Bros di Nicholas Stoller racconta la storia di Bobby e Aaron, interpretati da Billy Eichner e Luke Macfarlane, in una New York riconoscibile, romantica e piena di suggestioni.
Presentato nella sezione Grand Public della 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Bros di Nicholas Toller è la prima commedia a tematica LGBTQIA+ realizzata da una major come Universal Pictures.
In sala dal 3 novembre, vede protagonisti Billy Eichner (anche co-sceneggiatore e produttore esecutivo) e Luke Macfarlane (noto per Brothers & Sisters e per le pellicole targate Hallmark).
Bros | La trama
Bobby Leiber (Eichner) conduce un popolare podcast, chiamato L’undicesimo mattone a Stonewall, durante il quale racconta di sé, delle sue avventure e dei suoi lavori, in veste di scrittore, regista e concorrente di Queer Eye. In occasione della consegna di un premio, rivela di aver assunto un nuovo incarico, come curatore del Museo Nazionale di Storia LGBTQ+ a Manhattan, primo in assoluto del mondo.
Festeggiare sembra quindi d’obbligo e, proprio sulla pista da ballo del locale, dove si trova insieme agli amici, Bobby incontra Aaron (Macfarlane). Un semplice sguardo e il gioco è fatto, o quasi. Dopo un iniziale imbarazzo, i due cominciano a punzecchiarsi e a flirtare, ma riescono a scambiarsi solo un bacio.
Chi mai è sempre felice?
Tra messaggi e allusioni, organizzano qualche uscita e danno finalmente inizio a una relazione traballante, incerta, ma potenzialmente intensa.
Tra commedia e (auto)analisi
Nonostante al botteghino statunitense non abbia ottenuto il risultato sperato (e meritato), Bros è, senza alcun dubbio, una delle commedie romantiche più pregevoli di sempre. Ovviamente, fa molto il modo in cui ci si approccia al film e alle sue tematiche. Ma i valori in esso contenuti e il realismo che caratterizza il racconto non possono essere messi in discussione.
Si percepiscono, sin da subito, un impegno e un desiderio di libertà sostanziali. Come se un’urgenza di fondo spingesse a dire la propria, a farsi sentire e mettere le cose in chiaro. Non si tratta di polemica, quanto di un’appassionata (auto)analisi, che permette di osservare le cose dall’interno e di riderne con una differente consapevolezza.
Eichner e Toller scrivono una storia alquanto semplice, ma piena di spunti brillanti, che vanno a coinvolgere qualsiasi sfera dell’esistenza. Dall’amicizia alla famiglia, dall’amore al lavoro, passando per tutte quelle abitudini, nonché fissazioni, quotidiane, che colorano le giornate e compongono le personalità.
Romanticismo d’altri tempi
Bobby è un tipo un po’ complicato, per usare un eufemismo: ama la routine e si crogiola nella solitudine, fiero, almeno in apparenza, della sua scorza dura e della sua “inaccessibilità emotiva”. Non ha mai avuto una storia seria, non si è mai innamorato, e a lui va benissimo così.
Preferisco essere un cliché che infelice.
Eppure, qualche volta, quando si imbatte nella Meg Ryan di C’è posta per te, il pensiero prende uno strano percorso, che lo incuriosisce e lo tormenta, al tempo stesso. La svolta nella sua vita arriva inaspettata e, di certo, non voluta. Aaron appare come un fulmine a ciel sereno. E lascia decisamente il segno.
Se non è proprio possibile parlare di amore a prima vista, è evidente che siamo di fronte a un episodio di attrazione reciproca, di cosiddetta chimica, a cui nessuno dei due sa – e vuole – resistere.
Gli opposti si attraggono
Agli antipodi, da qualsiasi prospettiva li si consideri, i due instaurano un rapporto particolare, nel quale ciascuno porta del suo. Tanto cupo e cinico l’uno, quanto solare e socievole l’altro. Ne viene fuori un mix esplosivo, un corto circuito talmente ricco e potente da sconvolgere.
Io non mi scuso di come sono fatto.
I meccanismi di difesa crollano, non appena si ha la certezza di essere accettati e amati per chi si è davvero. Il romanticismo prende il sopravvento, ma non vengono mai meno l’ironia, il sarcasmo, l’arguzia. Elementi indispensabili a rendere Bros così frizzante e memorabile.
Leggende metropolitane e icone storiche
Stereotipi, dicerie, “leggende metropolitane” riguardanti la comunità LGBTQIA+ trovano uno spazio sicuro e legittimo dentro il quale rivelarsi e prendersi un po’ in giro.
Giocando, intelligentemente, con una serie di questioni, spesso sul filo dell’irriverenza, emergono le somiglianze tra gli esseri umani, a prescindere da tutto il resto. E un invito ad abbracciare il cambiamento, a mantenere uno sguardo aperto, un atteggiamento fluido.
Love is not love.
Sensibilità ed esperienza permettono quindi agli autori di costruire un quadro sfaccettato, realistico, vibrante. A ciò, si aggiungono citazioni, parodie e battute originali e, a dir poco, esilaranti, che resteranno nella storia. Così come l’entrata in scena di Debra Messing, in arte Grace Adler.
Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers