fbpx
Connect with us

Live Streaming & on Demand

‘L’eternità e un giorno’ – la scoperta del tempo che resta

Nell'opera che conferì al grande regista greco il premio più prestigioso della sua lunga carriera di regista, Anghelopoulos si sofferma a riflettere sul passato, incastonandolo con un presente arenato dalle incognite riguardo ad un futuro senza speranza. Una materia suggestiva, che tuttavia si rivela ridondante, soprattutto a causa delle riflessioni esistenziali un po' invadenti, frutto dell'ispirazione della penna dell'istrionico e disincantato Tonino Guerra.

Pubblicato

il

L'eternità e un giorno

Su MUBI sarà disponibile a giorni il film L’eternità e un giorno, che valse al famoso regista greco Theo Anghelopoulos una contestata Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1998.

Un film forse un po’ troppo sentenzioso e divagante, ma che ha il pregio di porre al centro della scena un grandissimo Bruno Ganz, protagonista assoluto di una storia che si interroga sul futuro attraverso i ricordi indelebili di un passato indimenticabile.

“Quanto dura il domani? Un’eternità e un giorno”.

In una domenica piovosa nella città di Salonicco, la vita ormai senza prospettive di un noto poeta afflitto da un male incurabile si consuma nell’attesa che l’uomo venga condotto nell’ospedale che si prenderà cura di alleviargli le prossime sofferenze.

In cerca di un’anima che si prenda cura del suo cane, l’uomo si imbatte nella figura gioiosa della giovane moglie, da tempo defunta e, poco dopo, nei fantasmi di un passato che sembrava votato verso un futuro di felicità e realizzazione.

Visualizza immagine di origine

Intanto, la vita dell’intellettuale incrocia quella di un piccolo profugo albanese, il cui incerto destino incuterà nell’anziano un sentimento di tenerezza e di forte empatia che lo spingerà a partire per un viaggio senza una meta. Un viaggio utile per far quadrare il bilancio esistenziale carico di incognite sul futuro che resta, ma nutrito di ricordi e soddisfazioni di un passato felice che torna prepotentemente a caratterizzare i pochi momenti di fuggevole felicità.

L’eternità e un giorno – la recensione

“-Che cos’è il tempo?

-Il nonno dice che il tempo è un bambino che gioca ai cinque sassi sulla riva del mare.”

Metafore e suggestioni accompagnano il viaggio improvvisato che il poeta malato intraprende nel momento in cui la sua esistenza piatta e solitaria incrocia quella di un bimbo profugo albanese.

Ecco allora che il passato smette di limitarsi ad apparire come un angusto cassetto che assembla le memorie felici e serene, incapaci di ripetersi o di riaffiorare.

Anghelopoulos filma il viaggio con la maestria e il fascino visivo degni delle sue opere migliori, come il suggestivo e sognante Paesaggio nella nebbia. Ma rimane presto imbrigliato dall’eccessiva poesia di un Tonino Guerra ispirato e potente; anche un po’ troppo invadente nel celebrare lo sfaldamento tra un passato foriero di bellezza e felicità e un presente minato da incertezze, malattia e precarietà.

Il soggetto trae spunto da un’opera di Albert Camus che celebra la stretta connessione tra un passato e un presente fusi nella stessa persona, e un futuro che diviene il viatico per una eternità che tende ad ispirarsi alla gloria del passato, tralasciando la mediocrità di un presente tutt’altro che invitante.

Visualizza immagine di origine

Un Bruno Ganz dimesso ed efficacemente sottotono regge il peso dell’intera operazione, che purtroppo sbanda spesso affossata tra proclami impegnativi e un po’ troppo compiaciuti di individui candidi, portavoce entusiasti di un passato che subentra con siparietti imbarazzanti o involontariamente comici.

Tra il cast variegato riconosciamo pure un giovane Fabrizio Bentivoglio, intento ad impersonare il poeta greco Dionysios Solomos che appare al protagonista come una sorta di traghettatore e animo suggeritore, in grado di alleviare le pene che lo tormentano più nell’animo che nel fisico, certamente debilitato dalla grave malattia che lo consuma poco per volta, inesorabilmente.

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers

L'eternità e un giorno

  • Anno: 1998
  • Durata: 124
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia/Grecia
  • Regia: Theo Anghelopoulos