#Venezia 78: le dichiarazioni di Bong Joon Ho e degli altri membri della giuria

“COVID-19 can’t kill the movies.”

Il Covid non può uccidere i Film. 

Questo è stato il messaggio del presidente di giuria del Festival del Cinema di Venezia Bong Joon Ho in una conferenza stampa stamattina per dare il via alla 78a festa annuale al Lido.

Il regista premio Oscar di “Parasite” ha riconosciuto che la pandemia ha ferito i registi chiudendo i cinema di tutto il mondo.

“Ma in un certo senso, ripensandoci, sembra che sia stato un test e abbia mostrato la forza vitale del cinema”, ha detto Bong.

Ha aggiunto: “Come regista, non credo che la storia dei cinema e del Cinema possa essere fermata così facilmente. Quindi il COVID passerà e il cinema continuerà”.

Bong è apparso alla riunione della stampa insieme ad altri giurati, tra cui Cynthia Erivo e Chloe Zhao. La regista di “Nomadland” è reduce dalla vittoria a  Venezia l’anno scorso, come prima tappa del lungo viaggio verso la vittoria come miglior film e regista agli Oscar.

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“Ero devastata dal non poter essere qui l’anno scorso“, ha detto Zhao. “Sono solo onorata. Grazie per avermi riaccompagnata”.

In effetti, Venezia sembrs essere tornata pienamente quest’anno. Le proiezioni saranno a metà della capacità, tutti gli ospiti sono tenuti a mostrare una prova di vaccinazione per eventi al coperto e sono richieste mascherine.

Bong ha ammesso di non avere una metodologia prestabilita per giudicare il film di quest’anno. “Non mi sento come se ci dovesse  essere una sorta di criterio da adottare “, ha detto Bong. “Per scegliere un bel cinema, si tratta di rispettare i gusti di tutti. Tutto può essere diverso”.

Il regista di Parasite ha detto che non vedeva l’ora di avviare un vivace dibattito tra i giurati. “Siamo pronti a combattere fino forse all’ultimo giorno”.

Gran parte del dialogo del primo giorno di Venezia si è concentrato sul futuro dei film e su quali ruoli giocheranno i servizi di streaming nella produzione, finanziamento e streaming di film.

Il direttore artistico del Festival del Cinema di Venezia Alberto Barbera ha riconosciuto che la decisione del Festival di Cannes di non proiettare i film di Netflix in concorso è stato un regalo per Venezia.

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Venezia di quest’anno farà il suo debutto con anteprime di alto profilo di due autori – Jane Campion (“Power of the Dog“) e Paolo Sorrentino (“The Hand of God”) – che avrebbero potuto proiettare i loro ultimi progetti all’inizio dell’estate a Cannes, se i loro film non fossero  stati prodotti da Netflix.

“Non possiamo chiedere a Netfix di produrre un film commercialmente e aspettare 20 mesi per mostrarlo sulla piattaforma”, ha detto Barbera, riferendosi a un regolamento francese che impone a tutti i film di Cannes di avere una distribuzione cinematografica esclusiva. Venezia, invece, non si attiene a tali regole.

“Pertanto, è stato un processo abbastanza naturale, quello che ha portato Paolo Sorrentino e Jane Campion a venire a Venezia”, ha detto Barbera. “E, naturalmente, questa è una grande soddisfazione per noi.”

Per quanto riguarda il film di apertura di quest’anno, “Parallel Mothers” di Pedro Almodovar, Barbera ha rivelato di aver passato anni a corteggiare il regista spagnolo per portare un nuovo film a Venezia.

Ma poiché i protocolli COVID-19 avevano ritardato la produzione del film indipendente, Barbera è volato a Madrid a metà luglio per vedere un rough cut, l’ultimo lungometraggio proiettato durante il processo di selezione di quest’anno.

“Considero Pedro Almodovar uno dei migliori registi del cinema contemporaneo”,

ha concluso Barbera.

fonte Variety

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