‘Enzo Tortora. Ho voglia di immaginarmi altrove’ la distruzione mediatica di un uomo

“Ho voglia di immaginarmi altrove… Più crolli nel pozzo della vergogna, più hai desiderio di volare”. Questo scriveva Enzo Tortora alla compagna Francesca quando il suo mondo era crollato.

Il protagonista

Nei primi anni ’80 Enzo Tortora è un professionista stimato, uno dei volti più noti e amati della televisione italiana. La trasmissione “Portobello” segna l’apice del suo successo, che batte ogni record di share mai realizzato prima, toccando la soglia dei 26 milioni di spettatori, circa il 47% della popolazione.

Il volto di Enzo Tortora è nelle case di tutti gli italiani: uno su due lo guarda.

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Il caso Tortora

Casualità, vendetta e approssimazione sono i tre elementi che determinano “il caso Tortora”.

Il mondo del conduttore televisivo, dell’uomo, del padre di famiglia, crolla improvvisamente con il suo arresto, avvenuto il 17 giugno del 1983 con l’imputazione di associazione camorristica e traffico di droga. Un pentito accusa per vendetta personale Enzo Tortora di crimini collegati alla mafia. Da quel momento inizia il suo lungo e doloroso calvario giudiziario. Una spietata campagna mediatica nella quale è evidente lo squilibrio tra pochi innocentisti e una schiera di colpevolisti.

Il documentario

Con una struttura che si snoda su due linee di racconto parallele, lo show man e il presunto spacciatore affiliato alla camorra, il documentario ricostruisce i momenti salienti della sua carriera e il tragico pasticcio giudiziario di cui è stato vittima Enzo Tortora.

Contribuiscono al racconto le testimonianze di: Francesca Scopelliti, Amadeus, Massimo Bernardini, Riccardo Bocca, Francesco Rutelli, Ricky Tognazzi.

“A mano a mano che mi addentravo nella vita di Enzo Tortora appariva sempre più chiaro che dietro al clamore dell’assurda vicenda giudiziaria si stagliava un uomo di pensiero, profondamente originale e umano. Il nostro intento, con questo documentario, è mantenere viva la memoria di una delle parentesi più vergognose della storia del nostro paese. Ripercorriamo i fatti con lo sguardo del presente in cui purtroppo di errori giudiziari se ne contano, in Italia, una media di tre al giorno” – 

Queste le parole di Tommaso Cennamo, regista del documentario.

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