Dal 18 giugno 2023 su Mubi è disponibile Disobedience, ennesima conferma della valenza d’autore del regista cileno Sebastián Lelio, assurto agli onori della cronaca e all’attenzione del pubblico con Gloria (2013), Una donna fantastica (2017), ed il remake del primo film citato, Gloria Bell (2018).
Il film, una sorta di contrastata e proibita storia d’amore che devasta le vite delle due protagoniste, presenta un cast strepitoso che annovera, come protagoniste assolute, due incantevoli “Rachel” come la Weisz e la McAdams, mentre, tra i comprimari, spicca un ottimo Alessandro Nivola.
Il ritorno della figliola prodiga alla casa paterna
Ronit è fuggita anni prima lontano dalla casa paterna.
Da Londra a New York per una fuga divenuta inevitabile e progettata senza più una prospettiva di ritorno, per sfuggire da una prigionia di vita imposta, senza alcuna possibilità di mediazioni, da dettami religiosi al di sopra delle proprie possibilità.
Fino ad un ritorno non preventivato, per fare fronte, tra imbarazzo ed insicurezza, ad un lutto con veglia, a seguito della scomparsa della persona cardine di quella fuga obbligata e necessaria.
Ronit è una fotografa quarantenne bella e di fama, costretta a far ritorno nella comunità natale del proprio quartiere ebreo londinese, non appena scopre che il padre rabbino è improvvisamente mancato.
Tra loro i rapporti ridotti al minimo, anzi di più. Risultato: la figlia nemmeno sapeva che le condizioni del padre fossero peggiorate; il padre invece dichiarava in pubblico di non avere figli.
Un ritorno mesto, quello della donna, reso più duro con l’acuirsi di ricordi spiacevoli nell’animo, che maturano man mano che l’occhio ritorna sugli ambienti caratteristici di una infanzia infelice a tal punto da rendere indispensabile anni dopo una fuga senza ritorno.
L’acuirsi di quel senso di colpa che oggi la donna comprende di non essere mai riuscita davvero ad abbandonare, si trasforma in amarezza nel ricevere la conferma di come anche l’illustre genitore avesse ormai cercato in tutti i modi di dimenticarsi di lei.
La passione che esplode con una potenza fuori controllo
Ronit viene accolta dal più brillante e fedele giovane collaboratore del padre, Dovid, che si scopre sposato con la bella Esti che ha represso la propria omosessualità in nome di una religione che non tollera atteggiamenti considerati contro natura.
Ronit finisce per divenire, pur senza volerlo scientemente, la scintilla che provoca il divampare delle fiamme.
Per troppo tempo in quella comunità si è agito troppo per rispetto dei principi, senza mai assecondare le sensazioni, gli istinti di vita di una comunità a quanto pare popolata da persone spesso segretamente frustrate ed irrisolte.
Disobedience – la recensione
Sebastián Lelio, regista cileno noto per Gloria e del remake americano con Julianne Moore, premio Oscar 2018 con il toccante Una donna fantastica, torna anche con questa sua prima avventura americana popolata di stars, ad occuparsi di istinti ingovernabili, di una etichetta che uccide ogni parvenza di umanità in nome di una dottrina, religiosa e morale, castrante e deviata che finisce per costringere le persone a simulare la propria vita, anziché viverla appieno responsabilmente e con la più adeguata coerenza.
Lelio dirige un film interessante, soffocante, che si giostra tutto attorno i tetri ambienti di una dottrina che in qualche modo predica la pace e la tolleranza, ma si contraddice istigando e giustificando comportamenti repressivi e intolleranti votati alla chiusura più implacabile e senza cuore.
Fondamentale l’alchimia contrastata e titubante che si viene a creare tra il riuscito ed erotico triangolo formato dai tre bravi attori coinvolti: Rachel Weisz, splendida e sofferente, Rachel McAdams sacrificata e sacrificale, e l’ottimo Alessandro Nivola, l’allievo divenuto maestro che non può permettersi cedimenti né tantomeno tentazioni carnali che vadano oltre un matrimonio combinato improbabile ed inevitabilmente irrisolto.