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‘L’infermiera’ recensione della miniserie thriller Netflix

La serie Netflix che racconta l'agghiacciante caso che sconvolse la Danimarca.

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l'infermiera

L’infermiera è la nuova miniserie danese targata Netflix, basata su un agghiacciante caso di cronaca nera che sconvolse il paese.

Le storie che raccontano dei cosiddetti “angeli della morte” (infermieri e infermiere che uccidono i pazienti) sono state un tema molto caldo negli ultimi anni. Basti pensare anche al film The Good Nurse con Jessica Chastian.

Ecco che anche Netflix si lancia nell’impresa, raccontando la storia vera di Christina Aistrup Hansen, che venne arrestata e condannata per l’omicidio di numerosi pazienti nell’ospedale dove lavorava.

La trama de L’infermiera

L'infermiera

Dopo aver trovato un nuovo lavoro nell’ospedale di Nykøbing Falster, Pernille viene affiancata all’infermiera veterana Christine. Quest’ultima si distingue subito per le sue grandi doti che l’hanno resa la migliore infermiera della struttura. Quando però delle misteriose morti si susseguono nell’ospedale, Pernille, inizia a nutrire dei gravi sospetti nei confronti della collega.

La recensione

L’infermiera, più che ricalcare i temi del thriller o dei drammi ospedalieri, tenta di scavare a fondo nella psiche dei suoi personaggi. Specialmente in una mentalità così complessa come quella di Christine.

Pernille e Christine

L'infermiera

La serie è narrata dal punto di vista di Pernille e, come lei, ci lasciamo affascinare dal personaggio di Christine. Questa viene mostrata subito come una donna forte, dotata di grandissime doti e prontezza di spirito.

Se dapprima Christine ci sembra una donna da ammirare, lentamente l’ammirazione si trasforma in altro, e quello che la serie riesce a fare bene, è farci vivere questo passaggio insieme a Pernille. Christine, infatti, col tempo diventa sempre più strana, mente per cose banali, crea drammi inesistenti e soprattutto si sforza continuamente per rimanere al centro dell’attenzione e per ricevere complimenti dagli altri. E questa sua mania spesso sfocia nell’omicidio di alcuni pazienti. La donna infatti li avvelena per poi tentare di salvarli e venire quindi venerata.

L’infermiera e l’angelo della morte

L'infermiera

Quello che manca è l’indagine delle motivazioni che spingono Christine a commettere gli omicidi. Si possono comunque evincere dalla storia nei vari momenti di confronto con il personaggio, ma la serie preferisce rimanere sul vago (si capisce per esempio che Christina soffre della sindrome di Münchhausen). Sicuramente la scelta è stata fatta per concentrarsi di più sulla protagonista e sulla difficoltà nel compiere le sue scelte. Sul doversi scontrare con l’omertà dei suoi colleghi che si rifiutano di vedere la verità. E sulla sua angoscia di scoprire chi sia in realtà la sua collega.

Così facendo, L’infermiera evita quel buonismo spesso fuori luogo quando si parla di personaggi reali che hanno compiuto gesti orribili. Quello che la serie non vuole fare è giustificare le gesta di Christine, ma non per questo la donna viene dipinta come un mostro. Anzi, di Christine ci rimane un personaggio spaventosamente umano che commette atti disumani.

Per concludere

Per quanto l’indagine nella psiche dei personaggi e nel rapporto tra Pernille e Christine possa risultare interessante, la serie soffre però di un’incredibile lentezza. Forse la miniserie non era il formato più adatto per raccontare questo tipo di storia, che poteva benissimo essere condensata in un film per la piattaforma.

L'infermiera

  • Anno: 2023
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: Danimarca