Fra i film del Concorso Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma 2023, si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria il film bulgaro Blaga’s Lessons (Urotcite na Blaga) di Stephan Komandarev, regista classe 1966 nato a Sofia, già candidato all’Oscar® nel 2008 con The World Is Big and Salvation Lurks Around the Corner, e in concorso a Cannes nel 2017 con Directions.
Blaga’s Lessons (presentato al 57° Karlovy Vary International Film Festival) è una sorta di dramma sociale, terzo film di un’ideale trilogia del regista, incentrato su Blaga, un’insegnante settantenne in pensione, appena rimasta vedova, che continua a dare lezioni di bulgaro in casa sua, e che si troverà, suo malgrado, coinvolta nel vortice di una truffa spettacolare – perpetrata realmente nel Paese ai danni degli anziani – con gravi conseguenze per sé e per altri. Un monito al labile confine fra etica e illegalità in un Paese che sembra sempre più insensibile ed amorale, financo a far scendere in ambiti criminosi anche cittadini di specchiata morale, come un’insospettabile, tranquilla professoressa in pensione, portata alla disperazione ed al disorientamento da una serie di eventi drammatici, primo fra i quali il completo abbandono sociale degli anziani.
Blaga’s lessons: come si diventa da insegnante a ‘corriere’.
Una storia che inizia con il tranquillo quotidiano di Blaga, ex insegnante settantenne, rimasta vedova di recente, donna dalla solida morale, che ha accumulato il piccolo capitale necessario per acquistare la tomba doppia nella quale prima o poi raggiungerà il marito. Non si fida delle banche e tiene i soldi in casa, finché resta vittima di una spettacolare truffa telefonica (reiterata nel Paese ai danni di anziani soli e poco tecnologici, raggirati psicologicamente al telefono per consegnare i risparmi ad una ‘falsa’ polizia) e realizza, allora, che per pagare la tomba e tirare avanti non le basteranno le lezioni di bulgaro che continua a dare a pagamento in casa sua. Inizia così a vacillare il suo solido orientamento morale.
Costretta a inventarsi qualcosa rapidamente per onorare i suoi debiti, Blaga inizia a consegnare buste contenenti il denaro delle truffe su un copertone abbandonato sul ciglio di una strada, di notte, e prosegue con un’escalation che andrà molto oltre le sue possibilità. Il regista basa l’intero film su un ostinato pedinamento della sua protagonista: la straordinaria Eli Skorcheva, nei panni di Blaga, artista assente dagli schermi da trent’anni, che è costantemente sotto l’occhio della macchina da presa, pronta a registrare gli affanni, le speranze, le paure, l’indurimento progressivo di una Blaga che mai avrebbe immaginato di poter diventare la donna che è diventata, smarrito il senso della sua intera vita.
Anima senz’anima nella Bulgaria post-comunista
Se i due film precedenti di Stephan Komandarev hanno criticato in modo sistematico l’infausta situazione sociale della Bulgaria post-comunista, Blaga’s Lessons non è diverso ma affronta una storia più specifica. In questo dramma evocativo, caratterizzato dalla magistrale interpretazione di Eli Skorcheva nei panni di Blaga, Komandarev punta il suo obiettivo sulla vita degli anziani di oggi, un gruppo vulnerabile a cui i politici promettono falsamente il diritto a una vita dignitosa, mentre la realtà è molto diversa.
Tra denuncia sociale e thriller, con tocchi di humor nero, il film evidenzia proprio la solitudine degli anziani e le conseguenze dell’abbandono sociale, a partire da una donna forte che reagisce e non vuole lasciare andare il suo ultimo sogno. Con conseguenze estreme e dolorose.
“Sebbene Blaga’s lessons sia l’ultimo capitolo della mia trilogia – afferma il regista – è un film anche molto diverso: la storia del personaggio principale Blaga fa da specchio ad una serie di aspetti dolorosi della società bulgara quali: l’abbandono dei pensionati bulgari (le nostre madri e padri) ad un’esistenza umiliante, dopo vite di lavoro – con pensioni magre e nessun accesso ai “privilegi” fondamentali del XXI secolo come cibo sicuro, farmaci, cure mediche adeguate e riscaldamento domestico – principali bersagli e vittime dell’osceno fenomeno bulgaro noto come “fregature telefoniche”. I sogni di una vita dignitosa sono stati da tempo sostituiti dalla lotta per la sopravvivenza quotidiana primitiva. A ciò si aggiunga la completa crisi morale in cui è intrappolata la nostra società dove si cerca di fare “soldi facili” con totale disprezzo per qualsiasi legge, sistema di valori o morale: l’anima senz’anima, la corruzione e il consumismo sembrano divenuti l’unico “valore”. Per me fare questo film e dare una rappresentazione fedele per la comprensione della realtà, è il primo requisito del suo cambiamento, l’unica condizione per un’azione fruttuosa.”