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In Sala

‘Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa’: nella terra dei faraoni

In sala il nuovo capolavoro dell’animatore francese Michel Ocelot.

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Dopo Ravenna arriva anche in sala distribuito da MOVIES INSPIRED Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa (Le Pharaon, le sauvage et la princesse). Riprendendo anche qui consuetudini care a Michel Ocelot, il film suddiviso in tre episodi mostra quell’afflato poetico, quell’impulso a raccontare storie dal sapore antico ma dall’orientamento poi così personale, moderno, che ci rende innamorati del suo cinema. Uniti tra loro, peraltro, da una cornice contemporanea che mette ancora una volta in primo piano la figura del narratore, del cantastorie.

Un qualcosa che non si limita al pur apprezzabile risvolto meta-linguistico, ma è l’ulteriore indizio di una consolidata tendenza dell’autore francese ad affabulare, a intrattenere il suo pubblico con piccole fiabe che possono anche aspirare alla leggerezza, senza però risultare vacue, tanto da lasciare in chi le ascolta/vede con attenzione il senso di un’armonia ritrovata.

Nella terra dei Faraoni

Tanto vale allora ripercorrere singolarmente i tre capitoli di questa sorta di “libro illustrato”, da proiettare su un telo bianco. Venendo così ad affiancare il già menzionato cantastorie del prologo. Prima tappa del viaggio: l’antico Egitto.
Michel Ocelot in persona ci ha raccontato a Ravenna la genesi di questo coloratissimo corto animato, nato addirittura su suggerimento di un vulcanico Direttore del Louvre, museo che il regista ha sempre amato frequentare e che non dista molto da casa sua, a Parigi. La fiaba si sviluppa qui dal travagliato amore tra un giovane sovrano e una principessa, tenuta biecamente in ostaggio a corte per via delle mire politiche e della meschinità di una regina madre fin troppo avida. Ma avventurosamente e con l’aiuto degli antichi Dei egizi, metonimiche rappresentazioni delle virtù stesse del giovane, l’audace condottiero risalendo pacificamente il Nilo saprà guadagnarsi un trono importante e con esso il diritto a corteggiare la sua bella.

Le ombre del Medio Evo

E il “bel selvaggio”? Nella più volte menzionata cornice narrativa uno dei personaggi in ascolto si domandava se fosse possibile ambientare una storia in Alvernia. Interrogativo non privo di una venatura umoristica, che però fa da viatico a un’emozionante storia ambientata nel Medio Evo francese, con tanto di crudelissimo sovrano, di prigioniero tenuto nelle segrete, di monaci ingenuotti e beoni, più un giovanissimo rampollo di gran lunga più gentile e generoso del padre, che diventerà nel corso del racconto una specie di Robin Hood.
Tutto messo in scena, attenzione, attraverso quelle sagome nere che un po’ riportano alle prime opere dell’autore, un po’ per sua stessa ammissione abbinano all’indiscutibile fascino espresso da tale figure una maggiore praticità ed economicità, in ambito specificamente produttivo.

Cose turche

Il terzo capitolo di questo gioiellino, magicamente sospeso tra tecniche di animazione tradizionali e computer grafica, ci riporta in altri meandri dell’immaginario collettivo cari al regista, quel Vicino Oriente già lambito ad esempio in Azur e Asmar. Si torna quindi a colori sgargianti, a forme fantasiose ed eleganti come quelle delle architetture, dei vestiti, dei copricapi di epoca Ottomana. Per raccontare poi l’ennesima storia di principi e principesse, condita però di tanta ironia, con atmosfere da “Mille e una notte” in cui non mancherà neppure, seppur in guisa di cenno fugace, il topos della storia dentro la storia. Un ottimo modo di congedarsi da questo lungometraggio a episodi, confezionato con delicatezza, humour e una sincera vocazione umanistica.

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa

  • Anno: 2022
  • Durata: 83'
  • Distribuzione: Movies Inspired
  • Genere: Animazione
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Michel Ocelot