‘The Witcher: Blood Origin’ La recensione del prequel odiato dal pubblico
Come un vero e proprio regalo di Natale, Netflix ha rilasciato i 4 episodi di The Witcher: Blood Origin il 25 dicembre. La miniserie, basata sui romanzi di Andrzej Sapkowski, funge da prequel allo show con Henry Cavill.
Prequel di The Witcher, disponibile dal 25 aprile 2022 su Netflix, The Witcher: Blood Origin è una miniserie di 4 episodi, che spiega la nascita di una delle figure più affascinanti del fantasy. Se si deve a Henry Cavill – a breve sostituito da Liam Hemsworth – la notorietà del “cacciatore di mostri”, convincenti si rivelano anche i nuovi interpreti, sicuramente meno noti, ma altrettanto adatti.
Creato da Declan de Barra e da Lauren Schmidt Hissricha, The Witcher: Blood Origin riprende tutte le suggestioni dell’originale, ancorandosi sempre alla serie di romanzi di Andrzej Sapkowski. L’effetto finale è buono, ma non eccezionale, rivelandosi un’appendice utile e interessante, ma forse non memorabile.
La Leggenda dei Sette narra che un piccolo gruppo, composto di elfi, nani e stregoni, all’apparenza schierati su fronti opposti, unì le forze per combattere un impero imbattibile.
Voglio che canti una storia sul riportarla in vita.
Sette improbabili guerrieri, emarginati e costretti a cambiare rotta, divennero così un esempio, mostrando al mondo intero quanto potevano essere forti le idee, i sogni condivisi, il desiderio di libertà.
Dal Clan del Cane proviene Fjall Stoneheart (Laurence O’Fuarain), mentre a quello del Corvo appartiene Éile (Sophia Brown). Scian (Michelle Yeoh) è l’ultimo membro di una tribù nomade, Meldof (Francesca Mills) una nana in cerca di vendetta. Syndril (Zach Wyatt) e Zacaré (Lizzie Annis) sono un fratello e una sorella con poteri magici. Chiude il quadro, Callan (Huw Novelli), soprannominato Fratello Morte.
Difficile addentrarsi nella trama di The Witcher: Blood Origin senza rischiare di fare spoiler, per cui, se si vuol scoprire quanto e come le vicende dei Sette si intreccino con quelle di Geralt di Rivia, è necessario dedicargli un po’ di tempo.
Chi controlla la storia, controlla il mondo.
Dal punto di vista dello spettacolo, in senso più stretto, la miniserie ha poco o nulla da invidiare all’originale. La computer graficanon prende mai il sopravvento, se non in rari momenti, comunque giustificati dalla scelta di esibire creature mostruose o effetti magici. Per il resto, tutto viene giocato con gli elementi naturali a disposizione. Ne è un esempio perfetto la scena di apertura: pioggia, fango, fuoco e sangue, invadono lo schermo, mentre sullo sfondo si consuma una guerra.
Il franchise The Witcher ha ormai abituato i suoi fan alla spettacolarità più pura e viva, capace di immergere completamente all’interno di un universo altro, magico e stratificato. Le sensazioni si fanno vibranti, viscerali, e la curisoità viene continuamente solleticata da colpi di scena e nuove scoperte.
I temi di The Witcher: Blood Origin, dalla famiglia all’amore
Per quanto riguarda, invece, l’aspetto tematico, The Witcher: Blood Origin non manca di affrontare numerose questioni, sempre, ovviamente e rigorosamente, attraverso il filtro del fantasy. A partire dall’importanza della comunità, del gruppo, al di là di qualsiasi differenza. In un mondo di soprusi, corruzione e veleno, popolato da uomini che bramano il potere e la ricchezza, l’unica arma da opporre è la solidarietà.
Come ci fidiamo a vicenda?
Una solidarietà che può portare alla creazione di una famiglia alternativa, la quale non condividerà legami di sangue, ma qualcosa di altrettanto forte. I Sette rappresentano, in tal senso, un simbolo potente, sebbene abbiano più le fattezze di un clan, ciascuno con i suoi metodi e la sua fede, messi al servizio degli altri. Fondamentali il confronto e lo scambio, al fine di raggiungere il medesimo obiettivo.
La libertà è – e resta – un valore da difendere, anche a costo di un sacrificio personale. E la musica si fa suo tramite, arrivando a toccare e unire luoghi e popolazioni ai confini del mondo. Veicolando idee e messaggi, una canzone può mostrare ciò che si nasconde dietro l’animo degli uomini e delle donne, e svelare i sentimenti che li muovono.
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