Anno: 2012
Durata: 91′
Genere: Drammatico
Nazionalità: USA
Regia: Benh Zeitlin
Opera prima abbagliante che ha già conquistato il Sundance e concorre quest’anno sulla Croisette per Un certain Regard e Caméra d’Or, Beasts of the Southern Wild, dopo l’accoglienza riservata in sala da parte della stampa internazionale, si prospetta come uno dei debutti più interessanti degli ultimi anni.
Ai confini del mondo, in una terra lontana che ricorda la Louisiana, Hushpuppy vive con suo padre Winx e un branco di sfollati in un posto selvaggio chiamato “The Bathtub” (la vasca). Nel bayou dove abita si campa con poco, si mangia quello che la natura incontaminata ha da offrire e per divertirsi si fanno giochi pirotecnici accompagnati da fiumi di alcol e musica blues. La piccola Hushpuppy non ha mai conosciuto la sua affascinate mamma, che vive da sempre nei racconti mitologici del padre, ma ora che Winx è gravemente malato, la vita di Hushpuppy sembra cadere in frantumi, come il mondo che la circonda. I ghiacciai cominciano a sciogliersi e creature preistoriche portatrici di distruzione iniziano a marciare verso di loro. Niente sembra poter salvare “la vasca” e i suoi grotteschi abitanti dalla fine del mondo, forse solo una piccola eroina dallo sguardo selvatico alla ricerca della mamma…
Metafora sorprendente che riporta alla memoria le immagini dell’Uragano Katrina, Beasts of the Southern Wild è la vera sorpresa di Cannes 2012. Le creature selvagge di Spike Jonze incontrano i personaggi del primo Kusturica in questo personale e colorato viaggio indipendente ai piedi del Mississipi, un potente affresco culturale e naturale che difficilmente passerà inosservato. Benh Zeitlin ci guida alle porte della sua New Orleans con una forza estetica inconfondibile, ricordando nei primi minuti il Malick de I giorni del cielo e riuscendo a trasportarci in questa landa dimenticata con la voice over del profondo sud della sua giovane eroina senza tempo (interpretata magistralmente dalla piccola attrice non professionista Quvenzane Wallis n.d.r.). Colonna sonora indimenticabile – firmata dallo stesso regista assieme a Dan Romer – e fotografia strabiliante (tanto da aggiudicarsi best cinematografy al Sundance 2012) si fondono in questa favola contemporanea senza confini, esordio straordinario che da queste parti odora tanto di Caméra d’Or…
Chiara Napoleoni