Querido Fidel, opera prima di Viviana Calò, arriva al cinema distribuito da TeleAut produzioni, dopo essere stato presentato in anteprima alla 12ª edizione del Bari International Film Festival, vincendo i premi per la miglior regia e per il migliore attore protagonista.
Querido Fidel: la trama
Emidio Tagliavini (Gianfelice Imparato) è un pensionato che abita nei vicoli di Napoli. Fervente socialista, vive nel mito di Cuba e di Fidel Castro, al quale scrive quotidianamente delle missive che ricevono, incredibilmente, regolari risposte da parte del Lider Maximo.
Vive con la moglie Elena (Alessandra Borgia), il figlio Ernesto (proprio come il Che), sfaccendato e accanito sostenitore del sogno americano, interpretato in maniera ironica da Marco Mario de Notaris e la nipotina Celia (la piccola Sonia Scarfato), alla quale insegna la storia e gli accadimenti della Rivoluzione cubana.
Siamo all’inizio degli anni Novanta, all’alba di una nuova era. Il mondo si appresta a festeggiare la caduta del Muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Ma per Emidio, che si aggira per i vicoli della sua città indossando la divisa militare dei rivoluzionari, è il momento di rendere ancora più stringente la sua azione rivoluzionaria, informando puntualmente Fidel di questo suo impegno per la causa.

Una commedia dolceamara che fa riflettere
Querido Fidel è una commedia girata e scritta dalla stessa regista con brio e intelligenza. Si sorride molto durante la visione, ma con un sorriso un po’ amaro. Perché questo primo lavoro della regista partenopea è, soprattutto, una riflessione su un mondo che sta cambiando e che, sempre più, sembra poter fare a meno degli ideali.
Affranto e sconvolto dai cambiamenti ai quali deve gioco forza assistere, di fronte al crollo dell’Unione Sovietica, con i compagni di partito che rinunciano a definirsi comunisti e che, magari, scordano l’anniversario della morte del Che, ma ricordano benissimo la data di nascita di Maradona, Emidio, al contrario, non rinuncia alle idee in cui ha sempre creduto.
Come lo ha definito la stessa Viviana Calò, Emidio è “un sognatore, un ‘picchiatello’, che vive l’eterno conflitto fra la propria ideologia e la realtà con cui è costretto a confrontarsi tutti i giorni”. Un contrasto che diventa sempre più forte con il passare degli anni e con i cambi generazionali.
Il finale di Querido Fidel che, ovviamente, non sveliamo, permette allo spettatore di affezionarsi ancora di più al personaggio di Emidio Tagliavini, interpretato in maniera splendida da Gianfelice Imparato. Ma, come lui, tutti gli attori sono perfetti a interpretare i loro personaggi. Calati in una Napoli vera, senza la quale questo film non sarebbe stata lo stesso.