Il nuovo film di Wes Anderson in prima e in concorso a Cannes: un cast stellare per una pellicola ambientata in Francia, ispirata ai grandi del cinema francese e alla storica rivista The New Yorker
The French Dispatch, scritto e diretto da Wes Anderson, è in concorso al Festival di Cannes 2021. Il film è prodotto da American Empirical Pictures (fondata nel 1998 dallo stesso Wes Anderson), Indian Paintbrush, Studio Babelsberg. È distribuito da Disney in Francia.
Il cast è stellare, un cast da sogno che solo un gigante può realizzare e Wes Anderson lo è. Presentiamo tutti gli attori:
Benicio Del Toro, Frances Mcdormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Lea Seydoux, Owen Wilson, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Stephen Park, Bill Murray, Liev Schreiber, Elisabeth Moss, Edward Norton, Willem Dafoe, Lois Smith, Saoirse Ronan, Christoph Waltz, Cécile de France, Guillaume Gallienne, Jason Schwartzman, Tony Revolori, Rupert Friend, Henry Winkler, Bob Balaban, Hippolyte Girardot, Anjelica Huston.
Le musiche sono affidate a un altro gigante: Alexandre Desplat.
Di cosa parla The French Dispatch
The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun: questo il titolo completo del decimo film di Wes Anderson, definito “una lettera d’amore al giornalismo e ai giornalisti”. Inizialmente si pensava fosse un musical, ma il regista ha smentito tutto prima delle riprese.
Il film racconta le vicende che ruotano attorno al French Dispatch, un supplemento francese di una rivista americana (il Kansas Evening Sun). Alla morte del direttore, i redattori decidono di pubblicare un numero commemorativo che ricordasse le vicende più importanti di cui, negli anni, si è occupato il giornale.
Tra queste, tre episodi formano le linee narrative in The French Dispatch: una storia di cronaca nera su uno chef, un artista condannato al carcere a vita per un duplice omicidio e un reportage sui moti studenteschi del ’68.
La storia è sviluppata insieme a Jason Schwartzman, Hugo Guinness e Roman Coppola.
“Un giornalista americano che vive in Francia e crea una rivista. È più il ritratto di questo uomo, di questo giornalista, che lotta per scrivere ciò che desidera scrivere. Non è un film sulla libertà di stampa, ma quando parli di reporter non puoi non parlare di ciò che accade nel mondo vero”
Così ha dichiarato Wes Anderson alla rivista francese Charente Libre.
L’ispirazione dal New Yorker
Probabilmente a ispirare la trama di The French Dispatch è stata la passione di Anderson per la storica rivista The New Yorker di cui è un avido lettore e collezionista.
E anche i personaggi paiono ispirati a quelli della redazione del New Yorker: Bill Murray, che interpreta Arthur Howitzer Jr, si ispirerebbe ad Harold Ross, il vero direttore e fondatore di The New Yorker; Adrien Brody che interpreta Julian Cadazio, un commerciante d’arte, è un personaggio basato su Lord Duveen, ritratto in sei parti dal New Yorker nel 1951; Jeffrey Wright, nelle vesti di Roebuck Wright, è un insieme tra lo scrittore James Baldwin e il giornalista AJ Liebling
L’episodio con Frances McDormand nasce da The Events in May: A Paris Notebook, un articolo in due parti di Mavis Gallant, scritto nel 1968, sulle proteste di occupazione studentesca.
I riferimenti nella storia del cinema
Wes Anderson, prima di iniziare le riprese di The French Dispatch, per infondere uno spirito autenticamente francese, al momento di girare ha fatto rivedere al suo cast alcuni classici del cinema francese: Questa è la mia vita (1962) di Jean-Luc Godard, Legittima difesa (1947) e I diabolici (1955) di Henri-Georges Clouzot, Il piacere (1952) di Max Ophüls, I 400 colpi (1959) di François Truffaut.
Questi capolavori del cinema rispecchiano perfettamente l’ambientazione scelta da Wes Anderson, soprattutto nella delineazione di Ennui-sur-Blasé, la cittadina francese del XX secolo completamente inventata dallo stesso regista.
Il trailer di The French Dispatch
Sin dal trailer è perfettamente riconoscibile lo stile di Wes Anderson e il suo utilizzo dei colori, attentissimo e molto suggestivo. Ricorre ancora una volta il seppia, molto presente nella sua cinematografia e che lo rende inconfondibile . Ma anche molte sono le sequenze in bianco e nero.
I costumi, dal mood pastellato, sono affidati alla vincitrice di quattro premi Oscar, Milena Canonero, già collaboratrice di Anderson in Grand Budapest Hotel (2014). In The French Dispatch abbondano tailleur, dolcevita e baschi, in linea con gli anni raccontati dal film.
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