Connect with us

Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze

‘La Civil’, il film di Teodora Mihai. La recensione

La pellicola verrà presentata in Italia all'Entre dos mundos, il Festival del cinema iberoamericano di Firenze

Pubblicato

il

La Civil è un film drammatico del 2021, diretto da Teodora Mihai che ne ha curato la scrittura insieme a Habacuc Antonio De Rosario. Frutto di una coproduzione internazionale di One For The Road, Les Films du Fleuve, Mobra Films, Menuetto Film e Teorema Films.

Racconta la discesa negli inferi di Cielo (Arcelia Ramírez), una madre a cui improvvisamente viene sottratta la figlia dai cartelli della droga messicani.

La pellicola è stata già insignita del Premio al Coraggio nella sezione Un certain Regard del Festival di Cannes del 2021, che l’ha lanciata in Europa. In Italia verrà proiettata in occasione della sesta edizione di il Festival del cinema iberoamericano di Firenze, di cui Taxidrivers è media partner.

La Civil, la trama

Il film si apre con una sequenza luminosa di vita quotidiana: un’adolescente (Laura, Denisse Azpilcueta) scherza con sua madre (Cielo, Arcelia Ramirez), che la rimprovera di non aver pulito la sua stanza. La giovane sta per uscire con il suo ragazzo, cerca di stemperare gli animi con una barzelletta su Adamo ed Eva ambientata in Messico.

Potrebbe essere una casa come tutte le altre, una routine uguale a quella della maggior parte delle famiglie. Eppure capiamo davvero dove è ambientato il film quando Laura esce dall’appartamento.

Il Nord del Messico si manifesta nelle strade abbandonate e assolate, che Cielo percorre con la sua auto. È infatti alla guida quando un SUV interrompe la sua corsa e la intima di scendere. Entra così in scena El Puma (Juan Daniel García Treviño), un ragazzo che le dice di incontrarsi in un ristorante se vuole rivedere Laura. Lei è impaurita ma obbedisce: 150.000 pesos e il furgone del suo ex marito Gustavo (Álvaro Guerrero) sono il prezzo da pagare per riabbracciare sua figlia.

Inizia da qui l’odissea di una donna sola contro tutti: criminali, autorità locali, concittadini ed ex marito, poiché assenti, corrotti o inutili allo scopo.

Il dramma vérité sui rapimenti dei cartelli

In un’inchiesta del New York Times, riportata nel 2020 da un articolo de Il Post intitolato “I rapimenti in Messico sono ancora un grosso problema”, si spiega cosi la cattiva reputazione di San Fernando, in Messico:

Fino a qualche anno fa i cartelli messicani si occupavano per lo più del traffico internazionale di droga ed erano associazioni a delinquere molto solide e strutturate. La strategia adottata negli ultimi anni dal governo per indebolire i cartelli, cioè catturare i boss con l’idea che tolto di mezzo il capo il resto del gruppo si sarebbe sciolto, ha creato in realtà un’ulteriore frammentazione dei gruppi criminali: sono diventati più violenti e difficilmente controllabili rispetto a quelli originari, e in più si sono specializzati in attività illegali diverse dal traffico di droga: estorsioni, sequestri, prostituzione, furti di carburante e traffico di esseri umani.

San Fernando è situata in una posizione strategica al confine con gli Stati Uniti. È inoltre la città in cui si svolge la storia da cui è tratta La Civil. Le strade sterrate che la tratteggiano consentono alle bande di criminali di far perdere velocemente le proprie tracce. Ottantamila persone scomparse e il raddoppio degli omicidi sono il lascito indelebile degli ultimi quindici anni in Messico.

Su questo riflette Teodora Mihai nella messa a terra del suo ultimo lavoro. Inizialmente pensato come un documentario, sua cifra stilistica originaria, la regista è costretta a demordere a causa del susseguirsi di minacce proprio da parte del cartello.

Gli elementi di finzione inseriti nel plot narrativo non scalfiscono però il portato di realismo presente in La Civil: il rapimento è una vera e propria industria che esula e oltrepassa il business della droga. Il condimento, per quanto atteso, ha connotati che superano ogni aspettativa: torture, stupri e omicidi paiono avvenire per puro sadismo piuttosto che per avidità o ambizione.

Cielo (Arcelia Ramirez) lo scopre suo malgrado: l’ossessione di ritrovare sua figlia, mista all’isolamento dalla comunità incapace di aiutarla, la porta ad indagare sul crimine da sola. Consapevole solo in parte dei rischi, scopre un mondo di violenza dove o si è vittime o crudeli amorali.

Nemmeno l’incontro con il tenente Lamarque (Jorge A. Jiménez) lascia una luce accesa su parole come umanità e benevolenza. Una volta rintracciati i primi criminali, soprattutto grazie all’aiuto di Cielo, l’esercito si serve degli stessi mezzi di coloro che intende contrastare. La legge a cui allude il titolo praticamente non esiste.

La Civil ti afferra per il cuore ed insiste fino alla fine

Diversi motivi fanno sì che La Civil tenga il cuore stretto in una morsa fino alla fine.

Innanzitutto ci sono le scelte stilistiche operate dalla regista: il film è girato in digitale a fuoco superficiale e a mano libera. Privilegia primi e primissimi piani sul volto di Arcelia Ramirez, la cui postura merita un plauso per la sua compostezza. Il contatto con i personaggi da parte dello spettatore è perciò immediato e partecipato. Si nota infatti una certa affinità con il tratto dei fratelli Dardenne, presenti tra l’altro come produttori del lungometraggio.

Con l’ausilio dello spartito musicale adottato, la pellicola è un sali e scendi nel dramma più inimmaginabile per una madre, ma in definitiva è il ritratto in movimento del fallimento e del dolore. Il rigore e la tenacia che accompagnano la ricerca di Cielo, nonostante l’inutilità di ogni azione possibile, lasciano lo spettatore inerme e pervaso da un sentimento di compassione in grado di corrispondere, nel meccanismo di finzione, a quella sofferenza.

Non da ultimo, ogni racconto sul male, e qui si parla del male assoluto, è efficace quanto più si contrappone al bene assoluto. È per questo che la pellicola si fregia di una riflessione sulla materia inesauribile della morale e la sua assenza. Su cosa incontra l’umanità quando perde se stessa.

La Civil

  • Anno: 2021
  • Durata: 2'24''
  • Distribuzione: Urban Distribution International
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Messico, Belgio, Romania
  • Regia: Teodora Mihai
  • Data di uscita: 09-July-2021