al di là delle sbarre è sempre stata una caratteristica della serie Paramount+. Il carcere con le sue gabbie compariva come un deposito degli sporchi compromessi tra il Sindaco e le gangs della città. Ma la novità di Mayor of Kingstown 3 nel suo primo episodio sembra risiedere nell’indipendenza dal mondo esterno e da Mike. Il quale, forte del nuovo corso, ristabilisce una disciplina che il mondo esterno non conosce.

L’action thriller infinito – Mayor of Kingstown 3

Nell’indubbio processo antieroico del plot driven, che sembra risucchiare le aspettative dei protagonisti governandone la loro azione, Mayor of Kingstown 3 continua ad essere un brillante action e un thriller infinito. Renner/Mike McLusky: è questa figura a metà tra Ray Donavan e un Batman depresso.

Governa la città ma non sa come farlo, stringe patti sciogliendoli, direzionato alla fine dalla sua voglia di essere un buono diventato cavaliere oscuro. Lo dimostra il rapporto continuativo e ambiguo con Iris interpretata da Emma Laird. Non si possono nemmeno contare le innumerevoli volte in cui il Sindaco ha salvato la classica principessa in pericolo. Una damigella nata nel mondo sporco di Kingstown come dono corruttivo, poi come elemento da sacrificare e infine da salvare. Nello schema ripetitivo di Mike che lo costringe a muoversi attraverso una catarsi mai compiuta, ma che è sempre sotto i nostri occhi.

Renner è invincibile, Mike è un eroe arido e pieno di fragilità

Mani nel fango e pulizia. Dalla morte di Mitch, il fratello del protagonista decapitato dal potere delle gangs, il personaggio di Renner ha portato sulle spalle il peso di una città in continua ebollizione. E Mayor of Kingstown 3 denota ancora una volta questa tendenza.

L’ex Avengers è ancora la cosa più interessante della serie Paramount+. Si muove come un capo mafioso in bilico tra legge e giustizia personale, media tra legalità e illegalità uscendo dal mondo nero di Kingstown senza conseguenze. Dalla sua auto, Mike si muove e guardare dall’alto la città che scoppia, prendere soluzioni immediate governate dall’istinto e agendo come quei supereroi indistruttibili che non falliscono anche quando sembrano farlo.

Sheridan ha il suo perché: è Sheridan. Costruisce un ecosistema seriale dove Renner direziona le scene di combattimento, svicola da sistematiche esplosioni, e costringe al suo volere anche una figura come Bunny. Il capo della gang afro verso cui c’è un rapporto anche con lui ambiguo.

I due bevono insieme nei momenti di sosta, usandosi reciprocamente come pedine tra il carcere e la lotta intestinale con l’immersione di nuove fazioni criminali. Renner è il punto di forza di Mayor of Kingstown 3, un personaggio unico nella serialità contemporanea. Potendo spostare il potere a suo compiacimento, e uscendo illeso dal cortocircuito legge/giustizia.

Mike McLusky, il declino non declino – Mayor of Kingstown 3

Il primo episodio denota lo sconvolgimento diretto verso lo spettatore. Non c’è tempo per piangere la matriarca della famiglia. Dal funerale si passa all’attentato ai danni di Mike, e i sentimenti sono ancora una volta repressi per evitare di soccombere, ma soprattutto per mantenere il potere del Sindaco. Certo è che Mayor of Kingstown 3 ha la tendenza di molte serie gangster che riguardano il controllo cittadino, a riavvolgersi su se stesse. Come Sons of Anarchy o Peaky Blinders, anche questa serie  è costretta a rinnovarsi inserendo un nuovo boss, contraltare e nemesi di Mike. Per due stagioni era il protettore russo di Iris, ora l’enigmatico Constantine che non risparmia nulla a nessuno, nemmeno sparare a una donna con il suo bimbo in braccio.

La crudezza è il mantra di Mayor of Kingstown fin dal suo esordio, come del resto la personalità e il destino del Sindaco. Sempre pronto a sopperire le sue emozioni in favore della coazione a ripetere della serie. Ma Mike, sotto quella scorza da duro antieroico, vuole un futuro pacificatore per i suoi fratelli e la sua città.

Taylor Sheridan nelle sue serie è sempre stato più abile nell’azione che nel risvolto psicologico dei suoi protagonisti. E anche se Renner sembra frenato da questa scrittura iper action, già nel primo episodio dimostra falle emozionali, piccole crisi, minuscoli attacchi d’ansia interrotti dal ritmo adrenalinico di un thriller senza via d’uscita.

Mayor of Kingstown 4 nel suo ritorno conferma il suo action frenetico e la lotta per il potere di una cittadina senza regole e morale. In bilico è il destino di Mike McLusky. Ogni eroe tragico rincorre il suo destino. E uno dei problemi della serie Paramount+ è non avere ben chiara la fine del personaggio di Renner. Ripetersi perennemente o concludere il suo fato inesorabile.

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  • Anno: 2024
  • Durata: 50'
  • Distribuzione: Paramount+
  • Genere: thriller/action
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Taylor Sheridan
  • Data di uscita: 03-June-2024