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SAG-Aftra: possiamo finalmente mettere la parola “Fine” agli scioperi

Anche l'associazione 'Artisti 7607' annuncia il raggiungimento di un accordo preliminare tra lavoratori dello spettacolo e case di produzione di Hollywood.

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Il comunicato stampa ufficiale è stato pubblicato il 9 Novembre, ma noi non potevamo ancora crederci. Si temevano ripercussioni o battute d’arresto da parte dei colossi di Hollywood, che muovono le fila dell’industria cinematografica e dello streaming. Sembra, invece, che quantoè stato annunciato sia ormai divenuto una rassicurante realtà, sempre da accogliere con enorme cautela. Gli scioperi di autori, sceneggiatori e attori, che per mesi hanno paralizzato dall’interno le più importanti filiere dell’intrattenimento, sono finalmente giunti al termine.

Gli accordi tra SAG-Aftra e case di produzione.

Ormai da quattro mesi abbiamo sentito parlare di scioperi, boicottaggi e di questa “SAG-Aftra”, l’associazione sindacale statunitense che rappresenta decine di migliaia di lavoratori dello spettacolo. SAG-Aftra ha portato avanti una lunga e dispendiosa battaglia per garantire agli artisti che tutela una giusta paga, nonchè protezione per gli autori dalla crescente ingerenza dell’intelligenza artificiale. Con i recenti accordi, SAG-Aftra diventa, inoltre, il principale garante per attori e autori contro lo strapotere delle piattaforme streaming e delle loro ingenti richieste. Tuttavia, il raggiungimento di accordi preliminari ha richiesto settimane di negoziazioni, un tempo proporzionale al più lungo sciopero nella storia del cinema. La stipulazione di tali accordi  è stato accolta “con lacrime di gioia ed esaltazione”, come afferma Kevin E. West, un membro del comitato SAG-Aftra, ai microfoni della rivista americana Variety, o ancora, come “un’enorme vittoria” secondo Ben Whitehair, altro membro del comitato.

Il Presidente SAG-AFTRA Fran Drescher, al centro, insieme al National Executive Director Duncan Crabtree-Ireland, a capo dei negoziati.

Le conseguenze degli scioperi

Queste battaglie sindacali hanno avuto un’enorme risonanza all’interno dei Festival del Cinema, in primis quello di Venezia, e sono state largamente pubblicizzate attraverso i social.

Inoltre, il boicottaggio ha causato numerose ripercussioni e ritardi per l’uscita di kolossal quali Dune 2, posticipato al 2024, o dell’ultimo Mission Impossible, rinviato addirittura al 2025.

Un’azione sindacale così massiccia e unitaria ha inevitabilmente influenzato i sindacati di autori e attori anche in Europa, spingendoli ad agire. Attraverso un’effetto domino, gli scioperi hanno dunque colpito l’industria cinematografica mondiale, motivando anche le associazioni italiane di artisti a esigere gli stessi diritti pretesi da SAG-Aftra. È così che attori come Elio Germano e Claudio Santamaria si sono uniti al movimento per frenare le richieste eccessive di Netflix, Prime Video & Co..

Il comunicato del collettivo ‘Artisti 7607’

Ecco il testo del comunicato stampa ufficiale emanato dall’associazione ‘Artisti 7607’, che tutela gli stessi diritti di attori e interpreti italiani, gli stessi per cui SAG-Aftra si è strenuamente battuta nel corso dei precedenti mesi:

Roma 9 novembre 2023

“Con voto unanime, questo pomeriggio, la Sag-Aftra Tv/Theatrical Committee ha approvato un accordo preliminare con l’Amptp mettendo fine allo sciopero di 118 giorni. Lo sciopero termina ufficialmente alla mezzanotte e un minuto di giovedì 9 novembre”.

DICHIARAZIONE DELLA COLLECTING ARTISTI 7607

L’accordo che autori, sceneggiatori e attori hanno raggiunto con le case di produzione cinematografiche e televisive di Hollywood rappresenta un importante e decisivo risultato per la nostra categoria a livello internazionale. E dimostra che la determinazione, le rinunce ed i sacrifici che molti nostri colleghi americani hanno sopportato in questi mesi di sciopero per difendere la dignità professionale della nostra categoria, ha portato dei risultati che andranno a vantaggio di tutti. Questo è quello che Artisti 7607 sta cercando di fare da diversi anni sul tema dei compensi adeguati e proporzionati per gli attori nell’interesse di tutta la filiera, affinché non siano più sottoscritti accordi al ribasso con gli utilizzatori e con i colossi dello streaming.

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