Rientrante tra i titoli che hanno segnato l’inizio dell’anno cinematografico 2023, approda in blu-ray per CG Entertainment (www.cgtv.it) Grazie ragazzi, diretto da Riccardo Milani. Il film che rappresenta la quarta collaborazione tra il cineasta e Antonio Albanese, dopo Mamma o papà? e i due Come un gatto in tangenziale. L’Antonio Albanese che interpreta in questo caso un attore appassionato ma spesso disoccupato, costretto di conseguenza ad accettare qualsiasi cosa gli capiti. Come anche doppiare produzioni pornografiche.
Perché è proprio in una sala di doppiaggio in questione che fa la sua entrata in scena nella oltre ora e cinquanta di visione.
Oltre ora e cinquanta di visione che, però, non parte da un’idea originale, bensì racconta una storia vera. Storia vera già portata sullo schermo dal francese Emmanuel Courcol nel suo Un anno con Godot, del 2020. Una vicenda avvenuta nella Svezia di metà anni Ottanta e che Milani rispolvera in Grazie ragazzi su territorio italiano. Con Albanese, appunto, che si ritrova ad essere insegnante di un laboratorio teatrale presso un istituto penitenziario.
Istituto dove, inizialmente titubante, intuisce il talento presente in un’improbabile compagnia di detenuti. Questi ultimi dai volti di Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Bogdan Iordachioiu e Gerhard Koloneci. Compagnia cui si aggiunge presto anche Vinicio Marchioni e che riaccende nel protagonista il desiderio di fare teatro. Tanto da riuscire a convincere la severa direttrice del carcere, ovvero Sonia Bergamasco, a consentire ai ragazzi di valicare le mura del posto. Il motivo? Far sì che portino su un vero palcoscenico la commedia Aspettando Godot di Samuel Beckett.
Man mano che, con Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di un vecchio amico e collega di Albanese, il cast si rivela decisamente in forma.
Del resto, sono proprio le prove sfoggiate dagli attori a spiccare quale più grande pregio di Grazie ragazzi. Un’operazione che gioca bene la venatura del dramma – sfiorando anche la commozione – pur rimanendo nell’ambito della commedia. Complice oltretutto qualche divertente gag come quella del doppiaggio hard improvvisato al telefono. Un’operazione accompagnata nella sezione extra del disco da cinque minuti di intervista al regista più due brevi clip di conversazioni con Albanese e gli altri interpreti.