È disponibile su Netflix la serie The Recruit, con Noah Centineo come protagonista e Alexi Hawley nelle veste di Showrunner.
Una spy story che diventa un bildungsroman.
Intrighi della CIA, intrecci pericolosi con la mafia russa e giochi di potere: è questo il campo minato in cui si muove Owen, un giovane e sexy avvocato, fresco di laurea. The Recruit è una serie piena di azione in continua evoluzione, come il suo protagonista.
La trama di The Recruit
Owen Hendricks inizia a lavorare per la CIA. Il giovane è certo di avere raggiunto una posizione prestigiosa, ma è alle prime armi e verrà catapultato nel pericoloso mondo dello spionaggio internazionale, quando un’ex spia minaccia di rivelare i segreti dell’agenzia.
Un protagonista perfetto per The Recruit
Dopo un inizio di carriera all’insegna della commedia romantica, Noah Centineo (P.S. Ti amo ancora) ottiene il vero successo con The Fosters ed ora sembra il protagonista perfetto per la nuova spy story targata Netflix, The Recruit.
Il suo volto da bravo ragazzo è ideale per rappresentare il percorso di crescita del suo personaggio. Owen è appena uscito dall’università e, con in tasca una laurea in legge, vuole dimostrare il suo talento ai piani alti della CIA. Il giovane e intraprendente avvocato, però, non capisce subito quanto sia pericoloso quel mondo e prima di rendersene conto, viene travolto da qualcosa di molto più grande di lui.
Da La regola del sospetto a The Recruit
The Recruit, ideata da Alexi Hawley e diretta da vari registi, tra cui Doug Liman, descrive un mondo crudele dove non esistono amici, ma solo persone pronte a tradire per un tornaconto. Una dinamica che sicuramente riporta alla mente il film con Colin Farrell e Al Pacino, La regola del sospetto, che, guarda caso, aveva come titolo originale proprio The Recruit.
E dunque, non sembra una pura coincidenza se anche il giovane e inesperto Owen ha un trascorso traumatico che richiama in causa suo padre morto in Afghanistan.
“Ho bisogno patologico di stimoli, forse perché mio padre è morto in Afghanistan e mia madre non riesce a riprendersi. Da allora scappo di continuo per non restare da solo con i miei pensieri”.
Ma se James veniva notato e poi scelto dalla CIA, nella serie The Recruit è il giovane Owen che decide di farsi assumere a tutti i costi dall’agenzia investigativa. Un impiego che inizia quasi per gioco o al massimo una sfida che il ventenne intraprende con spavalderia, ma ben presto si renderà conto che sta giocando con il fuoco.
Il gatto e la volpe
Subito dopo essersi presentato a Nyaland (Vondie Curtis Hall) il suo capo, Owen viene bullizzato da Lester e Violet, una sorta di gatto e la volpe, pronti a ingannare il novellino.
Ecco, allora, servita la prima di una lunga serie di angherie a cui viene sottoposto Owen. Sulla scrivania del giovane avvocato appaiono dei faldoni stracolmi di lettere minatorie indirizzate alla CIA: il suo compito è quello di trovare qualcosa di attendibile.
Tra avvistamenti di Ufo e rivelazioni sulla morte di Kennedy, Owen trova una lettera che, secondo lui, può diventare una pericolosa minaccia.
Una minaccia per la sicurezza del Paese
Max, una cittadina della Bielorussia, è detenuta in un carcere dell’Arizona con l’accusa di omicidio. La donna pare sia a conoscenza dei segreti più nascosti della CIA ed è pronta a rivelarli se non viene scarcerata al più presto. Owen è abilissimo nel dimostrare, in poche ore, che non si tratta del solito mitomane.
Il nuovo legale della CIA, però, non si dimostra altrettanto abile sul campo. Owen, dopo le indagini preliminari, decide di recarsi in Yemen e, qui, capisce che la pratica è molto più difficile della teoria.
Ingannato, ancora una volta da Lester e Violet, interpretati rispettivamente da Culton Dunn (Superstore) e Aarti Mann (The Bing Bang Theory), Owen affronta, del tutto impreparato, la sua prima missione.
Lo scontro con la realtà
Una volta giunto in Medio Oriente si incontra, o meglio dire si scontra con Dawn (Angel Parker), una vera spia, mentre Owen crede ancora di essere un semplice avvocato.
“Lavorare per la CIA è come un gioco infinito di sedie musicali. E il modo migliore per avere una sedia è gambizzare il collega più vicino”.
Owen e Max
Sul finire del primo episodio viene presentata la co-protagonista di The Recruit: Max. Interpretata da un’algida Laura Haddock (Hill of Vision), la donna si dimostra da subito più esperta del giovane Owen e fa di tutto per rendere ancora più fitto il mistero che la circonda. Come in un buon thriller, tra Owen e Max nascerà un rapporto fatto di inganni, complicità e attrazione. La donna tenterà più di una volta l’avvocato e quest’ultimo dovrà faticare non poco per resisterle.
Per Owen sarà sicuramente una ‘tentazione’ e diventerà anche un passepartout per un mondo sommerso fatto di pericolosi criminali e potenti politici. Un ambiente del tutto estraneo a Owen, ma allo stesso tempo ideale per dar sfogo alla sua doppia natura.
Un processo di formazione
The Recruit procede come una tipica spy story: tanta azione, colpi di scena, viaggi avventurosi, incontri pericolosi, e un tocco di ironia e sentimento. Ma la serie ha il fascino di tramutarsi in un vero e proprio romanzo di formazione. Ciò avviene con una visuale innovativa e strettamente legata alla contemporaneità.
Alexi Hawley realizza una serie spettacolare, ma sempre verosimile, mai lontana dal mondo reale. The Recruit ha soprattutto il merito di rappresentare il vero processo di formazione del suo protagonista.
La CIA, con le sue spie e intrighi, diventa una metafora di vita, una crescita dolorosa, ma necessaria. Owen dovrà fare delle scelte che vanno contro la sua morale. Il giovane avvocato è ancora legato alla spensieratezza della vita universitaria e della sua casa, che rappresenta un mondo sicuro. Il lavoro alla CIA, invece, si configura come il luogo della responsabilità dove ‘chi sbaglia paga gli errori’ a caro prezzo… proprio come Owen.
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The Recruit | Trailer ufficiale | Netflix – YouTube