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B.a.f.f.

‘Mi Vedete?’ La depressione giovanile al BAFF 23

Corto drammatico e psicologico che tratta la tematica della depressione durante l’adolescenza. Regia di Alessandro Riccardi.

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Mi Vedete?

Mi Vedete? – Recensione del corto psicologico giovanile di Alessandro Riccardi targato BAFF 2023.

Il già affermato regista e produttore Alessandro Riccardi, con il suo Mi Vedete?, fin dai primi frame ci porta in un mondo dispotico e nero. Il corto racconta la storia di Dafne (Alba Giaquinto), una ragazza di 16 anni affetta da una forte depressione. Talmente forte da assumere le sembianze di una vera e propria presenza fisica: un’ombra. 14 minuti intensi, forti e pieni di suspence fino alla fine.

Mi Vedete? – Il Dramma della ‘Pandemia’

Dafne è una giovane ragazza affetta da una forte depressione. Passa le sue giornate a letto, non ha amici e non ha più rapporti nemmeno con i genitori. Il regista Alessandro Riccardi ci presenta, grazie a inquadrature geometriche scandito da riff di pianoforte e dal metronomo, un mondo dove regnano tenebre e sconforto. Il corto diventa un vero e proprio horror che indaga sulla psicanalisi giovanile. Un dramma senza vita esploso dopo la Pandemia Globale, arrivata ormai tre anni fa.

La regia di Riccardi prova a immedesimare il pubblico sia stando vicino a Dafne che ai suoi genitori, che non capiscono la situazione. Questo grazie all’ottima fotografica statica e nera, simile a quella di Florian Hoffmeister, da poco candidato all’Oscar con Tár, di Todd Field. Il corto si interroga continuamente sulla situazione che vive Dafne, senza però trovare una via di uscita. Così come il punto di vista della regia, che si ‘ribalta’ da un personaggio a un altro.

Ma il corto gioca anche sull’identità. La vera novità di questo corto è la presenza mistica di un’ombra, che riesce a manomettere Dafne, prendendosi gioco di lei. L’ombra si rivela la parte oscura di tutti noi e il regista, con questa metafora satanica, ci invita a stare attenti e non cadere in tentazione. E per farlo, c’è bisogno di una mano al posto giusto nel tempo giusto.

La Carezza sul Mare

Il corto gioca su atmosfere e scenografie semplici, ma maligne e malvagie. Un’altra novità però si nasconde nel finale. Composto da colori più saturi, caldi e accoglienti, Riccardi ci porta al mare, dove Dafne, ancora confusa, guarda al suo futuro. Il mare diventa una carezza sul mare, un traguardo da raggiungere per la guarigione che la attende.

Il finale somiglia moltissimo a quello di The Whale, film neo vincitore dell’Oscar con Brendan Fraser. E anche se narrando tematiche simili, quella della depressione, Mi Vedete? diventa metafora di riscatto, di insegnamento e di aiuto. Non è una semplice carezza. Il regista ci invita sempre a chiedere una mano in momenti di difficoltà e non solo per rare eccezioni.

Riccardi ha già diretto diverso cortometraggi importanti, come Giovani Demoni (2007) e It’s Not Over (2022). Mi Vedete? ne è la prova che ne dimostra il talento e la sensibilità di fronte a temi importanti come la paura e la depressione. Bravo Alessandro!

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