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Torino Film Festival

La scelta il documentario di Carlo A. Bachschmidt nel mondo dei NO TAV

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La scelta

Cosa vogliono i NO TAV? La scelta è un documentario che ci porta in viaggio all’interno del movimento e offre una possibile risposta a questa domanda.

Luca è rimasto gravemente ferito mentre tentava di rallentare l’apertura del cantiere e dall’ospedale rivolge ai suoi compagni riuniti in assemblea un invito «Forza, coraggio e gioia!» E’ Emanuela, la sua compagna, a leggere la lettera in apertura di assemblea.

Alcuni attivisti, tra i cui Marisa, Nicoletta e Paolo, tentano di disturbare i lavori del cantiere e di abbatterne le reti. Di notte, in piccoli gruppi, riescono ad entrare e danneggiare alcuni mezzi, ma il cantiere è molto grande ed è considerato dallo Stato un’opera strategica.

I lavori procedono, il cantiere cresce. Il movimento decide di sostenere un partito politico che si dichiara N0 TAV, ma Nicoletta richiama la necessità di mantenere autonomia nella lotta.

Arrivano i processi. I pubblici ministeri raccontano il movimento NO TAV dal punto di vista dello Stato e chiedono pene importanti per gli imputati.

Passano alcuni anni, Luca ed Emanuela hanno avuto un figlio. Davide è tornato dalla Siria, dove ha combattuto nella rivoluzione del Rojava. La guerra lo ha posto di fronte a dilemmi laceranti: sia combattere che non combattere sono due scelte sbagliate.

Il tentativo di fermare la TAV per via istituzionale è ormai fallito: in assemblea Luca invita i compagni a prenderne atto, è in semilibertà e deve rientrare in carcere ogni sera. Mentre racconta di essersi lasciato con Emanuela, riconosce che «sta all’individuo soltanto la ricerca della propria felicità».

La lotta sulle reti del cantiere prosegue. Nicoletta viene arrestata e suo marito Silvano scende in paese per partecipare alla manifestazione in sua solidarietà.

La scelta, scritto da Carlo A. Bachschmidt, Stefano Barabino e Michele Ruvioli, e diretto da Carlo A. Bachschmidt è stato girato in un arco temporale di 10 anni, in cui il regista  indaga a fondo, attraverso le parole dei militanti, se sia possibile fare attività politica militante senza replicare gli stessi meccanismi a cui ci si oppone, se sia possibile assumersi responsabilità che finora siamo stati abituati a delegare. Il tempo vissuto da Bachschmidt all’interno del movimento è raccontato spesso attraverso l’antitesi natura/artificio ed è in questo dualismo che si radica il concetto di scelta.

Fa riflettere a fondo il fatto concreto che il movimento NO TAV sia attivo da un trentennio e che rappresenti ad oggi un esempio di resistenza.

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