Joao Rodrigues utilizza la stop-motion per portarci nel tagliente mondo cartaceo in cui si ritrova Ana. Il regista portoghese, che prima di questo corto ha lavorato a “THE TILE-JAIL TOILET-TALE” sempre in stop-motion, sembra voler utilizzare la tecnica materiale con marionette, carta, ago e filo per donarci un momento immateriale. Veniamo infatti catapultati dentro il libro che la giovane bambina sta leggendo, forse è la sua testa? forse un mondo parallelo che cerca di ingabbiarla fino a renderla piatta come un foglio.

La stop-motion di Rodrigues gli permette una grande cura del dettaglio e una sensazione di realtà con la materia utilizzata, ma deve fare i conti con la poca espressione del personaggio che si trova senza bocca. Così vediamo Ana muoversi per esprimere il suo stato d’animo, la vediamo combattere contro le onde/pagine di un libro per scampare alla trappola, la vediamo costruirsi una tela di spago per fissare i punti di contatto con la natura che le sono rimasti.

L’esperimento Ana Morphose è candidato al Shorts IFF di Trieste, siamo sicuri sarà una piacevole scoperta per il pubblico