Connect with us

Reviews

5ª edizione Visioni Fuori Raccordo: “Raunch Girl” di Giangiacomo De Stefano (Concorso)

“Raunch Girl” è un notevolissimo esperimento in cui si assiste ad una stratificazione di linguaggi che mostra quanti occhi diversi – tra gli obiettivi e le webcam – possano riprendere una stessa porzione di realtà: il soft porn.

Pubblicato

il

Una popolarità inseguita, ricercata e cliccata è quella alla quale mira una giovane sexy e disinibita Raunch girl milanese, il cui motto è: “diventare qualcuno, giustifica il mezzo”.

Ospitato al Bergamo Film Meeting e presentato ora in concorso al Visioni Fuori Raccordo Film Festival, Raunch Girl è un notevolissimo esperimento in cui si assiste ad una stratificazione di linguaggi che mostra quanti occhi diversi – tra gli obiettivi e le webcam – possano riprendere una stessa porzione di realtà: il soft porn.

“Quello che mi interessa far emergere è il rapporto di connessione con la società”, così il giovane regista, montatore e produttore Giangiacomo De Stefano documenta la volontà, progettata e costante di Clara, una giovane ventenne che rincorre il sogno della costruzione di un sito porno con il quale sbarcare il lunario.

Un sito porno sì, ma di un nuovo porno, soft ed indipendente, in cui si mira ad una rivoluzione delle parti, in cui è l’universo femminile, tra il burlesque e gli scatti da pin –up, a decidere cosa mostrare di sé.

Clara è un personaggio, spogliato, tatuato, canzonatorio ed irriverente, ma pur sempre un personaggio, che usa il web come un palco sul quale esibirsi, come un attore qualunque.

Sulla scia della recentissima tendenza made in Italy delle sickgirls, tra l’immediatezza, la spontaneità ed una smaliziata componente erotica, la protagonista si racconta al suo regista e posa davanti al fotografo, disinibita, tatuatissima e divertita, sperando che altre facciano come lei.

“Una volta ci si incontrava in piazza, oggi vai su Facebook”: così si mette in scena lo spettacolo, aspettando che una cliccata dopo l’altra i voyeur  si moltiplichino per rendere il sito, Naked army, popolare e redditizio, tanto da unire l’utile al dilettevole.

Martina Bonichi

Commenta