The Falling (2014) di Carol Morley, disponibile su Mubi all’interno della rassegna La ribellione delle brave ragazze, è il film perfetto da guardare in una sera grigia d’autunno. Tra le mura di un austero collegio femminile in Inghilterra, l’amicizia tra l’affascinante Abbie (Florence Pugh) e l’inquieta Lydia (Maisie Williams) dovrà affrontare la scoperta della sessualità che si manifesta in svenimenti improvvisi. La prima a crollare è Abbie, oggetto del desiderio di chiunque posi lo sguardo su di lei.
Una misteriosa epidemia
“C’era un tempo in cui prato, bosco e ruscello la terra e ogni essere comune a me sembravano ornati da una luce celestiale, la gloria e la freschezza di un sogno. Non è più com’era prima”
Siamo nel 1969, è già esploso il movimento di emancipazione femminile, la rigida morale che governa l’istituto femminile nascosto da un bosco fitto, è destinata a soccombere sotto gli strani svenimenti di diverse collegiali, che seguendo le orma di Abbie e Lydia vanno incontro alla loro libertà. La stessa immagine iniziale suggerisce l’idea della caduta, con il bosco affogato nel riflesso del lago in un esplosione di colori caldi, in uno scenario idilliaco che ricorda quello di Picnic a Hanging Rock (1975). In entrambi i casi il sogno bucolico iniziale è destinato a infrangersi. I versi della poesia di Wordsworth recitati più volte da Abbie e Lydia racchiudono l’essenza del film, quell’inquietudine silenziosa che si nasconde dietro panorami dalla bellezza conturbante.

The Falling
L’esordio di Florence Pugh
Ogni traccia di bellezza è destinata a soccombere sotto il cielo di un autunno terso come la bellezza angelica di un’esordiente Florence Pugh, nel ruolo della ribelle Abbie. I suoi capelli biondo cenere si confondono con i rami della grande quercia, sotto cui trovano rifugio delle ragazze o streghe come vengono chiamate dai compaesani. Anche la quercia, come ogni cosa che circonda il microcosmo femminile al centro del film è destinata sul finale a immergersi in un buio desolante. Maisie Williams è una piacevole scoperta nei panni di Lydia, con il solo sguardo attonito riesce a lanciare strani sortilegi. The Falling è attraversato da una magia oscura che la sceneggiatura lascia volutamente inspiegata. Lo straniamento narrativo è alimentato dal sonoro perturbante che mescola ballate fanciullesche a martellanti suoni metallici.
La regia ricercata di Carol Morley riesce a immortalare la schizofrenia crescente in quadri eleganti e violenti allo stesso tempo, consegnando così una lettura inedita del percorso di crescita femminile, quasi sempre edulcorato in rappresentazioni sgargianti o superficiali.