The Perfect Number. Tra fede e razionalità

Evento speciale al Trieste Film Festival – Alpe Adria Cinema, al grande cineasta polacco Krzysztof Zanussi è andato il prestigioso premio Eastern Star, assegnato a quelle personalità del mondo del cinema che hanno contribuito con la loro carriera a gettare ponti tra est e ovest in Europa. Per l’occasione, è stato proiettato il suo nuovo film, The Perfect Number.

The Perfect Number: l’eterno dilemma tra fede e razionalità

In The Perfect Number, Zanussi si muove in equilibrio tra fede e razionalità, dando vita ad un racconto articolato e complesso, narrato con quel pizzico di ironia che lo rende piacevolmente ammaliante. I suoi personaggi, i cugini Joachim e David, generazionalmente (e fisicamente) lontani ma accomunati da una estrema razionalità e dall’incapacità, più o meno marcata, di provare sentimenti che vadano oltre un basico utilitarismo, seguono un percorso tortuoso che li porterà all’affetto reciproco ed alla spiritualità.

The Perfect Number: la trama

Joachim è un uomo ricco e solo, David è un giovane matematico che ha già pianificato tutta la sua vita; l’incipit vede il primo sopravvivere fortunosamente ad un attentato in Israele grazie alla telefonata del cugino: da qui scaturirà il suo dibattito interno sulla casualità e causalità, mentre il rapporto con David si intensificherà.
David è in America per lavoro; scaduti i due anni da lui preventivati per raggiungere la sicurezza economica, si licenzia per tornare in Polonia e dedicarsi alla ricerca. Qui ritrova la sua vecchia fidanzata, sempre innamorata, ma nulla è cambiato nel suo cuore: nonostante la forte attrazione, David è incapace di provare un reale sentimento verso di lei. Il confronto dialettico con Joachim ed una serie di eventi inaspettati modificheranno sensibilmente il punto di vista (ed il cuore) di entrambi i personaggi.

Il regista esprime il suo pensiero per tramite dei suoi personaggi

Parliamo di personaggi perché talmente definiti concettualmente da non sembrare reali; grazie ad essi e per loro tramite, Zanussi esprime principalmente il suo pensiero filosofico ed etico. Finanche la casa di David, cosi curata nei particolari matematici, appare quasi fumettistica (come pure la sequenza finale), mentre il succedersi degli eventi assume un tono ai limiti del surreale. Ed è questo uno dei pregi del film di Zanussi: riuscir ad alleggerire i toni su riflessioni teologiche e filosofiche profonde, in modo da renderne la visione intrigante e gustosa. Ma non solo; in The Perfect Number, il regista fa riferimento esplicito al Decalogo di Krzysztof Kieślowski, ed implicito ad altri grandi del cinema che hanno affrontato temi similari, in una sorta di confronto dialettico non esplicitato. Raccontando di fede, filosofia e umanità, Zanussi non manca poi di mostrarne la tragedia storica (le violenze dei servitori dello Stato nella Polonia comunista) e la forza del perdono. Una visione del mondo dove la spiritualità ritrovata porta alla speranza, talvolta al miracolo, sicuramente al senso della vita.