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Calabria Movie Film Festival

‘Mangata’, il corto di Maja Costa

Mangata, un corto di Maja Costa, dal sapore fiabesco

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Il titolo del corto di Maja Costa, Mangata fa riferimento a quello che, in lingua svedese, rimanda al riflesso della luna sull’acqua che crea l’illusione ottica di un sentiero. Il corto é presentato al Calabria Movie Film Festival.

Mangata narra di una bambina africana che é in uno specchio d’acqua, in piena notte, in compagnia del padre (Ayo Aloba). L’uomo si rivolge alla piccola e le chiede di fare con lui un gioco: non distogliere mai gli occhi dalla luna che splende in cielo. Dopo averle messo al collo, come amuleto, una kalimba in miniatura, la spinge al largo su una specie di salvagente, nella speranza che raggiunga l’Europa. Passano gli anni e la piccola Alya (Stefany Frizzetti), divenuta astronauta, è scelta per una missione speciale: riparare un rover, della generazione Crex, inviato per rilevare dei dati sulla Terra, disperso in una caverna lunare. Alya raggiunge il rover, lo ripara e, compiuta la missione, ritorna alla base.

Mangata, un corto dal sapore fiabesco

In questo corto, Maja Costa, coraggiosamente, affronta due temi, in qualche modo, tabù per i corti nostrani. Non solo impagina una vicenda che ha come ambientazione una base spaziale e dei crateri lunari ma, in un cast “all white”, affida il ruolo della protagonista alla nigeriana Stefany Frizzetti.  La regista diserta esercizi di stile e impagina un corto, dal sapore fiabesco, che mette al centro della narrazione, il forte legame (edipico?) tra la figlia e il padre.

Costa, però, compie l’errore di condurre troppo per mano lo spettatore, fino a spiegare, senza che ce ne fosse bisogno, che l’astronauta non era altro che la bambina comparsa all’inizio del corto. Inoltre, in maniera scolastica, fa ricorso a quello che gli sceneggiatori americani definiscono il “semina e raccogli” e, come prevedibile, l’amuleto regalato dal padre alla protagonista nelle prime scene, ricompare nella battute finali, quando Ayla, nella grotta lunare, dopo aver riparato il rover, allucina il padre, che le sorride e le dice che è fiero di lei.

Il corto regala anche qualche attimo di suspense: l’ossigeno sta terminando e Alya ha perso contatto con la base. Un pensiero, inevitabilmente corre all’indimenticabile  brano Space Oddity di David Bowie, ma la regista sceglie il lieto fine e le preoccupazioni per la sorte della protagonista svaniscono di colpo.

 

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Mangata

  • Anno: 2023
  • Durata: 15, 38''
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Germania, Italia
  • Regia: Maja Costa