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In Sala

One day

One Day è una bella storia d’amore a cui fanno da sfondo le vite di due personaggi del tutto diversi tra loro

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Anno: 2011

Distribuzione: Bim Distribuzione

Durata: 107′

Genere: Sentimentale

Nazionalità: Usa

Regia: Lone Scherfig

 

Un amore predestinato tra due persone che si rincorrono per vent’anni prima di capire che si amano veramente. È quello che la regista danese Lone Scherfig (la stessa di An Education) riproduce nel film One day, adattamento cinematografico dell’omonimo besteller di David Nicholls. Protagonisti una sempre brava ed eclettica Anne Hathaway (Emma) e Jim Sturgess (Dexter).

La storia inizia il giorno della loro laurea, a Edimburgo. È il 15 luglio 1988, Emma e Dexter si incontrano per la prima volta: è da qui che nasce un flirt che avrà un lungo seguito. La narrazione, da quel momento, si sviluppa attorno a ogni 15 luglio dei successivi vent’anni. E così li rivedremo attraversare le principali tappe dell’esistenza (matrimoni, convivenze e figli annessi), scoprendo a che punto sono le loro vite in quel giorno. In alcuni casi saranno ancora insieme per una cena o una vacanza, in altri separati in due percorsi che non hanno niente a che fare: Emma è un’aspirante scrittrice che per lungo tempo farà la semplice insegnante, Dexter è un donnaiolo e straviziato rampollo dell’alta società, con una carriera in ambito televisivo. Eppure i due si ritroveranno dopo due decenni a Parigi, e lì decideranno infine di iniziare una relazione stabile.

Con una straordinaria fotografia dai toni un po’ cupi tipici della Scozia, aiutata anche da seducenti ambientazioni britanniche, One Day è una bella storia d’amore a cui fanno da sfondo le vite di due personaggi del tutto diversi tra loro. Per certi versi la pellicola convince. Ma forse la pecca sta nella superficialità: si doveva scavare di più nell’aspetto caratteriale dei due, mettere in risalto i perché della loro lunga separazione, e poi del rincontro, avrebbe reso il tutto più interessante. Così il film finisce inevitabilmente per annoiare nella sua ciclicità e nel ripetersi scontato del racconto di ogni 15 luglio.

Ilaria Mariotti

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