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In Sala

La furia dei titani

Pregi e difetti si alternano in questo “La furia dei titani”, ma almeno l’utilizzo del 3D, tirato in ballo direttamente in fase di ripresa e non convertito in post-produzione, è più efficace che nel precedente “Scontro tra titani”

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Anno: 2012

Distribuzione: Warner bros

Durata: 100′

Genere: Azione/Avventura/Fantastico

Nazionalità: USA

Regia: Jonathan Liebesman

Nuovamente interpretato dall’astro nascente Sam Worthington (Avatar), torna sullo schermo Perseo per continuare la sua lotta contro gli dei dell’Olimpo, per la precisione suo fratello Ares (Edgar Ramirez) che, preso da un momento di eccessiva brama e aiutato dal perfido Ade (Ralph Fiennes), fa imprigionare Zeus (Liam Neeson) e cerca di risvegliare la furia distruttiva di Cronos; tutto ciò affinché l’uomo torni a pensare che gli dei soltanto possono regnare sul pianeta.

Infatti, insieme alla regina Andromeda (Rosamund Pike) e ad Agenore (Toby Kebell), figlio di Nettuno (Danny Huston), Perseo tenta in ogni modo di fermare la catastrofe e, nonostante siano passati ormai anni dalla sua ultima avventura, ritrova in sé il coraggio per affrontare la missione, anche per il bene di suo figlio Elios.

Questo sequel di Scontro tra titani rispetto al primo capitolo cerca di scuotere un po’ il tutto e di dare alla storia il giusto impatto, almeno a partire dall’aspetto visivo; infatti, Jonathan Liebesman (World invasion), regista che sostituisce Louis Leterrier (qui in vesti, comunque, di produttore esecutivo), per la resa fotografica di La furia dei titani sceglie un tipo di estetica più consona al racconto, privilegiando aspetti che richiamano il cinema peplum degli anni Sessanta e un saggio utilizzo degli effetti digitali, più corposi e meno cartooneschi di quelli sfruttati nel precedente.

Certo, i pregi si fermano qui, in quanto, per il resto, La furia dei titani nulla aggiunge per quanto riguarda struttura e trama, e regala i medesimi elementi visti nel primo capitolo, difettando in uno script un po’ troppo superficiale su alcuni passaggi.

Ma il divertimento non manca, come anche i mitici personaggi che hanno fatto la storia greca, i quali, oltre ai citati protagonisti, vanno dalla mostruosa creatura Chimera agli inquietanti Ciclopi, per poi completate il tutto con grandi battaglie – come il buon 300 di Zack Snyder ormai ci ha insegnato – e duetti recitativi tra due grandi come Neeson (Io vi troverò) e Fiennes (Il paziente inglese), pur sfiorando a volte il ridicolo per le buffe barbe che portano (soprattutto il primo, che sembra Rob Zombie!).

Insomma, pregi e difetti si alternano in continuazione in questo La furia dei titani, ma, almeno, l’utilizzo del 3D è più efficace che in Scontro tra titani, stavolta per fortuna tirato in ballo direttamente in fase di ripresa e non convertito in post-produzione.

Quindi, l’acquisto del biglietto può essere consigliato.

Mirko Lomuscio

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