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Mentre non c’eri – la musica che lega le persone

Dal BAFF 2023 un cortometraggio toccante sul legame tra un medico e la sua paziente

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Cosa accomuna un’anziana signora agli ultimi giorni di vita con un dottore impegnato in una relazione adultera? Ce lo racconta Maurizio Rigatti nel suo cortometraggio “Mentre non c’eri”, una tenera poesia sull’impercettibile legame creato dalla musica.

Due vite, un pianoforte

Al giovane Dottor Agordo vengono affidate le cure domiciliari di un’anziana signora che ormai, per propria ostinata volontà, si sta lasciando morire. Lorenza è aggressiva e non si lascia avvicinare. Il giovane dottore, tuttavia, non demorde e trova il modo di instaurare un legame con la propria paziente. Lo farà sedendosi al pianoforte e suscitando in Lorenza ricordi di una vita ormai agli sgoccioli.

Il Dottor Agordo torna a casa, determinato a instaurare con Lorenza un legame in modo da poterla curare. Ma le note che quel pomeriggio ha suonato per l’anziana signora risuonano ancora nella sua mente e iniziano a punzecchiare le corde di tutti quei dubbi che fino a quel momento ha fatto tacere. Perso in un dedalo di emozioni e ricordi, il dottore inizia a mettere in discussione la relazione che ha con una donna sposata. Lei dice di amarlo, eppure lui è sempre rimasto una bugia nella sua vita. Il dottor Agordo ammette finalmente alla sua amante, ma soprattutto a se stesso, di essere stanco e di meritarsi di più.

“Perché per me è più importante da tutta la vita quello che voglio io”

Un pensiero che le viene quasi vomitato addosso e che racchiude una forte determinazione che ha sempre guidato il giovane medico, fin da quando suo padre lo spingeva a frequentare il conservatorio quando lui invece voleva studiare medicina.

Una dolce melodia riempie il finale commovente e pieno di speranza, in cui entrambi i protagonisti riescono a reagire alla vita. Ed è forse proprio il piano sequenza conclusivo il momento più potente del cortometraggio, quando vediamo Lorenza seduta a bordo del letto mentre suona un pianoforte immaginario, guidata solo dalla propria memoria.

L’epifania nata dalla musica

Rigatti genera un prodotto in cui i silenzi e i gesti valgono molto più delle parole. Ciò che suscita nello spettatore è un’emozione molto simile a quella che emerge leggendo i racconti di James Joyce, in cui ciò che crediamo essere banale può spingere ad una riflessione molto più intima. L’epifania, così il celebre autore definiva una sorta di rivelazione scaturita da qualcosa di apparentemente insignificante. La musica si rivela essere il mezzo perfetto per il Dottor Agordo e Lorenza, perché risveglia in entrambi emozioni e ricordi che da tempo trattengono.
Mentre la melodia risuona dolcemente nella casa, le lacrime rigano il volto di Lorenza, in un’interpretazione sincera e commovente di Elena Cotta che in quel pianto trasmette tutta la gioia e i rimpianti di una vita. Lodo Guenzi riesce in un’impresa altrettanto difficile, ossia quella di dar voce, anche nei piccoli gesti ed espressioni, a emozioni e pensieri così introspettivi. I due attori protagonisti hanno saputo scavare nell’interiorità del proprio personaggio ricavandone una performance efficace e toccante. Molto valida anche Eleonora Giovanardi nella parte dell’amante, sostenendo il lungo dialogo con Guenzi in un crescendo di emozioni contrastanti.
Rigatti si lancia in un cortometraggio ambizioso, quello di mostrare su schermo una vicenda che vive solo grazie ai pensieri e all’interiorità dei personaggi, in pratica a quello che non si può dire apertamente. Un progetto riuscito e che dà anima ad un concetto complesso e trascendentale.

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Mentre non c'eri

  • Durata: 10:17
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Maurizio Rigatti