‘Le ravissement’. Mentire per nascondersi dalle proprie fragilità

Le ravissement è l’ opera prima della regista Iris Kaltenbäck, già proiettato alla Semaine de la critique della 76ª edizione del Festival di Cannes e passato in concorso al 41° Torino Film Festival.

Il film arriva al cinema dall’ 8 maggio distribuito da Satine Film.

Le Ravissement opera prima di Iris Kaltenbäck in sala dall’ 8 Maggio

Le ravissement: la trama

Un film che tocca le corde emotive degli spettatori attraverso la vicenda di Lydia (Hafsa Herzi), un’ostetrica che ama il suo lavoro e che si dimostra molto dolce e premurosa verso le madri assistite in sala parto.

Il giorno stesso in cui Lydia lascia l’uomo con cui vive e che la tradisce, la sua migliore amica Salomé (Nina Meurisse) le confida di essere incinta e le chiede di seguirla per tutta la gravidanza sino al parto. Questi due avvenimenti scatenano nella giovane una profonda crisi depressiva, per cui non vuole più tornare in una casa che stenta, ormai, a sentire sua, vagando per le strade notturne di una Parigi piovosa e mai così ostile.

Incontra così Milos (Alexis Manenti), il conducente di bus che la sveglia al capolinea e che, per scrupolo, non la vuole abbandonare da sola in una strada buia di periferia. I due finiranno per passare la notte insieme, prima in un bar a bere e a parlare e, successivamente, a fare l’amore a casa dell’uomo. Tuttavia, se Lydia intravede in lui una sorta di ancora di salvezza alla quale aggrapparsi, per Milos l’avventura con la ragazza non rappresenta altro che un episodio che non si ripeterà.

Sarà il caso a far rincontrare i due mesi dopo, nell’ascensore dell’ospedale in cui Lydia lavora e dove è ricoverato il padre di Milos. La ragazza tiene in braccio la bambina appena nata di Salomé e, quando Milos le chiede della bambina, mente, affermando che si tratta di sua figlia e facendo credere all’uomo che la piccola è il frutto della loro notte d’amore.

Da questo punto Lydia inizia a sviluppare per la bambina un attaccamento morboso, proponendosi di accudire la piccola quando i genitori sono al lavoro e cadendo in un vortice infinito di menzogne che coinvolgeranno anche l’incolpevole Milos che, nel frattempo, si affeziona a quella che crede sua figlia, sino al dramma finale al quale il titolo fa riferimento.

Solitudine e menzogna in una città che non accoglie

All’inizio del film una voce fuori campo, che successivamente capiamo essere quella di Milos, ci aiuta a entrare nella storia, e ci fa intuire fin da subito l’incombere di una tragedia. Perché Le ravissement è un film tragico che scava nella psicologia di una giovane donna, la quale si vede sprofondare lentamente in un abisso dal quale difficilmente riuscirà a riemergere.

Hafsa Herzi, che avevamo apprezzato alcuni anni fa in Cous-cous di Abdellatif Kechiche, conferma le sue qualità di attrice, interpretando in maniera intensa una giovane donna con le sue fragilità, il bisogno di maternità che surroga fingendosi madre. La sua incapacità a procedere da sola e a superare gli ostacoli che la vita le frappone, è resa in una città molto ben fotografata da Marine Atlan che ci propone atmosfere buie e opprimenti. Un luogo che non accoglie ma che, al contrario, isola, condannando alla solitudine chi, come Lydia, fatica a reagire alle avversità.

Le ravissement è un film assai coinvolgente e commovente, che mostra come sia facile oltrepassare il confine che porta, per troppo amore, a manipolare persone e sentimenti. Soprattutto se, come accade a Lydia, si è circondati da una insistente e straziante solitudine.

Gli articoli di Marcello Perucca