Quel giorno tu sarai (Evolution) diretto da Kornél Mundruczó e scritto da Kata Wéber è il film d’apertura, in anteprima italiana, del 33° Trieste Film Festival (21-30 gennaio).

Il film
Dopo lo straordinario successo di Pieces of a Woman, premiato a Venezia e candidato all’Oscar, Kornél Mundruczó torna con una riflessione potente su memoria e identità.
Ancora una volta, Martin Scorsese è il produttore esecutivo.
Quel giorno tu sarai debutterà nelle sale italiane dal 27 gennaio, distribuito da Teodora Film.
I temi di Quel giorno tu sarai
Applaudito fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes, Quel giorno tu sarai racconta una vicenda di straordinaria intensità.

Protagonista del film è una famiglia che, attraverso tre generazioni, si confronta con l’eredità della Shoah: dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di concentramento, fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua madre nella Berlino di oggi.

Ispirandosi a eventi realmente accaduti, Mundruczó e Wéber realizzano una riflessione potente su memoria e identità, anche grazie a un cast formidabile e a una messinscena che lascia a bocca aperta per i suoi incredibili piani sequenza.

Le dichiarazioni sul film
“Ogni nuovo film di Mundruczó e Wéber” ha dichiarato Scorsese, “arriva come un salutare shock per gli spettatori e per chi fa cinema: si tratta di due autori che non smettono mai di avventurarsi in territori inesplorati”.
E ha proseguito dicendo: “Con Quel giorno tu sarai riescono a drammatizzare il movimento stesso del tempo, il modo in cui ricordiamo e il modo in cui dimentichiamo”.
I direttori del festival, Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, hanno aggiunto: “Siamo felici di aprire il 33° Trieste Film Festival con una delle personalità più interessanti del cinema ungherese ed europeo, Kornél Mundruczó, già ospite più volte da noi, scritto come il precedente Pieces of a Woman da Kata Wéber.”
I due hanno, inoltre, precisato che il film è “un racconto strutturato come un trittico su tre generazioni di una famiglia che dai campi di concentramento nazisti alla Berlino multiculturale dei nostri giorni cerca di guarire dalle ferite e dai traumi della Storia. E sono proprio i giovani a darci una lezione di speranza e di umanità, in un’Europa forse finalmente aperta alla convivenza tra culture diverse”.