L’altra luna di Carlo Chiaromonte gareggia nella sezione Feature Film Competition del Rome Independent Film Festival (RIFF Awards – 16/24 Novembre). Rassegna cinematografica che promuove il Cinema Indipendente portando sullo schermo circa 100 opere in anteprima italiana e mondiale.
L’altra luna – Trama
Luna è una ragazza moderna e spigliata che vive a Sarajevo e sta per sposarsi con il suo fidanzato di lunga data. Martina, è una ragazza italiana che, in un momento di crisi personale, arriva a Sarajevo per passare un po’ di tempo con il suo amico Matteo. L’incontro con Martina rappresenta per Luna un momento di svolta cruciale. S’innamora della ragazza italiana e inizia con lei una relazione segreta che la porta a condurre una doppia vita mentre i preparativi del suo matrimonio procedono. Per dare un futuro alla loro storia d’amore le due ragazze dovranno pagare un prezzo molto alto.
Nel cast: Luna Zimić Mijović, Tania Bambaci, Maja Jurić, Matteo Silvestri, Armin Omerović, Amila Terzimehić
Un’alternativa possibile
L’altra luna
Il titolo del film ci suggerisce la realtà ambivalente di Luna, la protagonista della storia. Ovvero l’altra faccia, il lato opposto, l’alternativa. La possibilità di superare il confine e spingersi altrove. Un passaggio doloroso e coraggioso che Luna decide di compiere.
La sua vita procede ordinaria: i preparativi del matrimonio, le cene con gli amici, gli appuntamenti famigliari. Tutto è stabilito, schematizzato, ripetitivo. Luna rispetta i piani degli altri. I piani che i genitori, gli amici, il fidanzato hanno deciso per lei, in nome della tradizione, dell’onore, della reputazione. Eppure il dubbio s’infila tra i suoi pensieri, un’ansia silenziosa ma persistente. Un urlo interno che chiede di essere ascoltato.
‘Qualcuno’ improvvisamente irrompe nella sua vita sradicandone ogni certezza e mostrandone invece la falla, l’inganno. Una presenza ingombrante, distruttiva per gli altri ma generativa per la protagonista, ovvero Martina. La ragazza italiana che rappresenta l’imprevisto, lo scompiglio, la novità, la curiosità, la passione. In altre parole, l’altra luna, l’alternativa possibile a quel mondo opprimente e preconfezionato. Martina, diversa, caparbia, istintiva, guida Luna verso il desiderio, la trasgressione, la liberazione. L’amore libero da ogni condizionamento.
Da un lato, la vita che Luna conosce da sempre: la pressione dei genitori, il coprifuoco, gli appuntamenti fissi, il controllo del fratello, la relazione obbligatoria con Haris. Dall’ altro: il Nuovo, il Diverso, l’ Incerto, il Futuro. Che fare? Piegarsi al volere degli altri o scegliere se stessi? Nonostante la paura e l’incertezza Luna sa da che parte andare.
L’altra luna, dove gli opposti si attraggono
Le immagini delle strade e delle piazze della città di Sarajevo ci incuriosiscono, così come gli elementi propri della cultura: il Narghilè, il cibo locale, la bevanda del Salep, la musica tradizionale. Un mondo poco conosciuto che si avvale di scorci suggestivi e romantici. Eppure complesso, infangato dalla criminalità, dal sessismo, dalla violenza nelle case e nelle strade. Un mix di sensazioni contrastanti, esotiche e allo stesso tempo conosciute.
Il dentro e il fuori, la strada e la casa, l’apparenza e la sostanza, dicotomie che entrano in relazione ne L’altra luna. Il regista Chiaramonte ci mostra l’opposto, l’alternativa, il cambiamento e la rinascita attraverso il percorso travagliato di Luna, usufruendo di un linguaggio filmico a tratti incerto. Una macchina da presa che indugia sulle dissolvenze, frammenta alcune sequenze, e si appoggia sui dialoghi, in alcuni casi esplicativi e didascalici. Una narrazione che punta maggiormente sull’interpretazione di Luna Zimić Mijović, in grado di dare profondità emotiva al personaggio.
Cenni biografici del regista
Carlo Chiaramonte nasce nel 1965. Dopo la laurea in Storia e critica del cinema presso l’Università la Sapienza di Roma è assistente alla regia di Vittorio De Sisti, Leandro Castellani e Alessandro di Robilant. Collabora alla scrittura di numerose sceneggiature e pubblica recensioni e saggi critici sulla rivista Cinema nuovo. Come regista ha diretto Le donne vestivano gonne fiorite (documentario, 2005), un ritratto di sette zingare di età e provenienza geografica differente, che vivono nei campi nomadi di Roma. Il centro del mondo (documentario, 2007), un affresco affettuoso della città di Sarajevo, ispirato a un libro dello scrittore e drammaturgo bosniaco Dževad Karahasan. Tutto da sola (cortometraggio, 2009), riconosciuto di interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Segue il corto Eduardo Kobra – Peace sulla permanenza a Roma del famoso street artist brasiliano Kobra, che ha dipinto un muro dedicato a Malala Yousafzai, giovane attivista pakistana per i diritti umani e Premio Nobel per la Pace. Infine l’opera prima, il lungometraggio L’altra luna.
L’altra luna è un film sostenuto dal PROGRAMMA MEDIA Sviluppo – Progetti Singoli, riconosciuto di Interesse Culturale Nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con contributo del Fondo Unico per lo Spettacolo Opere prime e seconde e ha ricevuto il contributo della Regione Lazio con il fondo Regionale Cinema e Audiovisivo.