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Anniversari

Il Padrino di Francis Ford Coppola, a cinquant’anni dall’uscita

Il primo episodio della saga dei Corleone è un immenso capolavoro, amato per cinque decenni da milioni di spettatori

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Cinquant’anni dopo, torna nelle sale Il Padrino (The Godfather, 1972) di Francis Ford Coppola, prodotto e distribuito da Paramount Pictures International e Universal Pictures International. In Italia il film é uscito sul grande schermo già lunedì 28 febbraio per qualche giorno.  Ora arriva al cinema. 

È Coppola in persona che ci invita, attraverso un video di pochi secondi specificamente dedicato, ad andare a vedere questa versione restaurata del suo primo capolavoro.

“Il film più amato della storia del cinema”

“Un capolavoro senza tempo”

recita il trailer preparato appositamente per il cinquantenario.

Il padrino di Francis Ford Coppola, Gangster Movie totale con Marlon Brando e Al Pacino.


Il successo

Il Padrino ha un voto medio di 9,2 su IMDb, dove quasi due milioni di utenti hanno dato un voto (di cui più della metà gli ha assegnato un 10). È il punteggio più alto in assoluto, secondo solo a Le ali della libertà (1994) e seguito proprio da Il Padrino – Parte II (1974).

Sulla stessa piattaforma si posiziona al centesimo posto nella classifica dei film più popolari in questo momento: ma è più famoso di qualsiasi film uscito in precedenza e balza al settimo posto se si considerano solamente i film usciti nel Ventesimo secolo.

È evidente dunque che il successo del film di Coppola è stato di massa e resiste ai decenni: ne sono passati cinque dalla première del 14 marzo 1972 a New York City (in Italia si dovette attendere invece sino a settembre).

L’operazione

Sono molto orgoglioso de Il Padrino, che ha certamente definito la prima parte della mia vita creativa. In questo tributo per il 50° anniversario, è gratificante celebrare questa pietra miliare con la Paramount insieme ai meravigliosi fan che lo hanno amato per decenni, alle giovani generazioni che lo trovano ancora attuale e a coloro che lo scopriranno per la prima volta.”

fa sapere il suo autore. Ecco come viene presentata l’operazione:

“La Paramount e la casa di produzione di Coppola, la American Zoetrope, hanno intrapreso un restauro scrupoloso di tutti e tre i film nel corso di tre anni. Ogni sforzo è stato fatto per creare la migliore presentazione possibile per il pubblico di oggi, che può guardare i film usando una tecnologia che è progredita enormemente dal 2007, quando l’ultimo restauro è stato completato dall’eminente storico del cinema e conservatore Robert Harris. Usando quel lavoro come modello, il team ha speso migliaia di ore per assicurarsi che ogni fotogramma fosse valutato per creare la presentazione più incontaminata rimanendo fedele all’aspetto originale dei film”.

Il padrino 50° anniversario


I dettagli del restauro

Questi i dettagli del restauro:
– Oltre 300 cartoni di pellicola sono stati esaminati per trovare la migliore risoluzione possibile per ogni fotogramma di tutti e tre i film.
– Più di 4.000 ore sono state spese per riparare macchie di pellicola, strappi e altre anomalie nei negativi.
– Oltre 1.000 ore sono state spese per una rigorosa correzione del colore per assicurare che gli strumenti ad alta gamma dinamica fossero rispettosi della visione originale di Coppola e del direttore della fotografia Gordon Willis.
– Oltre all’audio 5.1 approvato da Walter Murch nel 2007, le tracce mono originali de Il padrino e Il padrino: Parte II sono state restaurate.
– Coppola ha supervisionato tutto il lavoro.

Torna quindi sullo schermo un kolossal pieno di sequenze leggendarie. Non ne citiamo nessuna: sarebbe pleonastico per chi già ama il film e si rovinerebbe almeno un po’ la sorpresa a quei pochi che ancora non lo conoscono.
Raccontiamo, piuttosto, qualche aneddoto: Marlon Brando che si imbottisce le guance di cotone per dare al suo personaggio l’iconico mascellone; Coppola che sceglie la figlia Sofia per girare il battesimo della bambina di Connie e Carlo; lo stesso Brando che si diverte a sistemare di nascosto dei pesi nel letto dove è immobilizzato, quando gli altri attori lo devono trasportare su per delle scale.

 

All’inizio era il romanzo

Il Padrino ha vinto tantissimo: menzioniamo soltanto i tre Oscar (come miglior film, a Coppola e Puzo per la migliore sceneggiatura, a Brando – che però rifiutò il premio per sostenere la causa dei nativi americani) durante la cerimonia del 1973 e due David di Donatello (come miglior film straniero e ad Al Pacino) nello stesso anno da parte del cinema italiano.

Ma partiamo proprio dal libro omonimo di Mario Puzo, di cui il film è un adattamento.
Esce nel 1969 e racconta le vicende di una famiglia mafiosa italoamericana di New York nel secondo dopoguerra, i Corleone.Dietro i suoi personaggi non è troppo difficile scorgere parecchi tratti di Frank Costello, Carlo Gambino, Bugsy Siegel, Frank Sinatra, oltre che a riferimenti alle “cinque famiglie” mafiose di NYC.

Il romanzo, che esce in Italia già l’anno successivo, rimane nella classifica dei libri più venduti del New York Times per 67 settimane e vende più di nove milioni di copie in due anni. Nonostante Puzo considerasse Il Padrino, tra i suoi romanzi, quello che gli piaceva meno, non sopportava che la gente lo snobbasse soltanto perché era stato un bestseller.
Puzo aveva già scritto un paio di romanzi accolti favorevolmente dalla critica, tanto che la Paramount aveva acquistato i diritti di trasposizione de Il Padrino prima ancora che il romanzo fosse finito. Alla direzione del film la casa di produzione voleva un italoamericano: fu offerto a diversi registi prima di arrivare a Coppola.

 

 Il capo della banda

Nel 1969 Francis Ford Coppola ha trent’anni; è nato a Detroit da un compositore e da un’attrice e, prima di approdare alla regia di un lungometraggio con Tonight for Sure (1962), è stato assistente di Roger Corman. Fa anche lo sceneggiatore e il produttore ed è proprio nel 1969 che fonda assieme a George Lucas la casa di produzione American Zoetrope, che ha sede a San Francisco e all’occorrenza diventa anche distributrice, soprattutto di film europei.

L’anno precedente Coppola aveva conseguito, primo tra i grandi registi americani, la laurea magistrale in cinematografia alla UCLA. Quando gli viene offerto di dirigere questo polpettone sensazionalista, rifiuta. Ma il suo quinto film Non torno a casa stasera (The rain people, 1969) è stato un insuccesso ed è pieno di debiti. Ci ripensa. Girerà Il Padrino.

Francis Ford Coppola è considerato il capofila di una nuova generazione di cineasti che si è formata proprio nelle scuole di cinema e si affermerà negli anni Settanta: i cosiddetti movie brats. Fanno parte del gruppo anche Scorsese, Spielberg, De Palma, Friedkin, Bogdanovich, Milius e lo stesso Lucas. Dirà proprio John Milius:


“Francis è il migliore di tutti noi. É quello che ha più talento e più coraggio. Ha un sacco di difetti, ma credo che il leader sia lui”.

 

Lo stile inconfondibile di Coppola


Questi registi, e Coppola su tutti, approdano alla classicità attraverso la (post)modernità: mettono in discussione le convenzioni dei generi e  assimilano la lezione del cinema d’autore europeo, ma in loro la modernità è controllata e smussata in modo tale da fondare un nuovo classicismo.
Come altro interpretare il successo de Il Padrino se non riconoscendone il duplice status di moderno e di classico allo stesso tempo? Una modernità sottotraccia, non spigolosa, equilibrata. Madre di classicità futura.

“É girato con uno stile classico e semplice, senza movimenti di macchina complicati né zoom, in modo di evocare i film degli anni ’40, ma anche per lasciare la tecnica da parte e permettere agli attori una maggiore libertà d’espressione”.

Già, gli attori. Indubitabile che il successo del film presso il pubblico dipenda anche – se non soprattutto – da loro. Grazie a un intervento della società petrolifera Gulf & Western il budget cresce dai 2 iniziali a 6 milioni di dollari, in modo da poter inserire anche Pacino e Brando, oltre a James Caan, Robert Duvall, Talia Shire, Diane Keaton, John Cazale. Per usare un cliché: un cast stellare. Inoltre, la troupe può girare alcune sequenze in Sicilia (in particolare quelle del bar e del matrimonio vengono filmate a Savoca).

 

Un classico moderno

Insomma, anche se nella testa di F.F. la cosa non era inizialmente così scontata…

“Ero stato talmente indotto a pensare che il film fosse brutto – troppo cupo, troppo lungo, troppo noioso – che pensavo non avrebbe avuto alcun successo”

…Coppola fece de Il Padrino un classico. E viceversa:

Il Padrino mi cambiò la vita, in meglio o in peggio. Ha trasformato la mia carriera in quella di un regista anziano […] Io volevo essere come quei grandi autori europei degli anni Cinquanta e Sessanta […] Tutto ad un tratto ero un regista importante. Non ero quel giovane cineasta sperimentale che speravo sarei stato”.

Il padrino 50

Il successo è stato tale che “Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare” è diventata la seconda battuta cinematografica più famosa di sempre, secondo l’American Film Institute. È una citazione di Balzac, autore particolarmente amato da Puzo.

Il film, peraltro, è sorprendentemente fedele al romanzo. Coppola elimina soltanto alcune vicende legate a personaggi secondari e il flashback relativo alla gioventù di Don Vito (che vedremo invece ne Il Padrino – Parte II, dove ad interpretare il capofamiglia da giovane ci sarà Robert De Niro).
Il Padrino, anche grazie alle celeberrime musiche di Nino Rota, ottiene uno dei maggiori incassi di tutti i tempi e rende Coppola il più importante autore-produttore di quella “nuova Hollywood” che rifonda l’industria cinematografica americana con film-evento colossali.

A proposito della vicenda dei Corleone si fanno paragoni con la tragedia classica e con Shakespeare.

 

Viaggio in Italia

Certamente nel suo film del 1972 Francis Ford Coppola esplora le sue radici etniche e familiari:

“Sono affascinato da tutta questa idea della famiglia. […] La saga de Il Padrino è biografica, anche se nella mia famiglia non siamo mai stati gangster e di gangster abbiamo solo sentito parlare. In ogni caso, la realtà quotidiana di una famiglia italiana che è stata messa nel film è basata sulla mia famiglia e su ciò che ricordo di quando ero bambino. Non si possono fare film che non siano biografici, in qualche maniera”.

Ma il significato generale dell’opera va oltre:

“Sostanzialmente, sia la mafia che l’America si considerano delle organizzazioni benefiche. Ed entrambe hanno le mani sporche del sangue di cui ci si macchia facendo ciò che è necessario per mantenere il potere e difendere i propri interessi”.

Insomma, il bene e il male non stanno tutti da una parte ma si mescolano e si confondono. La narrazione è dunque scevra da ogni giudizio, l’interesse rivolto solamente all’azione e ai personaggi.

Per quanto riguarda i film seguiti a questa prima opera, l’autore italoamericano è stato spesso critico:

“Non credo che Il Padrino sarebbe dovuto consistere in più di un lungometraggio, in realtà. Era una tragedia, non una saga. Il primo film copriva tutto, fare più di un Padrino è stato solo avidità […] Non avevo gran voglia di fare la Parte II, ho sempre creduto che la prima parte fosse un dramma perfettamente riuscito che concludeva tutte le ramificazioni della storia: risolveva il personaggio ed era proprio pensato per essere un singolo film. Le parti seconda e terza sono venute fuori solo per via dell’avidità delle compagnie […]. Visto che Il Padrino era stato un successo, potevo fare quello che volevo.

Ma anche se Il Padrino – Parte II è stato un film riuscito o addirittura migliore, penso ancora che il primo lungometraggio fosse completo. Ho fatto la Parte II soltanto perché pensavo sarebbe stato interessante fare un film su un uomo e su suo padre alla sua stessa età e raccontare le due storie in parallelo. E ci sono riuscito bene […] Però credo che il pubblico abbia capito che Il Padrino non aveva bisogno di un seguito. Sono sempre stato convinto che ci sarebbe dovuto essere un solo Padrino, anche se sono orgoglioso del secondo. E penso che il terzo avrebbe dovuto essere considerato una coda e non chiamarsi Il Padrino – Parte III (1990). […] Credo che nessun film dovrebbe avere un sequel. I sequel non sono fatti a vantaggio del pubblico o del cinema o dei registi stessi, ma per quello dei distributori. Il film diventa un marchio”.

Nel 2006 Il Padrino è diventato anche un videogioco prodotto dalla Electronic Arts, a cui però Coppola non ha dato la sua approvazione.

 

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Il Padrino

  • Anno: 2022
  • Durata: 177'
  • Distribuzione: Paramount Pictures
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Francis Ford Coppola