Noi due, il trailer del film di Nir Bergman.
Scritto da Dana Idisis e diretto dal creatore di In Treatment, il film sarà in sala dal 5 Maggio, distribuito da Tucker Film.
Un padre e il figlio ventenne viaggiano insieme verso Israele. Un giovane uomo, speciale e complicato, che deve fare i conti con un disturbo dello spettro autistico. E con la prima (grande) scelta della propria vita…
Un dolce road movie con attori eccezionali – The Guardian

Noi due : La trama
Tel Aviv. Oggi. Aharon, ex disegnatore di talento ed ex marito di Tamara, ha rinunciato alla carriera e ai legami per dedicarsi totalmente al figlio Uri. È una dimensione parallela ed esclusiva, quella dentro cui camminano assieme, fatta di complicità e di abitudini incrollabili, di giornate rassicuranti e sempre uguali. Uri, per Ahron, è ancora un bambino, un bambino che ama la pasta a forma di stella, i pesci del suo acquario e “Gloria” di Umberto Tozzi, ma Tamara sa che il tempo ha bussato alla porta: Uri, piccolo adulto, ha bisogno di aprirsi lentamente al mondo. Agli altri. Alla condivisione di nuovi riti e di nuovi spazi.
Una prospettiva, la “nuova casa”, che spezza il cuore del padre e terrorizza il figlio. Accettare il trasferimento in un centro specializzato o tentare di fuggire, maldestramente, negli Stati Uniti?
Cast e Personaggi
Aharon : Shai Avivi
Uri : Noam Imber
Tamara : Smadar Wolfman
Effi Efrat : Ben Zur

Noi due, il trailer
Il film è una co-produzione Israele e Italia, prodotto da Eitan Mansuri, Jonathan Doweck, Marica Stocchi. La fotografia è di Shai Goldman, il suono di Ronen Nagel, il montaggio di Ayala Bengad e la scenografia di Nitzan Zifrut. I costumi sono di Liron Cohen e le musiche originali di Matteo Curallo.
Nir Bergman, famoso per aver creato la serie In Treatment, acquisita dal canale HBO per la versione americana, è nato nel 1969 a Haifa, Israele.
Dopo la laurea alla Sam Spiegel Film and Television School di Gerusalemme ha cominciato subito il suo lavoro come regista. Tra i suoi film: Broken Wings, Yona e Voice Over.
Su Noi due , presentato a Cannes, afferma : «I paraocchi sono necessari ai cavalli per impedire che guardino di lato e si spaventino, perdendo l’orientamento. È così che ho percepito Aharon: mezzo cieco lungo il cammino, costantemente portato a minimizzare i propri bisogni per soddisfare quelli del figlio autistico. Per assisterlo e proteggerlo. Dev’essere impossibile vedere un’altra strada, un percorso diverso, al di là di questi paraocchi. E i paraocchi, non dimentichiamolo, fanno anche in modo che Aharon non si guardi dentro e non faccia i conti con i fallimenti della propria vita…».

«Ero curioso di scoprire se la realtà, quella che padre e figlio devono affrontare durante il viaggio, potesse rivelare ad Aharon una nuova verità. Mi sono chiesto: si renderà conto che lui stesso si sta nascondendo dietro al figlio, perché non è solo il figlio che sta cercando di proteggere? Se metto i paraocchi, come Aharon, anch’io vedo solo Uri davanti a me: non lo facciamo forse tutti, quando diventiamo genitori? Mentre i nostri figli crescono e diventano indipendenti, però, i bambini autistici continuano ad essere vulnerabili ed esposti. È così difficile ammettere che anche loro crescono e diventano grandi…» – Nir Bergman
Il poster

Noi Due, il trailer del film