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Valanga di classici in dvd per Jubal

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Con le fattezze di Alan Ladd, il formidabile legionario Paul Lartal guida i suoi uomini sia alla cattura di Omar Ben Khalif alias Richard Conte, arabo ribelle che gli ha teso una trappola quasi mortale, sia alla salvezza della misteriosa città di Medara, sorta di Shangri-La minacciata da un fomentatore chiamato Crito Damou.

Questa, in sintesi, è la trama de La legione del Sahara (1953), avventura esotica firmata da Joseph Pevney che, con Arlene Dahl coinvolta nei panni della bellissima figlia del leader di Medara, viene finalmente resa disponibile su supporto digitale da Jubal Classic Video, da sempre attenta al recupero su dvd di classici e cult di genere (e non solo).

Soltanto il primo di una serie di interessanti titoli riscoperti dall’attivissima label romana, la quale, sempre con il citato Ladd protagonista, sforna, inoltre, Smith il taciturno (1948) di Leslie Fenton, anche conosciuto come La morte colpisce a tradimento.

Un piacevole e originale western caratterizzato da risvolti da detective story in cui l’attore ricopre il ruolo di Luke”Whispering”Smith, che, di ritorno da un incarico di lavoro nel profondo West, prima scopre che la fidanzata Mary, con il volto di Brenda Marshall, ha sposato il suo vecchio amico Murray Sinclair, con quello di Robert Preston, poi comincia a sospettare che quest’ultimo sia a capo di una banda di fuorilegge che razzia i treni.

Rimaniamo sempre in ambito western con il ricercatissimo Alamo (1955) di Frank Lloyd, ambientato nella fortezza del titolo, assediata dalle forze messicane e al cui interno i leggendari eroi della Guerra d’indipendenza del Texas Jim Bowie, Davy Crockett e William Barret Travis – rispettivamente interpretati da Sterling Hayden, Arthur Hunnicutt e Richard Carlson – organizzano la resistenza fino all’estremo sacrificio per difendere la loro terra dalle truppe del dittatore Antonio Lopez de Santa Ana, ovvero J. Carrol Naish.

Mentre il cast annovera anche il mitico Ernest Borgnine che non poche volte è stato sfruttato in pellicole del genere.

L’indimenticabile Glenn Ford, invece, è addirittura protagonista di due dei lungometraggi diffusi in dvd da Jubal: I ribelli dell’Honduras (1953) di Jacques Tourneur e 48 ore per non morire (1966) di Gilberto Gazcón.

Il primo trasferisce gli stilemi del western classico in un ambiente esotico, tra attacchi di formiche, piraña e coccodrilli (ricordiamo che il regista è lo stesso de Il bacio della pantera e L’uomo leopardo), ponendolo nelle vesti di Steve Corbett, imbarcatosi come passeggero sul piroscafo “Marie Claire”, ma, in realtà, intento a liberare tre pericolosi prigionieri che dovevano essere consegnati alle autorità del Nicaragua per impadronirsi, con il loro aiuto, dell’imbarcazione e raggiungere la costa honduregna su una scialuppa, portando con se due ostaggi.

Perché il suo scopo è consegnare un messaggio e del denaro a un esercito di ribelli in lotta contro il regime in Honduras.

Il secondo, nel quale è affiancato da Stella Stevens impegnata a concedere anima e corpo a una ballerina innamorata di lui, lo vede incarnare Doc Reuben: uomo tormentato dal rimorso di aver provocato anni prima la morte della moglie e del figlioletto e che trova la forza di reagire solo dal momento in cui gli operai di un campo del deserto messicano ai quali fornisce l’unico presidio medico cominciano a perire a causa del morso di un animale idrofobo.

E concludiamo con Lo scudo dei Falworth (1955) di Rudolph Maté, i cui protagonisti sono Tony Curtis e Barbara Rush nei panni di Myles e sua sorella Meg, entrambi scampati allo sterminio della nobile famiglia del titolo e che, cresciuti in povertà, solo da adulti scoprono la verità per procedere con la vendetta; dovendosi confrontare anche con il fratello dell’assassino del padre, che contende all’uomo Lady Anne di Mackworth alias Janet Leigh, nel contesto della successione fra Enrico IV d’Inghilterra e il futuro Enrico V.

Quindi, sei preziosissimi titoli volti ad arricchire un catalogo che, fino a oggi, non ha certo lasciato indifferente qualsiasi cinefilo o collezionista di oggetti di celluloide degno di questa classificazione, considerando la vasta scelta di lavori estrapolati dalla filmografia di John Wayne ed Eddie Kaye o disseppelliti dall’ingiustamente, spesso dimenticato horror del passato.

Ma il meglio deve ancora arrivare, perché Jubal Classic Video ha già annunciato che non pochi saranno i nuovi film – tra classici del passato e lungometraggi dell’orrore – destinati a incrementare le sue uscite targate 2012.

Se questo non è grande cinema…

 

Francesco Lomuscio

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