Ridley Scott è un regista, produttore e sceneggiatore britannico con una carriera nell’industria cinematografica di oltre cinquant’anni. Di seguito, parleremo dei suoi migliori film, passando per capolavori della fantascienza come Alien e Blade Runner, a epiche narrazioni storiche come Il Gladiatore e The Last Duel, e per un avvincente avventura spaziale come The Martian. Con una nota finale sulle notizie riguardanti il suo nuovo lavoro in uscita per il 2023, dal titolo Napoleon.
ALIEN
Il film Alien (1979) di Ridley Scott, è una pietra miliare nel genere della fantascienza e dell’horror. La sua trama è un’incursione inquietante e claustrofobica in un futuro distante, dove una squadra di astronauti si ritrova ad esplorare un pianeta sconosciuto dopo aver ricevuto un segnale di soccorso. La successiva scoperta di una misteriosa nave, abbandonata su un pianeta isolato, scatena una serie di eventi che porta l’equipaggio ad affrontare una creatura aliena terrificante e mortale.
L’alieno, chiamato Xenomorfo, è un predatore implacabile, che usa la sua forza fisica e la sua astuzia per uccidere i membri dell’equipaggio. Esso rappresenta uno dei più iconici mostri del cinema di fantascienza.
In questo film, attraverso una regia serrata, Ridley Scott mostra la creatura solo a piccole dosi, permettendo al pubblico di immaginare il suo aspetto e le sue capacità, aumentando l’effetto di terrore nei confronti dello Xenomorfo.
Nello spazio nessuno può sentirti urlare
Vale la pena notare che il concept della storia è altrettanto importante quanto la creatura stessa. Il tema centrale di Alien è la paura dell’ignoto, rappresentata come un’oscura e misteriosa presenza, che si cela nelle pieghe del cosmo, pronta a sorprenderci con la sua potenza e la sua incomprensibilità.
Come gli astronauti della nave Nostromo, ci troviamo ad affrontare l’ignoto con l’ansia del primo incontro, l’emozione della scoperta, ma anche la paura dell’imprevedibile e l’angoscia di essere in balia di forze che non comprendiamo.
L’ignoto ci mette alla prova, ci spinge oltre i nostri limiti, ci costringe a guardare in faccia il terrore, ma ci può anche portare a una nuova comprensione di noi stessi e del nostro posto nell’universo.
Un altro tema che va di pari passo con il precedente è quello della morte e della sopravvivenza. L’alieno rappresenta la morte stessa, implacabile e letale, che ci perseguita ovunque andiamo.
Allo stesso tempo, la sopravvivenza è la forza che ci permette di lottare contro la morte, di sfidare il destino e di affermare il nostro desiderio di vivere.
Il ruolo cruciale della protagonista femminile
Ripley interpretata da Sigourney Weaver, incarna questa volontà di sopravvivenza, che la porta a lottare fino all’ultimo respiro contro la morte, e questa sua perseveranza e forza di volontà faranno da modello anche eroine future del cinema d’azione.
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BLADE RUNNER
Il film Blade Runner (1982), di Ridley Scott è ambientato in una Los Angeles distopica del XIX secolo, mostrandoci un futuro diverso ma senza rinunciare a una strana fusione di elementi familiari: edifici con le dimensioni e la forma delle Ziggurat babilonesi, architetture fatiscenti, brulicanti mercati notturni, come nella Tokyo degli anni Ottanta e le squallide strade dei polizieschi pulp del dopoguerra.
In questa era disumanizzata le persone sono costrette a sottoporsi a un test della verità (il test di Voight-Kampff) per dimostrare di essere umani, misurando il grado delle loro risposte empatiche attraverso domande e dichiarazioni attentamente formulate.
La ricerca dell’umanità in un mondo tecnologico
In questa realtà si collocano anche i replicanti, cioè il prodotto finale della società meccanizzata. Impiegati nelle colonie extramondo con il divieto di visitare la Terra, hanno aspetto e comportamento umani, ma una durata di vita limitata.
In questo modo il film di Ridley Scott pone una domanda cruciale: cosa significa esseri umani?
Il replicante Roy Batty interpretato da Rutger Hauer, vuole vivere mettendo in discussione la natura dei replicanti, e questo dimostra che hanno una coscienza, che sono esseri viventi. Mentre l’agente speciale umano, o Blade Runner, Deckard interpretato da Harrison Ford, deve scovare i replicanti ribelli e sarà lui stesso ad avere una crisi di identità, mettendo in dubbio la sua stessa natura.
Quello che resta allo spettatore dopo la visione di Blade Runner sono interrogativi quanto mai attuali e importanti.
Quanto ci vorrà perché le nostre invenzioni inizino a pensare, interrogare e provare emozioni? Come risponderemo al loro risveglio? Quando si rivolgeranno a noi con rabbia – voi umani – saremo in grado di guardarli negli occhi, o avremo troppa paura di vederci riflessi?
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IL GLADIATORE
Il Gladiatore (2000), altro film di Ridley Scott, è entrato nell’immaginario collettivo. Sebbene si sia preso molte licenze storiche, ha conquistato il pubblico con un sapiente mix di grande poesia visiva, musiche d’impatto e frasi cult, garantendo un puro spettacolo cinematografico, in una Roma antica fatta di intrighi, tradimenti e azione senza fine.
In questa realtà si muove il protagonista, Massimo Decimo Meridio, interpretato da un immenso Russell Crowe, che non è un semplice Romano, ma il Romano per antonomasia, l’incarnazione del patriota che rivolge il suo amore verso la terra natale, anche se questo richiede completa devozione e sacrificio di sé. Questa sua condizione gli rende impossibile amare la patria e la propria famiglia allo stesso modo e allo stesso tempo. Cerca quindi di amare entrambi, ma fallisce.
Combattere per la verità
Il film affronta quindi tematiche come l’onore, la giustizia e la libertà, esplorando la complessità dei rapporti umani e la lotta per il potere e il controllo. In particolare, mette in evidenza l’importanza dell’integrità morale e della lealtà, attraverso il personaggio di Massimo, che incarna questi valori con la sua forza d’animo e la sua determinazione senza pari.
La sua storia porta lo spettatore ad affrontare diverse domande: cosa significa essere onesti, coraggiosi e fedeli a se stessi e agli altri? Come possiamo trovare la forza di andare avanti anche quando tutto sembra perduto?
Il Gladiatore, ci insegna che la vera grandezza si trova nella lotta per la verità e la giustizia, anche quando sembra che il mondo intero si opponga a noi, mostrandoci il potere fatale del patriottismo, della famiglia, e della libertà.
A proposito, di seguito puoi leggere un articolo che abbiamo scritto sul sequel de Il gladiatore: Il sequel de ‘Il gladiatore’ di Ridley Scott sarà distribuito entro il 2024
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THE MARTIAN
La storia di The Martian (2015) di Ridley Scott, è quella dell’astronauta Mark Watney interpretato da Matt Damon, che si ritrova solo su Marte, dopo essere stato creduto morto e abbandonato dalla sua squadra. In questo ambiente ostile e sconosciuto, Watney deve lottare per sopravvivere, mettendo alla prova ogni sua risorsa fisica e mentale.
Per poter rimanere in vita deve attingere a un bagaglio di soluzioni sempre più creative, tendendo sotto controllo il proprio stato d’animo, anche attraverso un senso dell’umorismo che lo fa andare avanti nonostante la disperazione.
La regia di Ridley Scott riesce a trasmettere l’angoscia e l’isolamento che il personaggio di Mark Watney prova sulla superficie di Marte, ma allo stesso tempo ci fa sentire vicini a lui, come se fossimo lì a lottare contro le difficoltà di sopravvivere sul Pianeta Rosso, che, combinate attraverso immagini suggestive e coinvolgenti, e una colonna sonora che accompagna il ritmo dell’azione e delle emozioni, creano un’atmosfera di suspense e di speranza.
Lotta per la sopravvivenza
Non a caso, il tema principale del film è quello della resilienza rappresentata da Watney, che mostra la capacità umana di adattarsi alle circostanze più difficili, anche quando sembra impossibile. Ma c’è un’altra dimensione, più sottile ma altrettanto importante: quella della collaborazione e del supporto reciproco.
Infatti, la squadra di astronauti che lavora insieme a tutta la Nasa e non solo per riportare Watney a casa, dimostra come, anche in situazioni di estrema difficoltà, la cooperazione e l’aiuto reciproco tra esseri umani possono essere la chiave del successo.
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THE LAST DUEL
The Last Duel (2021) è ambientato nella Francia del 14° secolo, e racconta la storia vera di un duello tra due cavalieri: Jean de Carrouges (Matt Damon) e Jacques Le Gris (Adam Driver).
Tre punti di vista, un’unica verità
La storia viene raccontata attraverso tre punti di vista: quello di Jean de Carrouges, di sua moglie Marguerite (Jodie Comer) e di Jacques Le Gris. Ognuno di loro rivela i propri pensieri e sentimenti sulle vicende che hanno portato al duello, e il loro ruolo nella storia diventa sempre più chiaro.
La caratterizzazione dei tre personaggi protagonisti, ognuno con le proprie emozioni e le proprie motivazioni, è uno dei punti di forza del film.
Marguerite in particolare è una figura forte e determinata che lotta per la sua voce e la sua dignità, rappresentando la lotta delle donne di ogni epoca contro l’oppressione e la discriminazione. La sua presenza è un’ispirazione, un segno di speranza per la liberazione delle donne dalle catene dell’oppressione.
Jean de Carrouges è un uomo che lotta per il suo onore e la sua famiglia, ed è disposto a tutto pur di dimostrare la sua verità e la sua innocenza. Egli è un cavaliere valoroso, coraggioso e determinato, ma anche vulnerabile e tormentato. Nel corso del film, assistiamo alla sua trasformazione, dalla rabbia alla tristezza, dall’odio all’amore, dalla paura alla speranza.
Jacques Le Gris, invece, è un personaggio oscuro e misterioso, le cui intenzioni non sono mai del tutto chiare. Egli rappresenta l’ambiguità morale dell’epoca, con il potere e la corruzione erano all’ordine del giorno. Tuttavia, Jacques è anche un uomo che cerca di salvare se stesso dalle accuse, e che in qualche modo desidera la redenzione. È un personaggio che, nonostante le sue colpe, riesce a suscitare una certa empatia, mostrando il suo lato umano.
La lotta per la dignità umana
In conclusione, The Last Duel cattura lo spettatore dall’inizio alla fine con la sua trama avvincente e la sua struttura narrativa originale per questo genere di film, affrontando temi importanti e attuali come la verità, la giustizia e l’uguaglianza di genere.
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NAPOLEON
Come ultimo film per questa guida, parleremo dell’ultima fatica di Ridley Scott.
Il suo ultimo lavoro è il film intitolato Napoleon, un racconto biografico sulla vita di Napoleone Bonaparte in uscita nel 2023 e con il grande Joaquin Phoenix nelle vesti di Napoleone. L’attore non collaborava con Scott dai tempi de Il gladiatore.
Inizialmente intitolato Kitbag, questo film su Napoleone sarà su larga scala, con diverse grandi battaglie in primo piano e uno sguardo ravvicinato sulle origini e la sua rapida e spietata ascesa a imperatore, visto attraverso il prisma del suo rapporto avvincente e spesso instabile con sua moglie Josephine.