‘Love in the villa – Innamorarsi a Verona’ la recensione
Una commedia sentimentale ambientata nella romantica città di Verona. Tom Hopper e Kat Graham sono i protagonisti di Love in the villa - Innamorarsi a Verona, il lungometraggio diretto dallo statunitense Mark Steven Johnson
Metti due illustri sconosciuti costretti a vivere sotto lo stesso tetto e la magica atmosfera di una città romantica. Questo è l’incipit di Love in the villa – Innamorarsi a Verona, il lungometraggio diretto dallo statunitense Mark Steven Johnson, disponibile sul catalogo Netflix dal 1 settembre: uno dei dieci film più visti dalla piattaforma in questi giorni.
La trama di Love in the villa – Innamorarsi a Verona
Julie (Kat Graham) è una giovane insegnante che ha deciso di fare una vacanza in Italia. La sua meta è la romantica città di Verona. Poco prima della partenza, la ragazza viene lasciata dal suo fidanzato storico, ma nonostante questo evento decide di partire, da sola. Al suo arrivo, Julie scopre che la villa che aveva affittato per il suo soggiorno è abitata da un uomo affascinante e misterioso. Per una serie di circostanze, è costretta a vivere sotto il suo stesso tetto. La convivenza forzata sarà l’occasione per i due giovani per conoscersi e rendersi conto di essere fatti l’uno per l’altra, malgrado siano diametralmente opposti.
Una commedia romantica, ma già vista e rivista
Che il soggetto di Love in the villa – Innamorarsi a Verona non sia originale, questo è visibile fin dall’inizio. Sono tanti i film che hanno come protagonista una coppia che, complice la meravigliosa cornice di una città italiana o straniera, si innamora e vive una tumultuosa storia d’amore tra ottima cucina, buon vino e paesaggi a dir poco mozzafiato.
La commedia diretta da Mark Steven Johnson presenta il solito plot: un uomo e una donna che non vanno d’accordo e che col passar del tempo scoprono un’improvvisa attrazione fisica e mentale che culmina con un romantico happy end.
L’accoppiata Tom Hopper/Kat Graham non è abbastanza credibile nei rispettivi ruoli, anche a causa di battute e situazioni poco realistiche che finiscono per annoiare lo spettatore.
Inoltre, manca un altro elemento fondamentale per un film romantico: la passione. Inoltre, tra i due, si passa dall’odio alla simpatia troppo rapidamente, dando poco spazio allo sviluppo della vicenda, quasi come a voler reggere su una storia che non sa dove vuole ‘andare a parare’.
Le meravigliose location di Verona fanno da cornice a una vicenda strampalata, arricchita dalla presenza di alcuni attori nostrani; come non citare l’apparizione di Emilio Solfrizzi (Se sei così ti dico sì, Sei mai stata sulla Luna?, School of Mafia), fra quelli più noti al pubblico italiano.
Love in the villa – Innamorarsi a Verona rientra tra quelle commedie già viste e riviste, che, malgrado la presenza di alcuni attori interessanti, finisce col diventare una storia priva di contenuto, sorretta da una sceneggiatura debole e da un finale scontato e poco credibile.
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