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FESTIVAL DI CINEMA

Venezia.69: “Medici Con L’Africa” di Carlo Mazzacurati (Fuori Concorso, Proiezioni Speciali)

Il documentario di Carlo Mazzacurati, con soggetto di Claudio Piersanti e la fotografia di Luca Bigazzi, girato interamente in Mozambico, ci fa entrare nella vita affascinante e difficile di un’organizzazione (Medici con l’Africa Cuamm) nata 60 anni fa a Padova, città natale del regista

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Anno: 2012

Durata: 89

Genere: Documentario

Nazionalità: Italia

Regia: Carlo Mazzacurati

 

Il documentario Medici Con L’Africa, di Carlo Mazzacurati, con soggetto di Claudio Piersanti e la fotografia di Luca Bigazzi è stato presentato Fuori Concorso, nelle Proiezioni Speciali, a questa 69 edizione del Festival di Venezia. Il film, girato interamente in Mozambico, ci fa entrare nella vita affascinante e difficile di un’organizzazione (Medici con l’Africa Cuamm) nata 60 anni fa a Padova, città natale del regista.

Si nota da subito uno sguardo empatico e umano dell’autore che mostra la quotidianità di questi eroi normali che portano cure alla popolazione in situazioni a dir poco svantaggiate. Ci viene presentata la sensibilità di uomini, donne, ragazzi, abituati ad aver a che fare ogni giorno con la morte, fronteggiata con una sofferta dolcezza. Notevole è la capacita del regista di intrecciare due distinte linee narrative, facendo convogliare le operazioni quotidiane dentro gli ospedali con le vite personali dei medici, svelandoci le motivazioni e le scelte che li hanno portati lì. Nasce così un ritratto non agiografico, ma reale e concreto, di persone che donano la propria vita all’altro con consapevole responsabilità, dando un senso profondo alla propria esistenza e alla propria professionalità. I medici ruotano tutti attorno alla figura carismatica di Don Luigi, uno a cui piace l’azione concreta, che quando deve chiamare i medici per una missione, lo fa a tarda sera, contando sul fattore relax, per essere sicuro di strappare un sì.

A volte Mazzacurati stempera la serietà della situazione con ‘imprevisti’ ironici, come quello del bambino che si capovolge goffamente col triciclo mentre si parla di malnutrizione e malattie infantili. Il regista, piuttosto che proporci immagini spettacolari, si affida a una delicatezza di sguardo e alla testimonianza tranquilla e spesso sorridente dei medici, anche di quelli che raccontano esperienze amare. Un medico, ad esempio, denuncia i machiavellismi necessari per ottenere più fondi contro l’alta mortalità materna (dovuta alla diffusione dell’Aids), svelando così  i meccanismi osceni del cosiddetto mercato dell’aiuto.

Mazzacurati gira un documentario asciutto e sincero, senza particolare verve stilistica, ma ha il merito di portare lo spettatore al centro dell’azione, immergendolo in una situazione drammatica come la questione della salute nell’Africa sub-sahariana.

Vittorio Zenardi

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