La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro è un documentario diretto da Clemente Tafuri e David Beronio, presentato al Lido di Venezia in occasione della 79° edizione della Mostra Internazionale d’arte Cinematografica.
Un distillato di filosofia primordiale alla ricerca dell’esperienza umana.
Clemente Tafuri e David Beronio trasportano lo spettatore in un viaggio metafisico nel pensiero di Carlo Sini. La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro ha un percorso circolare, dove la natura e l’essenza umana si incontrano, con un potente impatto poetico. Un documentario senza dubbio intellettuale, ma non ostico, perché riesce a comunicare il messaggio sollecitando tutti i sensi.
La trama di La parte maledetta
L’incontro con Carlo Sini diventa un viaggio attraverso il suo pensiero, il problema dell’identità e un confronto con i temi della conoscenza, della comunità, per recuperare una sapienza perduta. Dove recuperare questa conoscenza profonda? Bisogna tentare strade inedite, riscoprendo il teatro come luogo della sapienza originaria.

Carlo Sini
“Ci sono questi strani personaggi, i filosofi, senza i quali il cammino delle epoche non sarebbe stato quello che è stato e non sarebbe e non sarà quello che è”.
Con queste parole, pronunciate direttamente da Carlo Sini, inizia La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Lo schermo è ancora nero, le immagini non hanno preso forma e le parole, con il loro ritmo, giungono come una specie di musica bucolica… ancestrale.
Il ronzio delle api, il canto degli uccelli e la successiva visione campestre trasportano lo spettatore in una dimensione primordiale, naturale, capace di essere compresa da tutti.
Il documentario diretto da Clemente Tafuri e David Beronio (Morte di Zarathustra) ha come protagonista Carlo Sini e il suo pensiero.
Tra i principali filosofi viventi, è stato Professore Ordinario alla Stabile di Milano. Carlo Sini, per molti anni, ha fatto parte del direttivo Nazionale della Società Filosofica Italiana, dell’Istituto International de Philosophie di Parigi e dell’Archivio Husserl di Lovani.
È socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei. La sua bibliografia comprende più di 40 volumi. I suoi più recenti studi riguardano il rapporto della filosofia con la scrittura, l’ambiente e l’arte.

Una regia con – partecipativa
La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro coglie, in circa 50 minuti, il pensiero del filosofo, con numerosi riferimenti a Platone, Socrate e Friedrich Nietzsche. La macchina da presa dei due registi, però, non è passiva e non si limita a registrare le parole di Carlo Sini. Essa, invece, è con – partecipe, esplora il corpo del filosofo, durante la sua performance, indaga lo spazio filmico, tracciando un percorso sinuoso e magico.
In questo modo anche gli oggetti sparsi sulla scrivania e i libri posti alla spalle del filosofo prendono vita e trasmettano un particolare sapore erotico. La stessa strada percorre il montaggio, curato dai due registi, con la collaborazione di Luca Donatiello e Alessandro Romi.
La traccia visiva viene ri – elaborata, manipolata, lasciando, però, immutato il pensiero del filosofo. È ciò che avviene all’inizio del documentario e con l’epilogo, dove echeggiano le parole di Martin Heidegger de L’arte e lo spirito. Sono queste le vere protagoniste dell’epilogo e le immagini di un paesaggio naturale, avvolte dalla nebbia, esaltano la potenza espressiva del filosofo tedesco, scomparso negli anni Settanta.
Il Foglio Mondo in La parte maledetta
Sono tanti gli spunti riflessivi offerti da Carlo Sini. Tra i più interessanti, c’è il riferimento alla teoria e pratica del Foglio – Mondo, espressione di Charles Sanders Peirce.
È questa un’intuizione alquanto illuminante, che può essere riassunta in questo modo: ogni segno, ogni gesto comprende tutto il mondo. Ciò avviene perché questi innestano delle relazioni, che arrivano ai confini dell’universo.
Ma per Carlo Sini, il concetto de Il Foglio Mondo viene utilizzato per contrastare la scrittura lineare, attraverso la quale la filosofia non può prendere forma.
Il Foglio Mondo è fatto di colori, frecce, simboli, dove il lettore diventa altro e deve iniziare a orientarsi, mettendosi in connessione. In questo modo, secondo Carlo Sini, nasce un altro tipo di lettura e di messaggio: sventrando la scrittura lineare, nasce una scrittura del corpo e del pathos.
Ogni segno sul Foglio Mondo, dunque, diventa un dettaglio, che riprendendo le parole di Ezra Pound, si illumina e illumina.

La filosofia e il teatro
Il vero leitmotiv de La parte maledetta è il concetto espresso dal filosofo che collega in un rapporto simbiotico la filosofia con il teatro, come esperienza primordiale, antecedente al teatro istituzionale fatto di palcoscenico e sipario.
La filosofia è un’arte profonda, che rappresenta la verità, il cosmo e non può ridursi alla scrittura grafica, al giudizio logico e alla sapienza tecnica.
“Lo sfondo più antico della filosofia, più antica della scienza è l’Arte. Ma ancora più appropriato è il teatro”.
La sapienza originaria del teatro, della rappresentazione, della messa in scena del mondo, degli dei e dell’uomo; dei destini e delle leggi; del bene e del male. È con questo complesso universo che ha che fare la filosofia.
Il questa visione di Carlo Sini, l’attore diventa un transito di voci ancestrali. L’attore rivive sulla scena, attraverso il suo corpo, un coro di voci lontane. È questo il fondamento della rappresentazione e del teatro tutto, che si connette al ritmo, diventando memoria.
Con questa prassi, l’attore stabilisce la sua relazione con lo spettatore, che diventa allo stesso modo erotica e tragica. Erotica, perché è un desiderio che si incarna in un corpo, accogliendo una voce. Ma è soprattutto tragica, perché la differenza tra l’uno e l’altro corpo non si cancella mai. Il desiderio, dunque, non si compie. È questa l’esperienza antropologica che il teatro rappresenta.
“Il gioco non prosegue se tu non restituisci la palla. Se tu non entri nel desiderio e sperimenti la distanza, che è anche la radice del desiderio, del bisogno di umanità”.
La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carlo Sini
La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro a Venezia