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Anticipazioni

‘A Thousand and One’: la regista parla di inclusività ad Hollywood

"Sono felice per i progressi che stanno avvenendo, ma non mi accontento perché so che dobbiamo continuare a esercitare pressione sulle persone."

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A thousand and one

Dopo aver ottenuto il Gran Premio della Giuria al Sundance nel 2023, la regista di A Thousand and one, l’esordiente A.V. Rockwell, ha proseguito la sua serie di successi con una nomination ai DGA Awards nella categoria “Outstanding Directorial Achievement in First-Time Theatrical Feature Film”, segnando un importante traguardo nella sua carriera. Recentemente, ha condiviso alcune riflessioni riguardo la genesi del personaggio principale del suo film, il ritratto che presenta della città di New York e la situazione attuale ad Hollywood riguardo l’inclusività.

L’origine di Inez

La Rockwell ha dichiarato la sua intenzione di creare un personaggio che potesse incarnare la determinazione e il controllo del proprio destino tipici di una donna coraggiosa. L’obiettivo era quello di rendere omaggio a tutte le donne che ha incontrato nella sua vita, le quali si sono distinte per essere fonte di ispirazione per coloro che le circondavano. Attraverso questo personaggio imperfetto, ha voluto trasmettere agli spettatori il messaggio che non è necessario essere perfetti per meritare amore e affetto.

La scelta di Teyana Taylor

Per il film A Thousand and one, A.V. Rockwell era alla ricerca di un’artista che potesse incarnare autenticamente sia la complessità del personaggio che il ritratto di New York, senza risultare artificiale o falso. Dopo aver esaminato diversi candidati, la regista afferma di aver trovato nella Taylor la perfetta combinazione per il suo intento creativo:

“Aveva semplicemente il giusto livello di autentica empatia e connessione”

La rappresentazione di New York

La regista ha scelto di situare la storia nella New York degli anni ’90 e dei primi anni del 2000, durante i mandati di Rudy Giuliani e Michael Bloomberg. Inizialmente, nel film, la città viene descritta enfatizzando la sua vivacità, quasi a renderla un personaggio a sé stante. Tuttavia, nel corso della narrazione, in A Thousand and one si assiste a una trasformazione: la metropoli diventa sempre più monotona, caratterizzata principalmente da architetture in vetro e acciaio, e soprattutto diventa meno accessibile per persone di diverse estrazioni socio-economiche. La pulizia della città da parte dell’amministrazione Giuliani criminalizza la povertà, tratta i residenti neri come sospetti in attesa di reati su cui incriminarli e inventa pretesti, scuse e giustificazioni per la violenza poliziesca. La suburbanizzazione della città trova negli anni di Bloomberg un potere di mercato più gentile, ma non meno ingiusto dal punto di vista razziale. 

Inclusività ad Hollywood

Dopo la sua nomination ai DGA Awards, A.V. Rockwell è stata chiamata ad esprimersi riguardo la notevole diversità della sua categoria rispetto a quella proposta dall’Academy per il 2024. La regista ha sottolineato che, nonostante ci siano stati notevoli progressi nel settore, il processo rimane comunque lento e complesso. Le differenze e la burocrazia spesso hanno ostacolato il riconoscimento delle storie e del lavoro di una grande fascia di persone. Tuttavia, ha sottolineato che si sta verificando un cambiamento significativo. Pur essendo felice dei progressi compiuti finora, ritiene che sia fondamentale continuare a esercitare pressione affinché avvengano ulteriori cambiamenti.

Fonte: The Hollywood Reporter

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