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Festival Internazionale del Film di Roma: “Moon Man” – un omaggio a Tomi Ungerer (Alice nella città)

Versione animata del best seller per bambini scritto da Tomi Ungerer

Pubblicato

il

 

 

Anno: 2012

Durata: 95’

Nazionalità: Germania, Francia

Genere: Animazione

Regia: Stephan Schesch

 

“Se solo Moon Man sapesse quanto i bambini lo amano! Ma non ne è neppure lontanamente consapevole, sta solo seduto sulla luna, annoiato a morte, nella sua solitaria sfera d’argento [..]” : questo, uno stralcio della sinossi dell’animazione firmata da Stephan Schesch, produttore cinematografico tedesco (Tiffany e i tre briganti, Sir Simon – il mio amico fantasma).

Moon Man, insieme al documentario Far out isn’t far enough che ne ripercorrerà la carriera artistica, costituiranno un omaggio, all’interno della sezione per ragazzi Alice nella città del Festival Internazionale del Film di Roma, a Tomi Ungerer, scrittore e illustratore di origini francesi noto al grande pubblico soprattutto per i libri destinati ai lettori più piccoli.

La storia, raccontata con l’ausilio di un disegno semplice e delicato, comincia con l’immagine della luna, alta e luminosa, regina del cielo e della vita sulla terra.

O almeno così sembrerebbe ad uno sguardo superficiale!

La grande sfera celeste è in effetti abitata dall’Uomo della Luna che stretto nel suo eterno e solitario silenzio, guarda con curiosità e invidia la movimentata vita terrestre. Tra noia e sospiri conduce così la sua esistenza, finché una notte, spinto da un impeto di speranza, non decide di cogliere al volo la sua unica possibilità di scendere sulla Terra, e afferra una stella cometa per la coda!

Il grande cratere nel bosco che deriva dallo schianto, costellato tra l’altro dalle impronte d’argento dell’Uomo della Luna, attirerà l’interesse della fauna locale (soprattutto dei due inseparabili alce e gufo che torneranno nell’animazione a intervalli regolari a far sorridere con le loro simpatiche stranezze), ma anche dei giornalsti, dei fotoreporter, dei cittadini più indiscreti e addirittura della polizia e dell’esercito!

L’allarme nel quartiere presidenziale suona in effetti a sirene spiegate. E non potrebbe essere altrimenti se si pensa che l’avido Presidente, forte della sua ultima e definitiva conquista sulla Terra, si sente ora minacciato dall’esterno, addirittura da sconosciuti nemici alieni!

La situazione è chiaramente inaccettabile per il malefico Presidente che con fermezza e abilità fa partire un’autentica ‘caccia all’uomo’! Tutti gli abitanti della Terra sono in allerta, le persone comuni, gli uomini più potenti del pianeta e gli scienziati stessi. Il diktat è catturare l’invasore!

Intanto però, qualcun’altro soffre e sospira: i più piccoli abitanti della Terra, gli unici in grado di vedere e di amare l’Uomo della Luna, piangono per la sua misteriosa scomparsa e non riescono a trovare sonno.

L’unico, strampalato uomo, che riuscirà come i bambini a vedere ed amare il luminoso ‘invasore’ sarà un importante scienziato che, fortunatamente, avrà l’occasione di conoscerlo e di aiutarlo..

Bella ed evocativa l’immagine che ritrae il nostro povero Moon Man mentre, in apparenza irrimediabilmente incatenato in una cella, riesce invece a liberarsi e a volare via attraverso le sbarre sfruttando i cambiamenti del suo pianeta: con il calare della Luna infatti anche il suo corpo e il suo volto si trasformano, diventando sempre più piccoli..

Forse un po’ forzato, ma ai miei occhi poetico, il paragone con un celebre personaggio di Aldo Palazzeschi, Perelà, l’evanescente uomo di fumo della favola allegorica più riuscita del poeta nostrano. Se il protagonista dell’animazione di Schesch viene dalla Luna, Perelà arriva direttamente da un camino, e allo stesso modo viene ingiust(ificat)amente rinchiuso in una cella. Ma qui, non deve far altro che togliersi gli stivali e, scivolando attraverso il camino, scomparire nel cielo sotto forma di una nuvola di fumo.

Particolare la colonna sonora, che alterna eleganti pezzi jazz del celebre trombettista statunitense Louis Armstrong (e non solo) a brani di surf-rock che immancabilmente ricordano le ricercate scelte musicali di Quentin Tarantino.

Dalila Lensi

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